COMMISSIONE D'INDAGINE

Seduta 06 - 30 Agosto 2001

Audizione del Tenente Colonnello Pasquale Petrosino Comandante Provinciale di Genova della Guardia di Finanza.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fatti accaduti in occasione del vertice G8 tenutosi a Genova, l'audizione del tenente colonnello Pasquale Petrosino, comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza.
Prima di dare inizio all'audizione in titolo, ricordo che l'indagine ha natura meramente conoscitiva e non inquisitoria.
La pubblicità delle sedute del Comitato è realizzata secondo le forme consuete, previste dagli articoli 65 e 144 del regolamento della Camera, che prevedono la resocontazione stenografica della seduta.
La pubblicità dei lavori è garantita, salvo obiezioni da parte dei componenti il Comitato, anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, che consente alla stampa di seguire lo svolgimento dei lavori in separati locali.
Se non vi sono obiezioni, dispongo l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Tenente colonnello Petrosino, la ringraziamo per la sua presenza. Se lei ha una relazione, le sarei grato se la illustrasse al Comitato.
PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Ringrazio il presidente ed i membri del Comitato per l'opportunità che mi viene offerta di illustrare il contributo di uomini e mezzi fornito dalla Guardia di finanza in occasione del vertice G8 tenutosi a Genova dal 20 al 22 luglio ultimi scorsi.


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Evidenzio subito che tale apporto deve necessariamente essere considerato e valutato alla luce delle disposizioni legislative e regolamentari che oggi disciplinano l'intervento del Corpo nei servizi volti al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.
L'ordinamento giuridico prevede, infatti, che la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica sia affidato alla Guardia di finanza solo in termini di concorso.
Più in particolare, l'attuale disciplina - contenuta nel decreto del ministro dell'interno del 12 febbraio 1992 - prevede che la Guardia di finanza concorra impiegando: in via ordinaria, cioè normalmente, i militari in forza ai vari reparti di pronto impiego (i cosiddetti AT-PI - antiterrorismo pronto impiego); si tratta di personale in possesso di specifica qualificazione addestrativa, in grado di offrire garanzie di sicurezza ed efficienza nell'espletamento della particolare attività; in via eccezionale, invece, cioè in caso di consultazioni elettorali, gravi turbamenti dell'ordine pubblico, rilevanti flussi di immigrazione clandestina ed altri eventi di particolare gravità, possono essere impiegati militari in servizio presso i reparti territoriali. In virtù di questo quadro normativo i finanzieri impiegati nell'espletamento dei servizi di ordine pubblico sono sempre posti alle dipendenze dell'autorità di pubblica sicurezza, la sola responsabile della direzione ed esecuzione del servizio.
Ciò premesso, vengo al vertice G8 e tratterò dapprima delle iniziative che sono state assunte a livello centrale e successivamente di quelle assunte a livello locale.
A livello centrale, in sede di riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, il Corpo ha assicurato una aliquota di militari pari a 1.209 unità così suddivisa: contingente di militari antiterrorismo pronto impiego (gli AT-PI):


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318; contingente di militari ordinari in forza a reparti del comando regionale Liguria: 383; contingente di militari in forza a reparti di istruzione: 369; contingente di militari a bordo di unità navale ed aerea: 139.
Sono stati, quindi, comunicati al Ministero dell'interno sia i reparti di provenienza dei militari sia le loro specificità professionali, in modo da garantire l'efficacia degli interventi e una adeguata cornice di sicurezza. In sostanza, per ciascuna di queste categorie di personale è stato indicato l'impiego ottimale che se ne poteva fare, perché a parte gli AT-PI, che sono pienamente addestrati per l'ordine pubblico, gli altri hanno un addestramento evidentemente inferiore.
A livello locale, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Genova, è stata decisa la costituzione di: un gruppo operativo interforze, con il compito di pianificare le misure di prevenzione e sicurezza necessarie per una migliore riuscita del vertice; un gruppo logistica e telecomunicazioni; una commissione per l'esame, il coordinamento e l'impulso dei provvedimenti e delle iniziative necessarie per la predisposizione delle strutture idonee all'alloggiamento e al vitto del personale appartenente alle forze di polizia e alle Forze armate.
Il comando provinciale di Genova della Guardia di finanza ha partecipato al gruppo operativo interforze con un ufficiale. In tale contesto è stata svolta un'attività di monitoraggio della parte di competenza della zona rossa con relativo censimento degli abitanti. Per l'attività di censimento sono stati impiegati, sin dai primi mesi dell'anno, dai 10 ai 15 militari al giorno per l'inserimento dei dati al terminale e per la rilevazione porta a porta di coloro che vivono e/o lavorano nella parte di zona rossa di competenza.


