COMMISSIONE D'INDAGINE
Seduta 07 - 04 Settembre 2001
Audizione del dottor Oscar Fioriolli, questore di Genova.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fatti accaduti in occasione del vertice G8 tenutosi a Genova, l'audizione del dottor Oscar Fioriolli, questore di Genova.
Prima di dare inizio all'audizione in titolo, ricordo che l'indagine ha natura meramente conoscitiva e non inquisitoria.
La pubblicità delle sedute del Comitato è realizzata secondo le forme consuete previste dagli articoli 65 e 144 del regolamento della Camera, che prevedono la resocontazione stenografica della seduta.
La pubblicità dei lavori è garantita, salvo obiezioni da parte di componenti il Comitato, anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, che consente alla stampa di seguire lo svolgimento dei lavori in separati locali.
Non essendovi obiezioni, dispongo l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
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La ringraziamo, dottor Fioriolli; lei ha assunto da poco l'incarico di questore di Genova e quindi le rivolgiamo gli auguri per il suo nuovo lavoro.
Non so se lei abbia una relazione da presentare al Comitato.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. No, non ho alcuna relazione perché, non conoscendo il tema specifico su cui sarei stato audito e avendo assunto la direzione della questura nel periodo cosiddetto «post G8», non pensavo di poter svolgere una relazione né sapevo quale sarebbe stato l'argomento su cui poterla svolgere.
PRESIDENTE. C'è qualche collega che intenda rivolgere domande al questore Fioriolli?
MICHELE SAPONARA. Questore Fioriolli, dalla stampa, e mi pare anche dalle dichiarazioni del magistrato di Genova, abbiamo appreso che vi sono state alcune intercettazioni ambientali di confidenze intervenute tra alcuni manifestanti arrestati, da cui è risultato che accuse di lesioni mosse nei confronti delle forze dell'ordine erano state concordate.
Vorrei chiederle se lei sia a conoscenza della presentazione di denunce per calunnia da parte di forze dell'ordine di Genova.
Vorrei poi sapere se lei sia a conoscenza del numero di episodi per i quali l'autorità giudiziaria procede nei confronti di appartenenti alle forze dell'ordine?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Un episodio accaduto in occasione dell'arresto dei cosiddetti teatranti, quindi dei gruppi austriaci, ha evidenziato una falsità che già era stata espressa nel corso degli interrogatori. Da una intercettazione
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ambientale posta successivamente si è appurato che costoro avevano denunciato violenze che in realtà non vi erano state. Questo episodio ha attirato l'attenzione degli investigatori ed ha portato alla revisione di molte dichiarazioni rilasciate sia ai media (televisione e stampa), sia in sede di interrogatorio formale e sono stati enucleati fatti ed episodi che hanno dimostrato la falsità o l'infondatezza di quelle dichiarazioni.
Questa è quella che io chiamo la terza fase del G8; la campagna di controinformazione per delegittimare le forze di polizia poiché credo che, da parte di alcuni soggetti, vi sia stato questo intendimento .
Dunque abbiamo sicuramente individuato, come dicevo, con la storia dei teatranti austriaci e con altri episodi, alcune dichiarazioni false. Riporto, ad esempio, la dichiarazione rilasciata da un certo Robert Stuck, che ha dichiarato al quotidiano Il Giornale di aver subìto violenze; è stato poi accertato che costui era stato arrestato per devastazione e saccheggio e le violenze denunziate le aveva subìte nei giorni precedenti, attribuendole invece alla fase successiva all'arresto. Vi sono poi altri episodi, ne cito indicativamente alcuni, riportati dai quotidiani Libero e Il Messaggero del 18 agosto scorso che riportano le dichiarazioni di quattro ragazze austriache che lamentano di aver molestie sessuali. Ebbene, queste dichiarazioni rilasciate alla stampa non trovano riscontro in denunce all'autorità giudiziaria o comunque degli organi di polizia. La stessa Susanna Thomas su Il Giornale del 18 agosto parla di stupro (Interruzione del deputato Soda)...
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Come dice?
ANTONIO SODA. No, era solo una polemica sulla riservatezza.
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OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Si tratta di notizie riportate dai giornali, quindi non vi è alcuna riservatezza.
Questa ragazza ha parlato di stupro ma non vi è alcuna denuncia sporta all'autorità giudiziaria o agli organi di polizia.
