RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - G8, processo al clima di tensione: «Giudici intimiditi»
Genova, 26 novembre 2008
G8, processo al clima di tensione: «Giudici intimiditi»
di Diego Pistacchi
L'avvocato dell'ex questore Colucci chiede che la Cassazione sposti le
udienze in un'altra sede
Sarà la Cassazione a dire se è legittimo insultare i magistrati quando
prendono decisioni che non piacciono alla parte politica che di solito
li osanna. Sarà la Cassazione a dire se è ammissibile che un giudice
venga aggredito in aula, scortato in ogni suo spostamento, dileggiato
sulla stampa. Sarà la Cassazione insomma a dire se il clima che si è
creato a Genova dopo la sentenza sull'irruzione alla scuola Diaz durante
il G8 è un clima disteso, sereno, normale, accettabile. Oppure se non
valga la pena resettare tutto, fermarsi un attimo e far capire che è
l'ora di finirla di pretendere dalla magistratura solo sentenze gradite.
Il giudizio, quello sullo stato di democraticità di Genova e delle sue
istituzioni pronte a sconfessare i giudici per invocare tribunali
politici superiori, ci sarà a breve. A chiederlo è stato l'avvocato
Maurizio Mascia, legale di Francesco Colucci, l'ex questore di Genova a
giudizio per falsa testimonianza nell'ambito dell'inchiesta sul G8.
Un'accusa che condivide, seppur a vario titolo, con l'ex capo della
polizia Gianni De Gennaro e l'ex capo della Digos genovese Spartaco
Mortola. Mascia ha infatti presentato ieri un'istanza di remissione
degli atti alla Corte di Cassazione, ponendo il dubbio sull'effettiva
serenità di cui può godere un magistrato oggi a Genova, dopo il
linciaggio subito dai colleghi.
«Premetto che non si tratta di una ricusazione del giudice, che peraltro
è persona stimatissima anche nell'ambito dell'avvocatura genovese e non
solo tra i colleghi magistrati - spiega il legale di Colucci - Anzi,
semmai è un atto a sua tutela. Vorremmo sapere dalla Cassazione se è
legittimo che i giudici vengano vilipesi in questo modo, se è
ammissibile che il Consiglio superiore della magistratura debba
intervenire per aprire un procedimento a tutela dei colleghi aggrediti
in aula. E vorremmo così capire se, dopo che è stata legittimata
l'abituale aggressione fisica alla polizia, dovremo ora tollerare anche
quella alla magistratura, che sarà il prossimo passo di quanti hanno
inveito, impuniti e sostenuti sulla stampa nei giorni successivi, al
momento della lettura della sentenza».
La mossa di Maurizio Mascia ha preso in contropiede anche gli avvocati
Franco Coppi (difensore di De Gennaro) e i colleghi Piergiovanni Junca e
Alessandro Gazzolo (che assistono Mortola). Tutti e tre si sono
dichiarati disponibili a proseguire, fin da subito, a Genova. «Ma due
cose sono fondamentali - chiosa Mascia - Se la Cassazione dice che va
bene così, Colucci sarà il primo a raccontare più che volentieri al
giudice genovese come sono andati i fatti. E comunque il processo non si
ferma, né è possibile in questo modo giocare sui tempi della
prescrizione: il giudice ha solo aggiornato l'udienza al 18 dicembre,
come è normale che sia e la legge cui faccio riferimento sospende anche
i termini di prescrizione. Nessun giochetto, voglio solo capire se
questo clima che si respira a Genova è una cosa normale».