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Ai lavori svolti nell'ambito del gruppo logistica e telecomunicazioni, il comando provinciale di Genova ha partecipato designando all'uopo un ufficiale dipendente.
Alla commissione per gli alloggiamenti e il vitto del personale delle forze di polizia e delle Forze armate ha partecipato direttamente il sottoscritto che ha ovviamente anche partecipato alle riunioni, relative all'organizzazione del vertice, del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutesi nelle seguenti date: 11 gennaio, 5 febbraio, 9 aprile, 12 aprile, 23 maggio, 2 giugno, 9 giugno, e 12 giugno 2001.
Veniamo ora all'alloggiamento, all'equipaggiamento ed all'addestramento del personale.
Per quanto riguarda l'alloggiamento, è stato previsto l'utilizzo delle navi traghetto e dei padiglioni della locale area fieristica, adeguatamente adattati. Alla Guardia di finanza sono stati assicurati 840 posti letto, di cui 420 presso la Fiera di Genova e 420 a bordo della nave Odysseus ormeggiata nel porto.
Per quanto riguarda l'equipaggiamento, al fine di assicurare il necessario equipaggiamento protettivo per il personale del Corpo impegnato nei servizi di ordine e sicurezza pubblica, sono state definite e poi approvvigionate le quantità e la tipologia dei materiali (tute in tessuto ignifugo, kit di protezione individuale, eccetera) ritenuti necessari per fronteggiare le relative esigenze.
Per quanto riguarda l'addestramento, in data 24 aprile si è tenuto a Roma, presso la palazzina Trevi, un seminario interforze promosso dal Ministero dell'interno e finalizzato ad informare i funzionari e gli ufficiali delle forze di polizia, deputati al coordinamento dei reparti coinvolti nell'espletamento dei servizi di ordine pubblico in occasione del vertice,


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circa i possibili disordini connessi all'evento, con particolare riferimento ai rischi collegati ai cosiddetti movimenti antiglobalizzazione.
Altro scopo di questo seminario era quello di evidenziare le difficoltà riscontrate dalle forze di polizia in occasione di analoghe manifestazioni tenutesi sia all'estero (Seattle, Praga e Göteborg), sia in Italia, al fine di raccogliere suggerimenti e proposte.
Dal 12 al 19 giugno, istruttori del centro di addestramento e di specializzazione del corpo di Orvieto hanno assistito alle esercitazioni svolte dalla Polizia di Stato presso il centro di addestramento di Ponte Galera. Successivamente, il centro addestramento di specializzazione di Orvieto ha proceduto ad uno specifico «aggiornamento» del personale AT-PI da inviare in rinforzo a Genova, nonché - d'intesa con le strutture della Polizia di Stato analogamente impegnate - ha proceduto alla omogeneizzazione e alla standardizzazione delle procedure operative.
Inoltre, dal 2 al 7 luglio, un team di istruttori del centro ha svolto attività di preparazione per i finanzieri allievi del battaglione del Lido di Ostia. L'addestramento si è incentrato principalmente sull'uso dei materiali in dotazione (casco con celata, scudo, manicotto e sfollagente); sugli effetti e sulla protezione dagli artifizi, fumogeni e lacrimogeni, con addestramento all'utilizzo della maschera antigas nonché del kit antincendio; sulle norme di comportamento durante e fuori dal servizio; sulle tecniche di autocontrollo nelle situazioni di grave tensione e sull'uso ragionato della forza secondo criteri di rigorosa necessità. Un più rapido addestramento è stato svolto in sede locale per il personale ordinario messo a disposizione dal comando regionale Liguria.