Altra vicenda è quella di Luca Casarini, che proprio alla trasmissione Porta a porta fa vedere i proiettili dicendo che la polizia aveva sparato contro di loro, mentre quei proiettili, in realtà, erano solo i proiettili dei lancialacrimogeni.
MARCO BOATO. Quella notizia fu smentita la sera stessa nel corso della trasmissione.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Sì, tuttavia lo ha dichiarato e vi sono altre dichiarazioni di questo genere, altri cosiddetti falsi, come la storia dei desaparecidos ad esempio. Vi sono state alcune denunce di scomparsa di soggetti, più volte riferite dai giornali, mentre in realtà si trattava di soggetti arrestati; poiché il soggetto maggiorenne in stato di arresto può decidere di informare o meno i parenti, se decide di non farlo noi non li informiamo.
Si parlava dei black bloc e degli infiltrati che - mi riferisco a dichiarazioni degli stessi Agnoletto, Casarini, Don Vitaliano la Sala - venivano ripresi mentre avevano contatti con forze di polizia: non mi risulta che sia stato acquisito un documento che dimostri un episodio del genere.
L'ultima vicenda riguarda gli ospedali; su di essa vi è stata una serie di dichiarazioni, su vari organi di stampa, con le quali si denunciavano vari abusi commessi all'interno degli ospedali da parte delle forze dell'ordine: violenze ed abusi commessi anche dagli stessi medici. Un'inchiesta che è stata promossa dalla regione Liguria ha appurato che non vi è stato alcun comportamento irregolare né da parte delle forze dell'ordine né parte degli appartenenti all'amministrazione
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ospedaliera. Questo riguarda quasi tutti gli ospedali che sono stati oggetto di queste dichiarazioni. Sicuramente la stampa è stata usata strumentalmente da parte di alcuni soggetti che hanno manifestato in quei giorni, per delegittimare le forze di polizia: la chiamo la cosiddetta « terza fase » del G8. Vorrei semplicemente portare un po' di chiarezza e di verità in una situazione in cui tutti, sostanzialmente, criminalizzavano l'istituzione.
La seconda domanda riguardava le denunce: mi risulta che, al momento, ci sia solo qualche denuncia nei confronti degli operatori di polizia. Non mi risulta che ci siano numerose denunce, ma solo alcune, per il momento.
GRAZIELLA MASCIA. Questore Fioriolli, poiché lei ha assunto il suo incarico dopo le vicende legate al G8, le domande che possiamo rivolgerle - almeno quelle che a me interessa approfondire - riguardano quella che lei chiama la terza fase di disinformazione. Questa mattina abbiamo ascoltato il dottor Serventi Longhi a proposito dell'inchiesta su presunti falsi giornalistici, ma ci è stato detto che in realtà questi presunti falsi giornalistici - si tratta di notizie comunque reperite dalla stampa - sono solamente cinque; penso che ci sia qualche differenza tra un giudizio complessivo e fatti specifici ...
OSCAR FIORIOLLI. Questore di Genova. Queste sono alcune...
GRAZIELLA MASCIA. Le rivolgo l'invito ad essere più preciso relativamente a tutto ciò che lei definisce «falsi giornalistici», perché si tratta di un aspetto significativo e rilevante per la rappresentazione di ciò che è effettivamente avvenuto, compresa la questione degli ospedali. Non so quali
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disposizioni abbiate dato voi, dico voi anche se lei ha assunto l'incarico in un secondo tempo: so per certo, ad esempio, che all'ospedale Galliera la Polizia, non so quale squadra particolare, si trovava sia dentro sia fuori, svolgendo persino un ruolo di accettazione, che all'ospedale San Martino esercitava il personale dell'ospedale. Ho avuto modo di rivolgere delle rimostranze in questo senso.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Onorevole, lei sa che esistono posti di Polizia negli ospedali?
GRAZIELLA MASCIA. Sì, lì c'erano, ma è diverso il ruolo di colui che riceve in quanto titolare dell'ospedale e quello della Polizia che svolge una azione di piantonamento dei detenuti: in quel momento, le garantisco, non esistevano i due ruoli, ma uno solo, esercitato dalla Polizia. Posso dirle anche l'ora ed il giorno: in particolare, era la notte della perquisizione alla Diaz.
