RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Scajola: "G8, quell´appello ignorato"
Genova, 11 novembre 2007
Intervista con il presidente del Comitato parlamentare per i servizi
segreti. A sei anni dalla tragedia genovese
Scajola: "G8, quell´appello ignorato"
L´ex ministro: "Dissi ai partiti di sinistra di non andare, risposero
picche"
"Deve essere chiaro che la violenza organizzata aveva invaso la città"
"Marta Vincenzi sta dimostrando grande equilibrio, ma io provo grande
apprensione"
DANIELE LA CORTE
«Il G8 con i suoi cortei, i disordini, la città messa a ferro e fuoco.
Come posso non ricordare, dimenticare l´appello che avevo fatto a tutti i
partiti di sinistra pregandoli di non scendere in piazza, di non sfilare
con i no global. Mi rivolsi soprattutto ai dirigenti dell´allora Ds, ma
non mi diedero retta...»
Claudio Scajola è un fiume in piena e allo scattare del conto alla
rovescia per il grande raduno di sabato prossimo, ripercorre i momenti
difficili in cui i grandi delle terra si riunirono a Genova. Lui era
ministro dell´Interno, il responsabile dell´ordine e della sicurezza
pubblica, l´uomo che ordinò di tenere lontano, con ogni mezzo, i
manifestanti dalla zona rossa.
Ieri a Imperia, a margine della grande festa "azzurra" che ha segnato, con
il quarto congresso provinciale, il cambio generazionale alla guida del
partito di Berlusconi, l´ex sindaco oggi presidente del Copaco, ha parlato
senza perifrasi riportando alla luce momenti particolarmente difficili
mentre tensione e euforia segnavano molti dei passaggi congressuali
soprattutto quando gli interventi hanno toccato temi particolarmente
scottanti come quando Gabriele Boscetto, deputato, già senatore di Forza
Italia, dalla ribalta del teatro Cavour di Porto Maurizio ha ribadito il
secco "no" alla commissione d´inchiesta per i fatti del G8 sottolineando:
«Prodi vuole fare un piacere alla mamma di Carlo Giuliani perché ha paura
di perdere un voto al Senato...».
Sabato la protesta torna in piazza, per le strade di Genova, sul percorso
che fu teatro della grande protesta. Come vive questo momento?
«Devo subito sottolineare quanto apprezzi la posizione assunta dal
sindaco. Marta Vincenzi ha dimostrato grande equilibrio annunciando che
non prenderà parte ad alcuna manifestazione. Così dovevano fare le
sinistre già sei anni fa. Se mi avessero dato retta, non ci saremmo
trovati in quella situazione. Mi rivolsi a tutti, dai Ds ai Verdi, a
Rifondazione comunista. Ricevetti una raffica di "no". Non si doveva
rischiare. A Genova stavano riversandosi migliaia di persone organizzate
per creare disordini. Da una parte c´erano i manifestanti aggressivi e
pronti a tutto, dall´altra le forze di polizia che dovevano contrastare
gli attacchi. Il resto è cronaca, è la dura realtà che tutti conoscono».
Ma i fatti hanno messo in risalto situazioni ben diverse, pestaggi, abuso
di potere.
«I rappresentanti dello Stato hanno lavorato sodo per far rispettare le
leggi. Se qualcuno non si è comportato in maniera consona al suo ruolo,
deve pagare. Deve però essere chiaro che la violenza organizzata aveva
invaso Genova. Le forse di polizia si erano trovate di fronte una
situazione particolarmente difficile da gestire. Oggi, se penso alla
manifestazione di sabato prossimo, riprovo nuovi momenti di apprensione.
La posizione della Vincenzi, però, mi conforta perché dimostra che anche a
sinistra, quando vogliono, c´è equilibrio».
Tra sei giorni la manifestazione no global genovese, ma anche i primi
risultati di una Finanziaria che vede la Liguria penalizzata. Gronda,
bretella, terzo valico, raddoppio e spostamento della ferrovia di nuovo a
rischio?
«Forza Italia ha anche presentato un emendamento per cercare di ottenere
fondi per dare una mano alla giunta Burlando che ci sembra sempre più
traballante. Il governo di centrosinistra non sta facendo nulla per la
nostra regione. Lo ha riconosciuto anche il presidente della Provincia di
Savona, Bertolotto, affermando che quando Berlusconi e Scajola erano al
governo facevano di più. Questa Finanziaria non tiene conto delle nostre
esigenze, di Genova ingolfata dal traffico, piuttosto che del Ponente
sempre più isolato. Il centrodestra ha aperto i cantieri e il governo
Prodi li chiude. Ecco il risultato...povero Burlando. Tornerò alla carica
per aiutare questa nostra povera regione. Spero che i parlamentari liguri
della sinistra mi diano una mano. La mia paura è che possano affossarci
ulteriormente».