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Per quanto riguarda i servizi svolti, il personale è stato impiegato - tranne che per gli eventi occorsi nel pomeriggio del 21 luglio, sui quali mi soffermerò in seguito - esclusivamente in servizi di vigilanza.
La vigilanza fissa è stata svolta: presso i varchi nella cosiddetta zona rossa, esterna al palazzo Ducale, presso la prefettura, presso i Magazzini di cotone (sede del centro stampa ufficiale del G8), all'hotel Jolly Marina (utilizzato per l'alloggiamento di parte della delegazione americana), ai varchi aeroportuali, ai locali interni ed al piazzale dell'aerostazione.
Il personale è stato anche impiegato in servizi di vigilanza dinamica sia al casello autostradale di Genova-Sestri che alle navi utilizzate per l'alloggiamento dei giornalisti e delle forze dell'ordine. Inoltre, a mare sono state pattugliate sia le aree portuali interne sia quelle esterne.
Sono stati, inoltre, assicurati servizi di scorta a giornalisti, autorità e delegazioni, e servizi di difesa della caserma, sede del comando regionale Liguria della Guardia di finanza. Infine, un'aliquota di militari è stata destinata alla costituzione di un posto di polizia all'interno del palazzo Ducale.
Le modalità ed i luoghi di intervento dei contingenti del Corpo sono stati disposti dalla questura di Genova con proprie ordinanze e, in linea di massima, sono risultati corrispondenti a quanto precedentemente concordato, a livello centrale e locale, tenuto conto delle specifiche professionalità in possesso dei nostri militari.
In nessuno dei posti di servizio assegnati alla vigilanza della Guardia di finanza sono state segnalate situazioni di effettivo pericolo o si sono verificati scontri che abbiano visto coinvolti militari del Corpo.
Tra gli episodi salienti si segnalano i seguenti: in data 20 luglio il comando regionale Liguria della Guardia di finanza è


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stato oggetto di violenti atti vandalici da parte dei manifestanti. Infatti, da un corteo che transitava di fronte alla caserma, sede del comando regionale, si staccava improvvisamente un gruppo di manifestanti che cominciava a lanciare pietre provocando la rottura di tutte le telecamere esterne, di numerosi vetri, eccetera. A seguito di ciò, su disposizione della questura contattata per le vie brevi, veniva intrapreso, ad opera di un'aliquota di personale ATPI, un servizio di vigilanza esterna della caserma attivo ventiquattro ore. Tra l'altro, durante il turno di servizio svolto nella mattina del giorno 21, alcuni militari ATPI traevano in salvo una giovane donna di cittadinanza francese che tentava il suicidio.
In data 21 luglio, alle ore 13,30 circa, al fine di fronteggiare una grave situazione di emergenza venutasi a creare nei pressi della Fiera, la sala operativa interforze presso la questura ordinava al personale del Corpo, ivi presente, di uscire immediatamente dalla Fiera, per schierarsi a fianco dei reparti della Polizia di Stato già coinvolti nei violentissimi scontri.
Al momento dell'attivazione, tutti i militari ATPI presenti in Fiera (120 uomini) stavano fruendo del turno di riposo o erano in procinto di intraprendere servizi presso altre zone della città.
Il personale è stato prontamente messo a disposizione del funzionario di pubblica sicurezza, responsabile di zona, il quale ha impartito l'ordine di avanzare divisi su due tronconi, uno verso il lato mare di piazzale Kennedy e l'altro lungo corso Marconi. Mentre i militari impiegati verso la costa sono riusciti ad avanzare senza problemi, quelli schierati lungo corso Marconi hanno incontrato e superato vari ostacoli (auto e cassonetti incendiati, transenne divelte, eccetera), subendo il lancio continuo di oggetti. All'arrivo sul luogo degli scontri