Vorrei chiederle, poiché l'ho chiesto anche al dottor Colucci (ma mi pare che non sia ancora giunta risposta), se lei sia a conoscenza del numero di lacrimogeni che sono stati usati durante quei giorni e se ne esiste un bilancio: nei rapporti degli ispettori, dai verbali che risultano (si tratta ancora del venerdì), emerge che una squadra ha affermato di avere esaurito i lacrimogeni (in particolare parlo di via Tolemaide, alle 14 di venerdì ) e che quindi siano stati inviati gli aiuti. Si redige di solito un bilancio al termine di queste operazioni? È in grado di fornirmi un contributo?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Per quanto riguarda gli ospedali, rinvio a relazioni scritte ed indagini svolte dall'ente regione e dall'ente ospedaliero: l'inchiesta dell'ente è stata inviata anche all'autorità giudiziaria. Cito dunque un dato oggettivo.
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Non saprei rispondere alla domanda circa il numero di lacrimogeni, perché ho assunto il mio incarico dopo il G8 e non ho dunque gestito l'attività post G8 relativa all'impiego del materiale: non saprei dire quanti lacrimogeni sono stati sparati durante il G8.
GRAZIELLA MASCIA. E relativamente alla mia domanda circa i falsi giornalistici?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Tenga presente che i falsi giornalistici si riferiscono alle stesse notizie che vengono più volte riportate, non solo dalle diverse testate, ma anche più volte dalla stessa testata, che hanno creato sicuramente la percezione di una Polizia che ha usato la violenza: questo, secondo me, non corrisponde al vero. Vorrei fare chiarezza su un comportamento impiegato dalle forze di polizia, che credo sia stato corretto; è in corso un'indagine dell'autorità giudiziaria che puntualmente riscontrerà se ci siano stati abusi perpetrati da parte della Polizia. Abbiamo riscontrato la diffusione di una serie di notizie che, a mio giudizio, sicuramente delegittimavano l'istituzione.
MARCO BOATO. Questore Fioriolli, mi associo all'augurio di buon lavoro che le ha rivolto il presidente del Comitato. Abbiamo deciso unanimemente di ascoltarla a completamento, nel senso che abbiamo ascoltato non tutti ma una buona parte dei funzionari e dirigenti dei vari corpi di polizia, compreso il suo predecessore e ci sembrava utile, a completamento del lavoro che questa settimana termineremo, ascoltare anche lei. Dico ciò, perché il fatto che lei non possa presentarci una relazione scritta ha come corrispettivo la difficoltà di rivolgerle domande.
Prima di chiederle chiarimenti relativi ad un paio di questioni, vorrei fare una premessa rispetto a ciò che lei ha
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affermato poco fa con molta pacatezza: non c'è ombra di dubbio che ci sia anche chi ha interesse a delegittimare le forze di polizia, ma credo di poter dichiarare con assoluta serenità che non fa parte del Comitato. Come il presidente ha letto all'inizio dell'audizione, il Comitato non ha compiti di accertamento di responsabilità e non ha poteri inquirenti, ma ha l'obiettivo di ricostruire i fatti con maggiore completezza possibile: non sarebbe mai stato istituito, soprattutto durante il periodo estivo, se non fossero state riscontrate una serie di anomalie che nulla tolgono, almeno dal nostro punto di vista, a ciò che di positivo e di difficile le forze di polizia hanno compiuto in occasione del G8.
GIAN FRANCO ANEDDA. Queste sono valutazioni personali che non può fare a nome del Comitato.
MARCO BOATO. Presidente Anedda, sto parlando con molto garbo e con molto rispetto: se lei, che è stato assente la settimana scorsa, leggesse qualche intervento dei suoi colleghi che non cito per correttezza, non farebbe questa interruzione sgarbata, che non è, in genere, nel suo stile. Non c'è dubbio che le affermazioni hanno carattere personale: sono tali perché le sta svolgendo un deputato che si chiama Marco Boato.
GIAN FRANCO ANEDDA. Non dica «abbiamo accertato» o «è stato accertato»: dica come la pensa lei e saremo d'accordo.
