RASSEGNA STAMPA
CORRIERE MERCANTILE - Sequestro a ”Gente“ nessun segreto
Genova, 25 agosto 2004
G8 NON C‘ERA DOCUMENTAZIONE RISERVATA NEL CD PRELEVATO IN REDAZIONE
Sequestro a ”Gente“ nessun segreto
Nel servizio sul settimanale una informativa che prevedeva quanto sarebbe accaduto
Nulla di segreto nel cd sequestrato,
con l’accusa di ricettazione,
al direttore di “Gente”,
Umberto Brindani, e al giornalista
Gennaro De Stefano, da
parte della procura genovese,
per un articolo ancora da pubblicare.
La vicenda aveva sollevato
polemiche e dichiarazioni
di solidarietà di politici e di
esponenti dei giornalisti.
Il cd, al vaglio della polizia giudiziaria
genovese, non dovrebbe
contenere alcuna documentazione
coperta dal segreto. A
detta dello stesso procuratore
aggiunto Giancarlo Pellegrino
l’ipotesi di ricettazione appare
ora “archiviabile”. Sul compact
non vi sarebbero, dunque, documenti
segreti, ma solo documentazione
che riguarda l’irruzione
alla Diaz o la caserma
di Bolzaneto. Tutto ciò, infatti,
è diventato di pubblico dominio
dopo la richiesta di rinvio a giudizio.
Intanto dal settimanale ieri è
stata comunicata la notizia sulla
quale stavano lavorando i
giornalisti di Gente e che viene
pubblicata nel numero di oggi
in edicola. Quanto accadde a
Genova nei giorni del G8, viene
sottolineato, era stato previsto
da una informativa anonima risalente
a quasi due mesi prima
e trovata da alcuni agenti nel
pieno centro di Roma che, però,
le autorità di polizia sottovalutarono
considerandola ispirata
da un "intento evidente di disinformazione".
Cose d’altra parte già e da tempo a conoscenza dei magistrati
genovesi (e anche dei giornalisti
genovesi che hanno spulciato
tutto il ”vedibile” fra le carte
ormai pubbliche del G8)
La direzione del settimanale
spiega comunque che il documento
è agli atti dell’inchiesta
condotta dai pubblici ministeri
genovesi sulle violenze della
Polizia a Genova e che si è conclusa
il 26 giugno con una richiesta
di rinvio a giudizio.
"Sono quindi - scrive Gente -
carte ormai a disposizione degli
indagati e dei loro legali, documenti di fatto pubblici, non più
coperti da segreto. Si tratta di
dieci fogli stampati al computer,
privi di firma, daatati 28 maggio
2001 e intitolati:, “G8 Genova:
problemi e prospettive”. Le notizie
disponibili sulla predisposizione
delle attività di prevenzione
non tranquillizzano in
alcun modo - è scritto nel dossier,
secondo l’anticipazione -.
Sembra evidente che, visto l’orizzonte
dei problemi da affrontare,
i diecimila uomini
previsti sono del tutto insufficienti.
I dimostranti respinti
(dalle zone Rossa, Gialla e Azzurra,
ndr), potrebbero isolare
singoli operatori di Polizia e, in
caso di azioni brutali, è qui che
potrebbe innescarsi una reazione
violenta da parte di singoli
agenti di Polizia e Carabinieri
che, isolati, potrebbero
difendersi con le armi. E’ facile
frammentare gli schieramenti
di Polizia, accendendo
mini focolai di guerriglia in
punti diversi del centro e nei
carrugi".
Uno dei punti più significativi
è quasi una premonizione di
quanto poi effettivamente accadde
in piazza Alimonda, dove
morì Carlo Giuliani: "E’ fin
troppo facile prevedere l’eventualità
che giovani poliziotti,
magari inesperti o esausti dopo
giorni di “veglia”, se isolati
possano reagire sparando, realizzando
così il sogno di chi sicuramente
“cerca il morto”,
per dimostrare che l’Italia del
luglio 2001 è retta da un Governo
autoritario e dispotico. Lasciare
Genova “aperta” e difendere
con ogni mezzo la zona
rossa, opzione alla quale lavora
oggi l’attuale Governo (l’esecutivo
guidato da Silvio Berlusconi
si insedierà il 10 giugno, ndr)
appare totalmente suicida".