RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Carabiniere picchiato in piazza
Genova, 17 Novembre 2007
Carabiniere picchiato in piazza
l'arma gli chiede i danni
per la riparazione del defender
C'è un conto che nessuno ha ancora pagato a proposito dei fatti
del G8, e che per il comando regionale dei carabinieri della Campania deve
essere addebitato a un carabiniere ausiliario. È il conto dei danni subiti
da un "Defender" dell'Arma (un furgone Fiat Iveco), danni provocati dai
manifestanti durante gli scontri nei pressi della stazione di San Martino.
Scontri per i quali, nei giorni scorsi (sei anni dopo), il sostituto
procuratore Vittorio Ranieri Miniati ha iscritto nel registro degli
indagati sette militari, con l'accusa di falso e calunnia. Il furgone fu
assaltato dai noglobal. I danni al mezzo, per un valore di 2.327 euro e 53
centesimi, potrebbero essere pagati all'Erario (che ha saldato il conto
con il carrozziere) dal carabiniere che vi si trovava all'interno.
La lettera di "messa in mora"è stata recapitata al militare, che è in
servizio al decimo battaglione della Campania, e che è difeso
dall'avvocato genovese Giovanni Ricco. Si tratta di un passaggio di un
procedimento disciplinare a suo modo clamoroso perché ipotizza una
responsabilità da parte del militare che fu vittima dell'assalto no
global. Il pagamento del conto, per la precisione, sarà vincolato alla
verifica di una eventuale responsabilità nei fatti avvenuti davanti alla
stazione dei carabinieri di San Martino.
«A prescindere dal tasso di irragionevolezza di abbagliante evidenza che
connota l'iniziativa, nella lettera non si fa alcun cenno alle lesioni
personali per cui il militare dovette essere trasportato nel reparto di
traumatologia d'urgenza dell'ospedale San Martino - attacca l'avvocato
Ricco - ci chiediamo se è da considerarsi uno Stato di diritto quello che
conformisticamente si accanisce contro i poliziotti che fanno il proprio
dovere? Restiamo in attesa che ad altri appartenenti alle forze
dell'ordine vengano fatti pagare i cristalli infranti domenica scorsa da
una decina di violenti nello stadio durante Atalanta-Milan. Un qualunque
gruppo di facinorosi può oggi esercitare la sopraffazione con la violenza
con la quasi certezza di impunità. Il conto, come si vede, lo mandano ai
carabinieri».
Il caso in questione riguarda come detto l'assalto a una caserma, per il
quale sono indagati sette carabinieri, assalto avvenuto tra le 16,30 e le
18 del 20 luglio 2001, in sei ripetuti attacchi che videro coinvolte circa
500 persone. Una lettera acquisita agli atti dal sostituto procuratore
Ranieri Miniati presenta una ricostruzione opposta a quella che ha portato
alla denuncia dei militari. Si tratta di una missiva firmata dal
comandante della stazione assaltata, il maresciallo Franco Monteleone, che
definisce senza mezzi termini i colleghi sotto inchiesta «degli eroi» che
operarono con un comportamento «encomiabile, generoso e professionale»,
risolvengo una situazione rischiosa e complessa «senza nemmeno fare uso di
lacrimogeni».
Graziano Cetara