MARCO BOATO. Riconosco una sola autorità in questo Comitato ed è il presidente Bruno: quello che debbo fare non me lo dice lei. La prego quindi di usare il rispetto che io ho nei confronti suoi e dei suoi colleghi. Ho ascoltato addirittura
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delle filippiche rivolte da un suo collega contro il Capo della Polizia. Stavo parlando con assoluta pacatezza e con grandissimo rispetto.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. È chiaro che, quando si parlava di disinformazione e delegittimazione, ci si riferiva a coloro che avevano praticato la guerra e la guerriglia a Genova.
MARCO BOATO. Stavo dialogando con il massimo rispetto e non ho compreso quest'ultimo intervento dell'onorevole Anedda, che per me è superato: è servito solo a disturbare.
In una serie di occasioni (anche questa mattina, ascoltando il presidente della federazione nazionale della stampa) ci sono stati descritti episodi non smentiti e non smentibili, che credo il questore conosca forse meglio di noi; egli fa bene a ricordarci (ed è bene che noi teniamo presente tutto ciò) il fatto che ci sono stati anche episodi frutto di disinformazione o di calunnia (mi pare che per uno di questi sia in corso anche un vero e proprio procedimento penale per calunnia).
Mi pare, poi, che ciò riguardi le operazioni relative agli arrestati nella caserma di Forte San Giuliano, mentre sino ad ora nessuno di noi ha puntato l'attenzione - salvo per quanto riguarda i disagi logistici che il rappresentante del DAP ci ha rappresentato -, sulla caserma di Forte San Giuliano, ma semmai l'attenzione si è rivolta - la stessa magistratura lo sta facendo - verso ciò che può esser successo, nella caserma di Bolzaneto.
Abbiamo una rassegna stampa di tutti i giornali - la invito a prenderne una copia quando andrà via -, di qualunque orientamento politico, i quali riportano molte testimonianze di ragazzi, di giovani, di genitori e così via. Non le prendo per oro colato, ma sono comunque testimonianze giornalistiche, le
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quali danno l'impressione che, accanto ad un risultato positivo e importante, giacché il G8 si è tenuto e ciò è avvenuto in assoluta correttezza istituzionale - un risultato importante ottenuto da tutti, ma in particolare anche dalle forze dell'ordine -, ci sia stata una serie di episodi che oggetto di indagini da parte della magistratura, di un'indagine conoscitiva e, come lei sa, di tre indagini da parte del Ministero dell'interno.
Detto ciò con assoluta serenità e con il massimo equilibrio, vorrei chiederle se nella ricostruzione - che suppongo lei stia facendo a posteriori di ciò che è avvenuto, per quanto può servire ad una Commissione parlamentare, che accerta i fatti, ma dà un contributo al Parlamento e al Governo anche per il futuro - lei sia riuscito ad individuare le problematiche che attengono alla sua competenza, giacché lei è il nuovo questore di Genova, relativa a ciò che è avvenuto ed a ciò che in futuro si potrebbe evitare.
Quanto avvenuto è riferito a tre obiettivi: garantire lo svolgimento del G8 (e questo obiettivo è stato totalmente raggiunto), contrastare gli atti di violenza e garantire il diritto a pacifiche manifestazioni. Questi ultimi due obiettivi, come lei sa, sono stati solo parzialmente realizzati. Se nel lavoro di ricostruzione che lei sta svolgendo c'è qualche elemento di conoscenza - perché non sto parlando di giudizi politici, ma di conoscenza - che possa essere utile per la nostra Commissione non solo ai fini della ricostruzione dei fatti, ma anche ai fini delle responsabilità istituzionali per il futuro, le sarei grato se potesse fornircelo.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. È sempre difficile fare una valutazione di ciò che è accaduto, essendo lontani dai fatti concreti. La mia conoscenza dei fatti, come ho sempre detto, è mediatica. Non spetta certamente al nuovo questore fare una ricostruzione dei fatti pregressi, ma agli uffici ispettivi
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o comunque all'autorità giudiziaria, nel caso ravvisi dei reati.