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(corso Marconi) il personale del Corpo ha constatato che tra gli agenti della Polizia di Stato vi erano numerosi feriti.
Su ordine del funzionario di pubblica sicurezza, i militari ATPI hanno iniziato un lancio di lacrimogeni e, mentre il maggior numero di essi ha continuato ad avanzare fino a giungere a contatto con il fronte dei manifestanti, una piccola aliquota, sempre su attivazione del funzionario di pubblica sicurezza, in una strada laterale, ha rincorso, raggiunto ed affrontato un gruppo di manifestanti che indossavano caschi, sciarpe ed altri indumenti che ne celavano i volti e che si trovavano nei pressi di un istituto di credito in fiamme.
Sul luogo sono poi giunti diversi agenti della Polizia di Stato, che hanno provveduto al fermo dei manifestanti ed al loro trasporto in altra zona. Nel frattempo, altri scontri si verificavano nella zona compresa fra corso Marconi e l'inizio di corso Italia, ma sono stati subito sedati senza particolare difficoltà da parte di altri militari ATPI.
Durante gli scontri del 21 luglio è stata tratta in arresto una persona, un cittadino marocchino residente in Italia, a Ragusa, sorpreso mentre tentava di danneggiare un automezzo dell'amministrazione. Il predetto, nel tentativo di sfuggire all'arresto, ha ingaggiato una colluttazione con i militari, al termine della quale ha riportato soltanto lievi escoriazioni. Sulla sua persona sono stati rinvenuti un coltello con lama di ricambio, volantini anti-G8 e una piccola quantità di hascisc. Come da accordi definiti in fase di pianificazione, l'arrestato è stato preso in consegna - presso la fureria della Guardia di finanza e allestita all'interno dei locali della fiera - da militari in abiti borghesi appartenenti al comando nucleo provinciale di Polizia tributaria di Genova. Lo stesso è stato poi condotto, a cura dei suddetti militari, presso la caserma della Polizia di Stato di


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Genova-Bolzaneto, ove era stato trasferito provvisoriamente l'ufficio matricola della casa circondariale di Genova-Marassi.
Preciso che durante gli scontri del giorno 21, come risulta dalle relazioni del tenente colonnello Renato Dianetti e del capitano Massimo Nanni, confermate da foto ed immagini televisive, i finanzieri ATPI hanno dimostrato assoluta professionalità nei confronti dei manifestanti pacifici a molti dei quali, limitrofi al nostro schieramento, è stato consentito di attraversarlo al fine di porsi al riparo alle spalle dello stesso; inoltre, nella zona di corso Marconi, è stato fornito aiuto ad alcuni abitanti di un palazzo sovrastante una banca data alle fiamme ed è stato prestato soccorso, da parte del tenente colonnello Renato Dianetti, ad un'anziana manifestante romana che, trovandosi tra i due schieramenti, rischiava di essere colpita da oggetti di ogni genere lanciati dai teppisti.
Nessun militare da me dipendente ha preso parte all'operazione di polizia svoltasi nella tarda serata di sabato 21 luglio presso la scuola Armando Diaz.
Nessun militare del corpo risulta aver preso parte o aver assistito a presunti episodi di violenza a danno di persone arrestate o fermate.
Alla procura della Repubblica presso il tribunale di Genova, a tutt'oggi, non sono state presentate denunce nei confronti di militari appartenenti alla Guardia di finanza.
Per quanto riguarda il deflusso dei militari del Corpo, la questura di Genova ha disposto la cessazione dell'impiego del contingente della Guardia di finanza dalle ore 19 del 22 luglio. Nella serata dello stesso giorno è iniziato il deflusso dei militari del Corpo, inviati di rinforzo alla sede di Genova, secondo le seguenti modalità: i militari appartenenti ai reparti di Savona, la Spezia e Ventimiglia hanno iniziato il rientro nella serata di domenica 22 luglio; il personale del battaglione


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allievi finanzieri del Lido di Ostia è partito nel corso della mattinata del 23 luglio; le unità navali inviate da reparti navali di altri comandi regionali hanno lasciato Genova a partire dalle ore 8 del 23 luglio. Nell'arco della giornata del 23 luglio, sono rientrati nelle rispettive sedi di servizio tutti i militari ATPI ad eccezione dell'aliquota in forza al centro addestramento di specializzazione di Orvieto, che lasciava il capoluogo ligure alle ore 7 del 24 luglio.
In conclusione, avuto riguardo all'eccezionalità dell'evento, all'estensione ed alla conformazione dell'area da controllare, all'elevata varietà e numero di servizi svolti, alla serietà dei pericoli corsi per contrastare la cieca, feroce, insensata violenza, dichiaratamente diretta ad impedire o ad ostacolare i lavori del vertice, ritengo che il concorso fornito dal contingente della Guardia di finanza sia stato conforme a quanto concordato a livello centrale e locale e sempre adeguato alle circostanze.
Ringrazio per l'attenzione e lascio agli atti del Comitato, oltre al testo del mio intervento, la relazione del tenente colonnello Renato Dianetti ed il rapporto di servizio del capitano Massimo Nanni.
Resto a disposizione per eventuali domande.
SAURO TURRONI. Intervengo solamente per porle due domande, la prima delle quali afferisce alla relazione che, svolta da uno dei tre ispettori ministeriali, fa riferimento ad un dirigente della Guardia di finanza, il quale appare ritratto con paracolpi, da diversi giornali, in particolare da L'Espresso. Ebbene, da un lato, la relazione dell'ispettore segnala tale circostanza quale evenienza censurabile - ora non ricordo bene la formula da lui usata, perché l'ho letta molto tempo fa -, nulla dicendo sui motivi che hanno indotto questo signore a mostrarsi così. Dall'altro, dato che la relazione è pervenuta


