RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - Il pm di Genova: «Alla Diaz fu un massacro»
Genova, 5 luglio 2008
Il pm di Genova: «Alla Diaz fu un massacro»
L’accusa parla di «pestaggio ingiustificato» e ricorda le minacce ai manifestanti
«Massacro». I Pm non
usano termini da codice penale.
Scelgono le espressioni più
usate dai no global e dai giornali
per descrivere quello che è
accaduto nella scuola Diaz di
Genova la notte dell’irruzione
della polizia al termine del G8.
Francesco Cardona Albini, il
magistrato che porta avanti la
requisitoria, non prende in considerazione
l’ipotesi che possa
essere stata un’operazione di
polizia con eccessi che sconfinano
in reati, anche gravi, eventualmente
commessi da agenti
e funzionari. No, ci fu un «pestaggio
» punto e basta. «E non
venne mai fornita alcuna prova
che vi fosse una giustificazione
al comportamento degli uomini
che entrarono alla Diaz aggiunge
Cardona Albini - Non fu
posta alcuna resistenza da parte
dei manifestanti, non ci fu alcun
lancio di oggetti e non c’è
alcuna prova sul luogo specifico
del ritrovamento di armi all’interno
della scuola». Parole
tratte non da un dito antagonista,
ma dalla requisitoria del
pm, che disegna quanto accaduto
quella notte come fosse
una libera vendetta senza regole
e senza ordini da parte dei
poliziotti.
Come se non ci fossero mai
state le telefonate dei cittadini
che chiedevano l’intervento delle
forze dell’ordine, le immagini
degli scudi dei poliziotti che
si alzano a proteggere le teste, i
referti dei medici che parlano
anche di ferite pregresse per
quanto riguarda i feriti trasportati
in ospedale dopo l’arresto.
«L’ipotesi delle ferite pregresse
- ha spiegato Cardona Albini
- contrasta palesemente con le
migliaia di immagini e con la
documentazione medica prodotta
dalle parti offese. Le testimonianze
raccolte hanno inoltre
provato che non c’erano feriti
né armi o bastoni o oggetti
contundenti come quelli visti
durante gli scontri di piazza
con i black block». I testimoni
(no global), la documentazione
medica delle parti offese (no
global) le immagini (no global)
dicono che prima dell’irruzione
della polizia erano tutti sani
gli occupanti della Diaz. La pubblica
accusa sostiene punto per
punto questa linea per chiedere
la condanna dei poliziotti. I
pm, Cardona Albini e il collega
Enrico Zucca, insistono su quello
che è il loro legittimo convincimento
e ricordano anche gli
insulti e le minacce che i poliziotti
avrebbero lanciato ai no
global durante l’irruzione. «Bastardi
era il più frequente»,
spiega il pm. E poi «Nessuno sa
che siamo qui, adesso vi finiamo,
bastardi. Morirete tutti».
Comportamenti gravi da parte
di uomini in divisa, fatti che costituiscono
reati. Da punire
qualora accertati. Un massacro,
in termini penali, è assimilabile
piuttosto al reato di strage,
o di omicidio plurimo.