Da tale conoscenza mediatica, capisco che si è trattato sicuramente di un evento eccezionale. Credo sia eccezionale avere 150-200 mila persone concentrate in piazza, con 10 mila persone che hanno dato luogo ad una guerriglia, o meglio ad una guerra, devastando la città e contrastando le forze dell'ordine. Non so valutare se vi siano stati errori o meno, perché bisogna conoscere dettagliatamente le dinamiche e l'evoluzione delle decisioni e dei fatti. Pertanto, su tale aspetto non posso aiutarla, perché ho una cognizione di quei fatti estremamente sommaria, che deriva dalla lettura dei giornali, anche di parte, ma anche dalla lettura di carte; si tratta comunque sempre di una conoscenza non approfondita, perché per capire certi eventi occorre viverli personalmente.
LUCIANO MAGNALBÒ. Vengo dalle Marche, sono un leopardiano; quindi, la quiete dopo la tempesta a Genova. Le chiedo un consuntivo dopo ciò che è successo: le sue impressioni, una valutazione delle conseguenze e dei danni materiali, gli umori che lei ha rilevato tra gli uomini dell'ex questore.
L'azione della magistratura la conosciamo, ma la domanda precisa è questa: quali sono stati e quali sono i suoi interventi istituzionali ed amministrativi in merito ai giorni del G8?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Per quanto riguarda i danni, credo siano ancora in via di quantificazione precisa; ad ogni modo, da quello che ho potuto verificare, ammonterebbero ad oltre i 10 miliardi di lire. Credo che per avere un definitivo e dettagliato elenco dei danni bisognerà aspettare che tutte le amministrazioni e i privati determinino tutte le somme.
Per quanto riguarda il clima, ho sempre detto che siamo un'istituzione e, come tale, dobbiamo sicuramente andare
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avanti, perché non possiamo continuare a guardare indietro, al G8. Abbiamo il dovere di garantire ai cittadini la sicurezza nella città, in questa direzione sono il primo, ma dietro di me ci sono tutti gli uomini della questura. È chiaro che da una vicenda del genere si esce abbastanza segnati, perché essa ha impegnato alcuni uomini, per mesi, arrivando poi al clou di quei giorni; credo, comunque, che essi siano in grado di ristabilirsi e di riprendere al più presto il lavoro, come hanno sempre fatto e, forse, anche meglio di prima. Su questo non c'è dubbio.
ANTONIO SODA. Tre erano gli obiettivi del piano di sicurezza: la tutela del vertice, la garanzia della libera manifestazione del dissenso per i dimostranti che rifiutano la violenza e l'isolamento dei black bloc e di tutti coloro che esercitavano la violenza. C'è stato detto in questa sede che, mentre il primo obiettivo è stato compiutamente raggiunto, gli altri invece hanno presentato aspetti fallimentari, o comunque di grave insufficienza. Si tratta di un giudizio che è emerso anche dal Capo della polizia e dal vice capo della polizia.
La domanda che le pongo è la seguente: le risulta sia stata istituita una qualche commissione tecnica per operare una lettura critica dei fatti e verificare le lacune, le insufficienze e così via, al di là delle indicazioni di responsabilità? Cioè, l'amministrazione si è posta il problema di rivedere gli addestramenti e quant'altro, al di là di ciò che avviene adesso, di fronte al fatto che esistono questi reparti mobili che debbono isolare la guerriglia, ma non funzionano, e che gli arresti sono quelli che sono, a fronte di una violenza, così diffusa e imponente, sia pure circoscritta rispetto alle centinaia di migliaia di persone che hanno partecipato a queste manifestazioni?
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OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Non ne ho conoscenza, ma questo non vuol dire che non sia allo studio una rivisitazione per capire come migliorare le strategie in occasione dello svolgimento di queste manifestazioni, anche se - ripeto - si è trattato di un evento straordinario, eccezionale ed unico, perché mai è accaduta una situazione del genere, nella quale si sono trovate contemporaneamente in una città migliaia di manifestanti che fanno la guerriglia: questo non è mai accaduto. Comunque, credo che a livello centrale sicuramente questo problema verrà posto e verrà dibattuto per migliorare anche questo tipo di interventi.
GABRIELE BOSCETTO. Sono un senatore eletto nel collegio di Imperia-Sanremo ed ho, quindi, partecipato con particolare passione a questa indagine conoscitiva. Lei ha parlato di terza fase: e vorrei che ce ne spiegasse bene il significato e ci dicesse anche, quali sono a suo giudizio, la prima e la seconda fase, perché questo concetto è stato molto efficace nella sua sintesi.