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dopo l'audizione del comandante della Guardia di finanza, ho potuto registrare una diversità di valutazioni tra l'ispettore che ha esaminato la questione e le dichiarazioni del comandante generale. Quest'ultimo ha detto che la persona in questione si trovava in palestra ed era uscita così abbigliata non avendo avuto un tempo congruo per sistemarsi secondo le precise direttive impartite dall'ordinanza firmata dal questore, ordinanza di cui lei stesso ha riconosciuto il carattere vincolante per le forze disposte sul campo. Però, abbiamo saputo anche che altre componenti di quei reparti erano vestite allo stesso modo (ovvero «svestite» allo stesso modo). Vorrei sapere da lei, esattamente, visto che si trovava sul posto, come effettivamente si siano svolti i fatti e se siano stati o saranno adottati provvedimenti amministrativi. Mi sembra che esso vengano richiesti dalla relazione ministeriale, anche perché in tutti i codici di comportamento si trovano indicazioni precise nel senso di non suscitare, assumendo atteggiamenti impropri, reazioni da parte di quanti manifestano.
La seconda questione attiene al filmato proiettato molte volte, nel quale si vede un gruppo di appartenenti alla Guardia di finanza accanirsi in modo pesantissimo nei confronti di singoli manifestanti stesi a terra e massacrati da colpi di randello. Vorrei sapere se, dai rapporti stesi, quelle squadre, quei reparti - io non so bene definire le specifiche unità - che svolgevano servizio di ordine pubblico siano stati individuati; vorrei altresì sapere se gli ufficiali, ciascuno dei quali conosce i propri uomini, abbiano individuato tali persone e se siano stati adottati provvedimenti nei riguardi dei suddetti.
PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Rispondo anzitutto alla prima domanda. L'uniforme di servizio prevede che i militari indossino, al di sotto della tuta ignifuga, una serie di protezioni


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congrue, per le varie parti del corpo, atteso l'impiego cui sono preposti. La situazione nella quale costoro sono stati impiegati, come risulta nella mia relazione, è stata di estrema emergenza; infatti, non stavano andando ad una parata, bensì ad affrontare centinaia di persone violente le quali, appunto con violenza, cercavano di penetrare addirittura all'interno della Fiera, chiaramente ponendo, in essere, condizioni di gravissimo pericolo. Questa è la ragione per la quale, con estrema fretta, sono accorsi; in particolare, il militare cui lei si riferisce si trovava in palestra e, non avendo fatto in tempo ad indossare l'abbigliamento completo, si è precipitato per adempiere al suo dovere. È evidente che ciò possa apparire, già visivamente, alquanto anomalo; tuttavia, con la spiegazione fornita, la circostanza appare perfettamente normale. Se vi è, infatti, una situazione di emergenza, qualunque essa sia, non potranno che riscontrarsi comportamenti di emergenza.
Per quanto riguarda, invece, il filmato, non ho mai avuto notizia - e non solo nei giorni del G8, ma nell'intero arco della mia carriera - di eccesso nell'uso della forza da parte di finanzieri posti alle mie dipendenze; ho buone ragioni di ritenere che tali eccessi non si siano mai verificati. Bisogna, infatti, tener conto della circostanza che l'azione ripresa dal filmato deve essere inquadrata in un contesto più ampio, connotato da estrema violenza, in cui l'azione del singolo operatore di polizia è stata grandemente influenzata da specifiche circostanze operative, circostanze che nessuna immagine isolata, che riprenda soltanto un aspetto parziale della realtà, può rendere al cento per cento. Solo partendo da una visione globale degli avvenimenti si può formulare un giudizio oggettivo sui quei comportamenti, tenuti dai militari e ripresi nelle immagini da lei citate. Se i militali ad un primo esame, potrebbero apparire quali aggressori, ad un più attento esame


