RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Centro vuoto, ma non blindato
Genova, 18 novembre 2007
Venti Settembre e dintorni "a macchia di leopardo", vicoli illuminati e brulicanti di gente
Centro vuoto, ma non blindato
Affari d´oro per bar e negozi aperti nelle vie del corteo
Complice lo sciopero del commercio, molti titolari non hanno alzato le saracinesche
GIUSEPPE FILETTO
Sembrava un sabato di quelli in cui si gioca una partita dei Mondiali: diverse strade deserte in centro e negozi chiusi, ma altrettante vie brulicanti di gente e bar presi d´assalto dai manifestanti. «Non ho visto un solo cliente per tutto il pomeriggio - confessa un commerciante di via San Vincenzo - adesso abbasso la saracinesca, vado a casa, mi piazzo davanti al televisore e guardo la partita Scozia-Italia».
Ore 18. Ieri. Le due facce di Genova: da una parte Sottoripa, Caricamento, i vicoli con tutti i negozi luminosi che hanno risposto all´invito del sindaco Marta Vincenzi di tenere aperto; dall´altra, via San Vincenzo, Brignole, piazza Colombo, ma soprattutto il Quadrilatero a luci spente. Una paura recondita. «Mi sento un´eroina ad essere rimasta in negozio - dice la titolare della libreria di via Fiasella - ma la gente non riesce a dimenticare il ricordo di allora, del G8 del 2001; i negozianti, purtroppo, non sono riusciti a pensare a una manifestazione pacifica e democratica. È passato il messaggio di farsi prendere dal panico». Negozi, bar, grandi magazzini aperti nella mattinata, poi improvvisamente chiusi nel pomeriggio. Complice lo sciopero nazionale del commercio. Diversi dipendenti hanno dichiarato l´astensione ed i titolari ne hanno approfittato per non aprire.
Via XX Settembre, via XXV Aprile, via Roma, piazza Matteotti, piazza Corvetto si sono presentate a macchia di leopardo: c´è chi ha tenuto aperto, chi invece ha temuto il peggio. Se non fosse stato per la gelida tramontana che tagliava il volto, a ricordare, comunque, che siamo sotto Natale, il clima di ieri era da serrata estiva, di quelle giornate d´agosto in cui Genova si svuota dalla gente che si riversa sulle Riviere. Affari a gonfie vele per i negozi aperti lungo il tragitto del corteo: da Caricamento a piazza De Ferrari. Alle 19 non un solo panino, una sola brioche sono rimasti dietro le vetrine dei bar di piazza Dante. Così anche alle stazioni Brignole e Principe, dove i gruppetti di manifestanti arrivati da fuori, si sono diretti appena il corteo ha toccato De Ferrari.
Nessun incidente. Nemmeno un piccolo disordine. È rimasta vuota la tenda gialla dell´Unità di Decontaminazione Nbcr (Nucleare, Batteriologico, Chimico e Radiologico), montata dagli uomini del "118" nel piazzale dell´ospedale San Martino per soccorrere le persone eventualmente colpite da gas lacrimogeni durante la manifestazione. «Il problema vero sarà far ripartire la gente senza ingolfare le stazioni - ha detto un funzionario della Digos poco dopo le 18 - poi riempire i treni charter». Anche se dal palco di De Ferrari, dove il concerto è andato avanti fino a tarda sera, per evitare intasamenti i dimostranti sono stati avvisati sugli orari di partenza per Firenze, Torino, Napoli, Milano e le altre città. L´unico lato oscuro della manifestazione è stata appunto la gestione dei convogli da parte di Trenitalia.