RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Ma per i commercianti è stato un sabato da dimenticare
Genova, 19 Novembre 2007
«Ma per i commercianti è stato un sabato da dimenticare»
PESANTISSIMO IL DANNO AL SETTORE
In via Venti Settembre
80 negozi hanno aperto:
ma anche chi ha lavorato
ha registrato un netto calo
del volume di affari
Ottanta negozi aperti, sabato pomeriggio in via Venti Settembre, ma
sebbene le vetrine fossero illuminate e le saracinesche alzate, la
giornata è stata da buttare. «Non abbiamo ancora i dati, la
quantificazione economica del danno sarà disponibile solo nei prossimi
giorni, però il calo nella mole di affari è stato fortissimo. C'è poco da
fare la gente è rimasta a casa, il centro era pressoché deserto» osserva
Antonio Ornano, direttore generale di Ascom.
«Alla fine è andato tutto bene ed è quello che conta, ma ci vorrà ancora
tempo perché nell'immaginario collettivo, e non soltanto per i
commercianti, la ferita lasciata dai giorni del G8 in città sia
completamente guarita» aggiunge il funzionario dell'Associazione
commercianti genovesi.
I pubblici esercizi che hanno tenuto aperto, sabato pomeriggio, sono stati
ricompensati da una mole di affari inconsueta. Per gli altri negozi, però,
è andata diversamente: «Nonostante tutto, c'è stata una sorta di paura
psicologica. La gente ha disertato il centro - prosegue Ornano - Al
mattino il centro era popolato, forse i negozi hanno lavorato per alcune
ore anche più del solito, ma nel pomeriggio in concomitanza della
manifestazione ho passeggiato per strade quasi deserte ed è stato gioco
forza che, dopo una certa ora, molti commercianti abbiano deciso di
chiudere. In via San Vincenzo e in via San Lorenzo addirittura era quasi
tutto chiuso» dice Ornato duettando a distanza con il sindaco Vincenzi che
sabato sera, alla fine del corteo, come unico neo di Genova aveva
individuato proprio le saracinesche abbassate.
«In preparazione della manifestazione di sabato abbiamo chiesto alla
prefettura che fosse garantito non solo il diritto dei manifestanti, ma
anche il nostro diritto di lavorare - sottolinea Patrizia De Luise di
Confesercenti - e devo dire che abbiamo avuto tutte le rassicurazioni del
caso. Anche la scelta dell'itinerario è stata felice ed anche se molti
colleghi al pomeriggio hanno comunque deciso di chiudere i negozi abbiamo
dimostrato che è possibile far convivere le due situazioni». E i danni al
commercio? «I bar hanno lavorato moltissimo, restando aperti hanno
assicurato un servizio pubblico e direi che sono stati ricompensati. Altro
discorso per le altre categorie di commercianti: c'era molta meno gente in
centro, questo è un dato di fatto».
Sabato sera, al termine del corteo in ricordo dei fatti del G8 e per la
richiesta di una commissione d'inchiesta parlamentare, era stato il
sindaco Marta Vincenzi ad evidenziare la tiepida risposta dei commercianti
agli appelli di tenere aperto. E ieri il sindaco è tornato sulla vicenda:
«Ha ragione Andrea Bruni, il titolare di berti: in parte abbiamo perso
l'occasione di riappropriarci della nostra città. Forse molti sono stati
ingannati da chi alla vigilia della manifestazione creava facili, ma
smentiti dai fatti, allarmismi».
Al. Cost.