RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - G8, i no global scippano piazza Aimonda ai poliziotti
Genova, 19 luglio 2008
G8, i no global scippano piazza Alimonda ai poliziotti
di Redazione
«A Genova i diritti e la democrazia sono stati sospesi». Il copyright è dei no global, ma stavolta la citazione sta bene ai poliziotti. Capita infatti che nel settimo anniversario del G8 il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero sia stato effettivamente negato. Perché per domani in piazza Alimonda, la piazza dove morì Carlo Giuliani durante l’assalto ai carabinieri, era prevista una manifestazione di agenti chiamati a raccolta dal sindacato Coisp. La «prenotazione» della piazza era stata fatta l’anno scorso, il 19 luglio 2007. Proprio perché allora i poliziotti avevano già chiesto di poter manifestare le loro idee e la loro solidarietà ai colleghi coinvolti nelle inchieste giudiziarie, ma erano stati convinti a cambiare piazza perché Alimonda era già stata richiesta dai no global. Quest’anno gli agenti erano tranquilli, forti dei loro diritti civili e costituzionali. E soprattutto di quella prenotazione di oltre un anno fa. Tutto bene fino a ieri, quando il questore di Genova ha negato loro l’autorizzazione a manifestare perché in piazza Alimonda c’era un’altra manifestazione. Quella chiesta, pochi giorni fa, dai genitori di Carlo Giuliani e dai no global. Che evidententemente possono sospendere i diritti altrui.
I no global hanno diritti I poliziotti no
di Fabrizio Graffione
Nulla da eccepire se non il fatto che l’eventuale divieto doveva riguardare chi era arrivato dopo, cioè i no global, non i poliziotti.
«Come al solito - ribatte il segretario genovese del Coisp Matteo Bianchi - si chiede ancora una volta un sacrificio e senso di responsabilità agli agenti di polizia senza tenere conto delle difficoltà e a volte delle ingiustizie cui devono andare incontro. Siamo contenti della solidarietà e dell'affetto dimostrato da moltissimi genovesi che avrebbero volentieri partecipato alla nostra manifestazione. Dispiace invece che il sindaco Marta Vincenzi, non abbia nemmeno pensato di riceverci per esprimere solidarietà, soprattutto per i colleghi gravemente feriti al G8, quando noi, in quei giorni, abbiamo difeso le istituzioni e la sua, nostra meravigliosa città, messa a ferro e fuoco da no global violenti».
«Tutti hanno il diritto di manifestare - spiega il questore Salvatore Presenti - ci mancherebbe. Anche gli agenti di polizia del Coisp. In piazza Alimonda tuttavia non è opportuno autorizzare due manifestazioni lo stesso giorno. Questione di ordine pubblico. E lo dico a tutela dei miei uomini. È vero che il Coisp aveva chiesto un anno fa l'autorizzazione per domani, mentre l'anno scorso la richiesta era arrivata in ritardo e quindi per il 2007 gli era stato ugualmente negato il permesso di manifestare. Occorre però anche ricordare che il corteo, svolto ogni anno dal quel tragico G8, è organizzato dai genitori di Carlo Giuliani in ricordo del figlio e non è una manifestazione di protesta di no global».
La scusa non basta. «Supportati dall'affetto e dalla solidarietà che i cittadini di Genova ci hanno dimostrato - attacca il segretario nazionale del Coisp Franco Maccari - rimaniamo amaramente esterrefatti: sembra che dalla questura di Genova arrivi un divieto, in nome di altre richieste “più contingenti”. Fosse vero, non saremmo più in regime democratico ma metademocratico o persino parademocratico. Se la giustizia è uguale per tutti, anche le prassi per ottenere piazza Alimonda dovrebbero essere uguali per tutti. O facciamo le regole secondo chi sia il richiedente? Già che ci siamo potremmo anche inventarci una democrazia buona per tutti gli usi e le stagioni, purché compiacente solo a particolari porzioni della società. Ovviamente quella più violenta ed arrogante, secondo il triste detto che chi urla più forte avrebbe ragione». Difficile dargli torto