RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - È Placanica a chiedere i danni ai Giuliani
Genova, 22 agosto 2006
Disoccupato, con un figlio e assolto da ogni accusa, il giovane che ha lasciato l’Arma non accetta il nuovo affronto. Dal G8 vive tra minacce e crisi psicologiche
È Placanica a chiedere i danni ai Giuliani
L’ex carabiniere che sparò dalla jeep assediata in piazza Alimonda «replica» alla richiesta di risarcimento dei genitori di Carlo
Lo stipendio da senatrice è alto, ancorché lontano visto che i futuri «colleghi» non sembrano gradire Haidi Giuliani come compagna di banco e hanno già respinto due volte le dimissioni di Gigi Malabarba che le aprirebbe le porte di palazzo Madama. Ma lo stipendio della signora Haidi, qualora prima o poi dovesse essere corrisposto, potrebbe in parte andare a Mario Placanica, il carabiniere che assediato e ferito dai no global all‘interno di una jeep, sparò il colpo che uccise Carlo Giuliani durante il G8. L‘ex carabiniere di leva intende infatti chiedere i danni proprio alla famigha del contestatore morto durante i disordini del luglio 2001. È una guerra di cause civili, botta e risposta a carte bollate. Ma a scatenarla erano stati proprio i genitori di Carlo Giuliani.
Circa un mese fa l’ex carabiniere si era visto recapitare una richiesta danni da parte della famiglia Giuliani per la morte del figlio. Niente cifre, per il momento, ma certo gli zeri non mancheranno. E poi comunque,
già il concetto stesso della richiesta danni non è piaciuto.
Così Placanica passa al contrattacco. Ed è deciso a individuare la famigha Giuliani come la responsabile della sua vita rovinata, per tutto quello che è seguito a quella terribile giornata in piazza Alimonda. Comprese le
numerose e gravi minacce che hanno pesato per anni su tutta la sua famigha. Nei giorni scorsi aveva già presentato una generica richiesta di risarcimento danni, ma senza indicare espressamente qualcuno come
responsabiie. Ora, dopo l’attacco subito proprio da quegli stessi genitori di Carlo che nei primi giorni dopo la tragedia lo definivano «la seconda vittima del G8»-, è deciso a non subire oltre.
«E i0 stesso mi farò carico di spingere i suoi avvocati perché non lascino cadere questa intenzione - interviene l’onorevole Filippo Ascierto, responsabile per la sicurezza di Alleanza nazionale, che da sempre aveva seguito le sorti di Placanica -. Considero vergognosa la scelta della famiglia Giuliani che, in nome del proletariato, tenta di ottenere denaro non da un borghese come loro, ma da un vero proletario. Da un ragazzo figlio di un disoccupato e che, grazie a quanto accaduto a Genova, ha perso anche quel lavoro da
carabiniere che aveva, ed ora è a sua volta disoccupato, con una moghe e un figlio. Come unica fonte di sostegno ha una pensione da 400 euro per la sua riconosciuta invalidità.
Un’invalidità riconosciuta per i «danni subiti proprio durante l’assalto alla jeep in piazza Alimonda. Botte, traumi fisici, ma soprattutto lacerazioni interiori. «Il suo sconvolgimento interiore è stato tale da aver costretto l’Arma a congedarlo - conferma Ascierto -. Dovrebbe davvero essere la famiglia Giuliani a risarcirlo. Ha subito un processo dal quale è emersa la sua totale innocenza per quanto accaduto durante quell’assalto, quando un gruppo di manifestanti armati tra cui Giuliani davano l’assalto allo Stato rappresentato da alcuni giovani carabinieri di leva. Vorrei che tutti potessero vedere come ho visto io il volto di Placanica dopo quell’episodio, le ferite subite, lo stato di choc. E avrei anche voluto vedere i genitori di Carlo Giuliani chiusi in quella jeep, capire se si sarebbero immolati sull‘altare della patria o se avrebbero tentato di difendersi per quel naturale istinto di sopravvivenza che ognuno ha».
Un mese fa era arrivata quella richiesta danni d’ex carabiniere di leva. Un atto formale che intendeva soprattutto interrompere i termini di un’eventuale prescrizione per la citazione. «Ripeto, si è trattato di un
atto vergognoso - conclude Filippo Ascierto -. E facile scagliarsi contro i più deboli, contro chi ha solo subito dei reati e, esito del processo alla mano, non è stato ritenuto colpevole di nulla. Piuttosto è l’ora di finire di
guardare in faccia la realtà. Fino a quel giorno Carlo Giuliani era un figlio scapestrato che alla famiglia dava solo problemi. Da allora è diventato uno di quegli eroi del comunismo da porre su un piedistallo».
Due modi opposti di guardare lo stesso episodio. Con l’unico particolare, non certo irrilevante, Placanica riconosciuto come assolutamente esente da colpe da un processo condotto dalla magistratura.
Ora potrebbero essere di nuovo i giudici a dire se deve essere l’ex carabiniere a risarcire i genitori di Carlo Giuliani o se la futura senatrice Haidi dovrà investire parte del suo stipendio per pagare i danni a colui che vede come l’assassino di suo figlio.
Diego Pistacchi