Si è parlato, poi, di intercettazioni. In proposito, sui giornali abbiamo letto di intercettazioni fra i manifestanti, in preparazione delle vicende del G8, ed anche di intercettazioni fra manifestanti ed esponenti politici. Vorrei quindi sapere se può dirci qualcosa in proposito, se queste notizie giornalistiche hanno fondamento o meno, se ciò è, o meno, a sua conoscenza.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Ho parlato di terza fase in quanto, nella mia suddivisione della vicenda G8, la prima fase si identifica con la dichiarazione di guerra operata da Casarini a maggio, attraverso un documento scritto, che probabilmente tutti hanno considerato simbolico e sicuramente sottovalutato. Valutando gli eventi accaduti a Genova (che secondo me rappresentano la seconda fase) ritengo sia
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stata condotta una guerra preordinata: vi sono tanti piccoli elementi che fanno pensare ad un'azione veramente concordata e condotta lucidamente.
Penso che queste siano state le due fasi precedenti, mentre la terza è rappresentata dalla delegittimazione delle istituzioni attuata attraverso dei falsi. Ho voluto solo puntualizzare che, se le istituzioni hanno commesso degli errori, essi verranno sicuramente perseguiti dall'autorità giudiziaria, ma non possiamo accomunare tutte le forze di polizia: a Genova vi erano migliaia di uomini che hanno lavorato per mesi, onestamente e seriamente, che meritano pieno rispetto.
GABRIELE BOSCETTO. E sulle intercettazioni?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Le intercettazioni ambientali, che hanno rappresentato l'inizio dell'attenzione verso i falsi, hanno fatto rilevare l'utilizzazione dei media per poter rilasciare dichiarazioni che gettassero discredito sulle forze di polizia. Tali intercettazioni, purtroppo, non si sono potute più utilizzare per altri casi, in quanto, una volta pubblicizzate, tutti hanno capito che dovevano essere molto prudenti nelle conversazioni quando venivano lasciati soli dopo gli interrogatori. Non sono a conoscenza di intercettazioni fra personaggi politici, né fra manifestanti e politici.
GABRIELE BOSCETTO. E tra i manifestanti?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Le intercettazioni fra i manifestanti sono risalenti: in esse si parlava di strategie di intervento e dell'intenzione di utilizzare la guerriglia, ad esempio, non il 19, quando vi è stato il corteo dei Migranti, ma dopo: ciò è stato sicuramente detto.
GIANNICOLA SINISI. Saluto e ringrazio il questore Fioriolli e mi associo agli auguri di buon lavoro per il suo incarico
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a Genova. Vorrei porre una sola domanda molto semplice e breve: spero che lei possa rispondere adesso, altrimenti può riservarsi di farlo successivamente. Il dottor Canterini ci ha riferito che nel corso della perquisizione alla Diaz sono stati ben 15 i contusi delle forze dell'ordine appartenenti al reparto mobile che era intervenuto. Chiedo solo di sapere quanti sono stati complessivamente i contusi delle forze dell'ordine nell'ambito dell'intervento alla Diaz, oltre ai 15 che ci ha indicato il dottor Canterini.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. A questa domanda mi riservo di rispondere in quanto adesso non conosco il dato. Credo siano soltanto quei 15, ma potrei sbagliarmi e perciò mi riservo di farle pervenire una nota in proposito.
PRESIDENTE. Signor questore, le chiedo se a tale informativa, che si è riservato di inviare, può unire risposta alla richiesta della senatrice Dentamaro sul numero degli addetti delle forze dell'ordine nella zona rossa e nella zona gialla: poiché la richiesta andava sottoposta al questore di Genova, approfittiamo della sua presenza. Quali reparti erano impegnati e quanti uomini erano impiegati nella zona rossa e nella zona gialla?
IDA DENTAMARO. Quanti uomini erano all'interno e all'esterno della zona rossa.
PRESIDENTE. Le saremmo grati se vorrà farci pervenire tali elementi in un tempo relativamente breve.
FRANCESCO NITTO PALMA. Vorrei porre una sola domanda. Vorrei sapere il numero dei manifestanti o similia che si trovavano all'interno dell'istituto Diaz, il numero delle persone che sono state refertate in ospedale e, se ciò è a sua conoscenza, che tipo di refertazione è stata effettuata.