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dell'intera vicenda, si paleseranno nella loro reale condizione di aggrediti. Non vorrei ricorrere ad un esempio cinematografico, tuttavia, anche limitandoci a considerare i film di John Wayne, matureremmo un giudizio forse sbagliato...
SAURO TURRONI. Mi meraviglio che lei citi John Wayne, perché vi erano persone a terra alle quali venivano inferti colpi di randello assai forti. E lei cita John Wayne? Erano a terra, a terra!
PRESIDENTE. Senatore Turroni, abbia pazienza; lei non può assolutamente rivolgersi in questi termini alla persona audita; proprio non può! L'ufficiale audito si assume la responsabilità di quanto dice: lasci che egli termini la sua esposizione.
PASQUALE PETROSINO. Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Se mi lascia terminare, esprimerò con un solo concetto quanto, forse, prima non ho chiarito bene. Dianzi volevo significare che, vedendo un film con John Wayne, non ci rendiamo conto di chi siano gli aggrediti e chi gli aggressori, mentre se vediamo «Soldato blu», forse abbiamo una visione più chiara. Era solo un esempio, non mi sembra (Interruzione del deputato Mazzoni)...
MARCO BOATO. Sebbene adesso il clima sia di maggiore tensione, devo riconoscere anch'io, avendolo visto, che l'episodio citato nella proiezione televisiva, non dava lustro al Corpo della Guardia di finanza.
PASQUALE PETROSINO. Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Sicuramente si tratta di immagini che possono turbare; tuttavia...


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PRESIDENTE. Mi scusi, abbia pazienza e cerchi di rispondere alle domande.
MARCO BOATO. Comunque, presidente, io accettavo il dialogo...
PRESIDENTE. Invece, io...
Onorevole Boato, lei faccia le domande.
MARCO BOATO. Sì, ma non se la prenda con me.
PRESIDENTE. No, non me la prendo, ma la invito a fare le domande.
MARCO BOATO. Ma io le stavo facendo!
PRESIDENTE. Non ho capito la domanda che lei ha formulato.
MARCO BOATO. Ma ho appena iniziato a parlare, presidente.
Lei non se la prenda con me, perché non ne ha titolo in questo momento. Appena ho iniziato a parlare.
PRESIDENTE. La sto invitando a formulare la domanda. Prego.
MARCO BOATO. Io faccio la domanda come sono abituato a farla, se lei mi permette. Se non lo vuole permettere, io rinuncio a parlare. Non vedo perché lei debba reagire così nei miei confronti.
PRESIDENTE. La sto invitando da un minuto, onorevole Boato, a formulare la domanda.


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MARCO BOATO. Presidente, non va bene così. Comunque, siccome io tendo ad evitare gli incidenti e non per «aizzarli».
La mia domanda partiva, ovviamente, da una premessa, cioè dalla constatazione di una vicenda vista non solo da me, ma anche da qualche milione di persone, vicenda che non dava un'immagine elevata della Guardia di finanza. Detto questo, nulla intendo togliere - al riguardo, colgo l'occasione per rinnovarlo - all'apprezzamento nei confronti dell'operato della Guardia di finanza. Lei capisce che, quando è in corso il lavoro di una Commissione di indagine, si rischia, ovviamente, di non parlare dell'attività ordinaria ed anche straordinaria svolta. Lo dico anche con riferimento all'attività, che ha implicato il massimo impegno, delle forze che lei comanda. Si rischia infatti di parlare solamente di episodi anomali.
Anche riguardo all'altro episodio citato, da me evidenziato mostrando al comandante generale le foto pubblicate, ho avuto dalla sua risposta la sensazione che mi si volesse dire che la mia preoccupazione era esagerata. Ora io ripropongo a lei la questione perché l'ispettore generale del Ministero dell'interno, dottore Cernetig - dunque, persona esperta - analizzando pochi episodi (sette) nella relazione svolta per il capo della Polizia e per il ministro dell'interno (relazione trasmessa anche alla Commissione) ha identificato in quell'episodio un elemento ovviamente non censurabile penalmente, ma sottoponibile ad eventuale verifica disciplinare. Vorrei da lei una riflessione ulteriore al riguardo.
L'altra osservazione che intendo fare è a proposito di un episodio che, invece, mi pare faccia onore ad un appartenente alla Guardia di finanza, da lei citato e da me più volte visto in televisione. Mi riferisco ad un militare della Guardia di finanza che stava soccorrendo una persona anziana; ed è


