RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Don Gallo abbraccia Bagnasco "Venga a manifestare con noi..."

Genova, 8 novembre 2007

Don Gallo abbraccia Bagnasco "Venga a manifestare con noi..."
Affettuoso incontro tra il presidente della Cei e il sacerdote
Appello alla società civile: "La Chiesa da sola non può farsi carico di tutto"

NADIA CAMPINI

Alla manifestazione dei no global di sabato 17 novembre l´arcivescovo Angelo Bagnasco ovviamente non parteciperà, ma almeno non ha posto il veto alla partecipazione di don Andrea Gallo, che invece sarà in prima fila.
Ieri monsignor Bagnasco è stato in visita alla comunità di San Benedetto al Porto, un incontro lungo e affettuoso con le tante anime che compongono questa realtà e con don Gallo, che come sempre ha fatto il pierino della situazione. «Spero a tavola di convincere anche monsignor Bagnasco a venire alla manifestazione del 17 novembre contro la spropositata richiesta di pene avanzata per i dimostranti del G8 di Genova», aveva annunciato scherzosamente ai giornalisti prima dell´incontro, che si è tenuto nella sala affollatissima del teatro degli Zingari. L´arcivescovo sul momento aveva preferito glissare: «Non ne abbiamo parlato, sono posizioni particolari, vedremo». «Ovviamente non verrà - ha detto poi don Gallo nel pomeriggio, dopo il pranzo con i preti del vicariato - ma non mi ha mostrato alcuna avversione pregiudiziale rispetto a questa iniziativa, che nasce dalla volontà di tanti giovani di dire la loro, è evidente poi, e su questo tutti siamo d´accordo, che deve prevalere la scelta della non-violenza».
La visita pastorale iniziata domenica nel vicariato di San Teodoro è arrivata così a San Benedetto. Monsignor Bagnasco era già venuto qui in una dalle sue prime uscite da arcivescovo, ma ieri per la prima volta ha avuto la possibilità di conoscere a fondo la realtà creata qui con un lavoro ventennale, che ha portato alla realizzazione di tante strutture di accoglienza per giovani che combattono le dipendenze, a Genova come nel basso Piemonte, a Visone, a Bergamasco, a Ponzone, e ancora la trattoria La Lanterna, la libreria, il negozio di abiti usati e tanto altro ancora.
«Scopro ogni giorno la ricchezza e la capillarità dell´amore e della fraternità - ha commentato l´arcivescovo - io non sono nuovo di Genova, eppure sono stupito della scoperta quotidiana di iniziative che esprimono vicinanza e solidarietà. Genova merita questa testimonianza e proprio qui a San Benedetto trovo oltre alla ricchezza delle iniziative anche la fantasia del bene, che si unisce alla determinazione e all´intelligenza».
A colpire il presidente della Cei tra le tante testimonianze c´è stata anche quella di Ciro, un trentenne ex tossicomane, di padre tunisino e madre italiana che sta compiendo il suo cammino di catecumenizzazione. E´ proprio a Bagnasco che il giovane ha chiesto di essere battezzato. E a lui, che ritrovata la propria «dignità di uomo» e in cerca «del pane spirituale», l´arcivescovo ha dato piena disponibilità.
Tramite la comunità di San Benedetto monsignor Bagnasco ha lanciato anche un appello alla società civile. «La Chiesa da sola non può e non deve farsi carico di tutte le esigenze - ha detto - perché questo non è il suo compito. E´ la società nel suo insieme che deve farsi carico dei problemi e delle situazioni di disagio delle persone. E da ultimo ha affrontato il problema dell´immigrazione, esprimendo contrarietà agli sgomberi «in modo indiscriminato», ma precisando che «la cultura della legalità, delle regole, il rispetto reciproco delle norme, dei valori morali di ogni Paese è il perimetro dentro al quale è possibile costruire una società buona per tutti».