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OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Al momento non dispongo di tali dati, ma ricordo di averli letti; tuttavia, mi riservo anche su questo punto di darle una risposta insieme a quelle relative alle altre questioni che mi sono state poste. Ricordo comunque che erano 63 le persone ricoverate e refertate all'ospedale. Certamente erano circa una ventina le persone che avevano referti intorno ai 20 giorni e oltre, mentre per la gran parte si trattava di tre, sette o dieci giorni. Le potrò fornire in seguito dati più precisi in quanto sono compresi in uno dei documenti che ho letto.
MARIA CLAUDIA IOANNUCCI. Signor questore, augurandole anch'io un buon lavoro per il futuro, vorrei porle una sola domanda. Lei ha detto precedentemente che i danni sono stati abbastanza elevati. Ci può dire se il sindaco o il presidente della provincia abbiano presentato denunce contro i soggetti ai quali avevano consegnato i beni comuni, come le scuole, per i danni subiti?
In precedenza sono stata redarguita dai miei colleghi in quanto avevo chiesto se la provincia e il comune avessero invitato i documenti che questo Comitato ha più volte richiesto: mi è stato detto che erano stati depositati. Ho svolto una lunga e specifica ricerca, ma ho notato che né il comune, né la provincia hanno mai inviato gli atti che noi abbiamo chiesto.
PRESIDENTE. Aspettiamo prima la risposta.
MARIA CLAUDIA IOANNUCCI. Sì, ma potevamo collegare le due questioni.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. Non ho conoscenza diretta di ciò, ma, da quanto ho potuto apprendere dalla stampa (occorre, quindi, verificare), sembra che la provincia abbia presentato una denuncia. Non ne ho, però - ripeto - conoscenza diretta.
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MARIA CLAUDIA IOANNUCCI. La provincia ha presentato una denuncia contro le forze dell'ordine, che risulta agli atti.
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova. No, credo che ne abbia presentata una anche per i danni. Comunque si tratta di una notizia di stampa e, quindi, necessita di verifica.
GRAZIA LABATE. Signor questore, anch'io mi associo all'augurio dei colleghi per il suo lavoro nella mia città. Ho letto sulla stampa che lei ha anche consegnato presso la procura della Repubblica un dossier molto interessante su quello che lei stesso ha definito il contenitore del blocco nero.
La discussione nel nostro paese sta procedendo molto intensamente rispetto ad avvenimenti che comunque un paese, per obblighi internazionali e per un corretto comportamento istituzionale, deve organizzare.
Lei ha vissuto ex post la vicenda G8 a Genova; anche in presenza delle analisi e dei dossier che lei ha fornito alla procura, se oggi da quell'esperienza dovesse trarre un suggerimento, non ritiene che bisognerebbe affrontare le questioni relative sia agli strumenti di prevenzione che, come leggiamo dai giornali, di repressione, con maggiore professionalità e con l'acquisizione di nuove tecniche? Non ritiene che nessuno di questi due elementi debba mai soverchiare l'altro, altrimenti l'esperienza di Genova dimostrerebbe poi che, appunto, dall'esperienza non si trae il meglio per procedere?
OSCAR FIORIOLLI, Questore di Genova.Sul piano puramente teorico sono d'accordo; è chiaro che poi la pratica può divergere. Sul piano teorico possiamo disquisire su ogni sistema e trovare comunque soluzioni ottimali per ogni situazione; sul piano reale vi sono purtroppo aspetti imponderabili che sono poi difficili da gestire. Credo comunque che
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Genova sia una città difficile da gestire, perché estremamente stretta e lunga; una manifestazione del genere poneva quindi di sicuro grandi problemi a questa città. Credo comunque che l'eccezionalità di quell'evento sia, almeno spero, irripetibile. Ritorneremo quindi ad una gestione dell'ordine pubblico simile al passato. Certo che dagli eventi si debbono trarre degli insegnamenti; credo però che tutti dovrebbero trarli: non solo le forze di polizia, ma anche chi organizza queste manifestazioni.
PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Fioriolli per l'audizione, che dichiaro conclusa. Restiamo in attesa dei documenti cui si faceva riferimento prima e le auguriamo, a nome di tutto il Comitato, buon lavoro.
Ricordo che il Comitato è convocato domani, mercoledì 5 settembre 2001, alle 9,30.
La seduta termina alle 19,10.