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giusto ricordarlo. Lei ha detto che si trattava di una persona anziana che rischiava di essere colpita da oggetti lanciati dai manifestanti.
Quel filmato fa vedere la persona anziana opportunamente e meritoriamente soccorsa dall'appartenente alla Guardia di finanza, ma mostra anche che molti altri manifestanti pacifici, in quel contesto specifico, erano sottoposti a pesanti percosse con manganelli, non da appartenenti alla Guardia di finanza. Quindi, non erano sottoposti al lancio di oggetti da parte di manifestanti ma a percosse molto pesanti, le cui immagini sono state ripetutamente mandate in onda da diverse televisioni; ripeto, in quel contesto si vede un appartenente alla Guardia di finanza che svolge questa azione meritoria di soccorso ad una persona anziana, che lei ha opportunamente ricordato.
Da ultimo, presidente, puramente per ragioni tecniche sia il colonnello Tesser, comandante provinciale di Genova dell'Arma dei carabinieri, sia il tenente colonnello Petrosino, nel riferirsi alla caserma di Bolzaneto, dove era stato istituito un ufficio matricola distaccato della casa circondariale di Marassi, hanno entrambi usato la stessa espressione. Tutto ciò non ha alcuna rilevanza per quanto riguarda il ruolo della Guardia di finanza e si tratta soltanto di una precisazione tecnica.
Ci è stata fornita una documentazione e abbiamo ascoltato il responsabile dell'amministrazione penitenziaria, il quale ci ha spiegato che erano state istituite, sia a Bolzaneto sia presso la caserma di Forte San Giuliano, sezioni distaccate di altre case circondariali, se non ricordo male di Pavia, di Voghera e forse di altre. Siccome avrei voluto farlo presente anche al colonnello Tesser, vorrei che risultasse agli atti questa precisazione perché, ascoltando il responsabile dell'amministrazione penitenziaria, è stata oggetto di una lunga discussione.


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PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Per quanto riguarda l'intervento del colonnello Danetti posso leggere un estratto della sua relazione. «Nel corso delle operazioni finalizzate a contrastare l'avanzata dei facinorosi che tentavano di superare con la forza lo schieramento delle forze dell'ordine, per conquistare la zona della Foce e riportarsi in prossimità della Fiera internazionale e della questura di Genova, lo scrivente notava poco distante un'anziana signora che, sommersa e confusa dai lacrimogeni e dai fumogeni, si trovava tra i due schieramenti, rischiando di essere colpita dagli oggetti di ogni genere che i manifestanti lanciavano contro le forze di polizia, oltre che essere coinvolta negli scontri stessi con serio pericolo per la sua incolumità.
Pertanto la soccorrevo e, scortato da militari ATPI, la conducevo al riparo nelle adiacenze di via Piave; dopo averla confortata, la affidavo ad un suo parente - il figlio - che, nel frattempo, era sopraggiunto«.
MARCO BOATO. E per quanto riguarda la questione delle carceri di Marassi?
PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Confermo che era stata istituita per una questione pratica.
MARCO BOATO. No, è soltanto la collocazione giuridica, ma probabilmente non riguarda lei; avete avuto un'informazione inesatta. Invece, sulla relazione del dottor Cernetig, del Ministero dell'interno, il quale afferma che l'episodio venne segnalato al corpo della Guardia di finanza per gli eventuali provvedimenti di carattere disciplinare, mi pare di capire che voi avete valutato di non assumere provvedimenti.


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PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Per il momento non abbiamo denunzie a carico di nostri militari.
MARCO BOATO. Non si tratta di una denunzia, è una segnalazione. Forse è stata inviata al Comandante generale.
PASQUALE PETROSINO, Comandante provinciale di Genova della Guardia di finanza. Non conosco relazioni in proposito.
PRESIDENTE. Ringraziamo il tenente colonnello Petrosino per l'audizione, che dichiaro conclusa.
Avverto che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi è immediatamente convocato.
La seduta termina alle 17,35.