RASSEGNA STAMPA
IL MANIFESTO - La polizia a scuola di G8
Genova, 19 ottobre 2008
DOPO GENOVA In vista del vertice della Maddalena il Viminale organizza
«corsi di ordine pubblico»
La polizia a scuola di G8
I responsabili sono ancora tutti in carica, ma per non ripetere gli
errori del 2001 la Ps punta sulla formazione di 200 funzionari.
Peccato che tra gli insegnanti ci siano anche dirigenti finiti nei
guai per gli scontri di Genova e del Global meeting di Napoli. Anche
allora era stato tentato un addestramento speciale e persino
distribuito un opuscolo agli agenti dove si spiegava che «i
manifestanti non sono tuoi nemici». Com'è andata a finire si sa
Sara Menafra
INVIATA A GENOVA
Di punire o cacciare i responsabili delle violenze all'ultimo g8
italiano non se ne parla. Ma visto che un nuovo meeting dei potenti si
avvicina - questa volta ospitato dall'isola della Maddalena - la
polizia italiana ha deciso di correre ai ripari. Da domani, e per
dieci settimane, saranno convocati al Viminale venti funzionari di
polizia alla volta per seguire un vero e proprio corso di «ordine
pubblico», in cui analizzare gli errori del passato e provare a far
meglio. Peccato, però, che alcune delle lezioni saranno tenute da
dirigenti di polizia finiti nei guai per gli scontri del g8 di Genova
e del Global meeting di Napoli. E che all'epoca di quei fatti alcuni
di loro abbiano fatto davvero una pessima figura.
L'idea è stata di Oscar Fioriolli, Direttore centrale per gli istituti
di istruzione presso il Dipartimento di Ps ed ex questore di Genova
subito dopo il g8 del 2001. Che ha puntato tutto sulla formazione dei
funzionari di polizia, convocando lezioni settimanali per analizzare i
video degli scontri fatti in passato e provando a spiegare che sta ai
poliziotti più qualificati e non ai singoli agenti del reparto mobile
far sì che si svolga tutto con calma e senza incidenti. Al momento di
organizzare le lezioni, però, qualcosa non ha funzionato. E infatti ai
corsi ci saranno almeno due dirigenti di polizia che di problemi in
fatto di ordine pubblico ne hanno avuti più d'uno: alle lezioni dello
psichiatra Vittorino Andreoli sui meccanismi della paura e
dell'attuale responsabile dell'antiterrorismo dell'Ucigos, Ignazio
Coccia, seguiranno quelle organizzate da Raffaele Aiello e Mario
Mondelli.
Entrambi, in fatto di piazza, no global e scontri hanno un passato a
dir poco burrascoso. Aiello, che oggi è il Direttore dell'ufficio
ordine pubblico del dipartimento di pubblica sicurezza è stato a capo
del Quarto reparto mobile di Napoli dal 1998 al 2002. Il 17 marzo
2001, il giorno del Global forum napoletano, era in piazza Municipio,
nel mezzo degli scontri che molti considerarono l'ouverture delle
violenze genovesi. Aiello era tra i dirigenti che pianificarono gli
schieramenti delle forze in piazza sia a Napoli sia quando, alcuni
mesi dopo, fu spedito a Genova col suo reparto. La jeep magnum che
passò davanti alla scuola Diaz poco prima della violenta perquisizione
nel dormitorio - e che secondo la polizia fu danneggiata dai
manifestanti che stazionavano lì di fronte - era della sua squadra e
fu lui a vistare la relazione che parlava dei danni. Dopo il g8 e dopo
il ritorno a Napoli, Aiello è andato al Viminale e oggi, oltre a
dirigere l'ufficio ordine pubblico, è tra i membri dell'Osservatorio
nazionale sulle manifestazioni sportive.
Curriculum discutibile anche quello di Mario Mondelli, capo del
Reparto mobile di Roma, il dirigente di polizia che dovrebbe occuparsi
di chiarire tutti i problemi nel rapporto tra ordine pubblico e
polizia. All'epoca del g8 genovese era vicequestore di Cuneo e fu
«aggregato» sotto la lanterna, con lo specifico compito di gestire la
piazza in cui sfilavano le ex tute bianche. Era il dirigente più alto
in grado quando partirono le cariche di via Tolemaide, quelle del
caos, di manifestanti e giornalisti pestati e della morte di Carlo
Giuliani, nella poco distante piazza Alimonda. Al processo contro i no
global condannati per devastazione e saccheggio, parlò di «oggetti
lanciati dal corteo» e della furia della manifestazione, senza
convincere i giudici della corte, che il 14 dicembre 2007, nel firmare
la sentenza contro alcuni partecipanti al corteo, ha mandato la sua
deposizione alla procura di Genova per falsa testimonianza.
Prima del g8 genovese, delle sue cariche e degli abusi in piazza e
non, la Polizia pensò (male) di addestrare militarmente il VII Nucleo
sperimentale antisommossa e distribuire a tutti gli altri un opuscolo
di una decina di frasi come: «Coloro che manifestano non sono tuoi
nemici, stanno esprimendo le loro idee». Oppure: «Agisci con
tolleranza anche di fronte allo scherno e agli insulti». E: «Il tuo
lavoro deve consentire le manifestazioni pacifiche di chi non
condivide gli obiettivi del Summit», tutti materiali che l'allora capo
della polizia Gianni De Gennaro presentò in sua difesa davanti
all'inchiesta parlamentare dell'estate 2001. Stavolta le intenzioni
sembrano diverse. Ma luglio è sempre più vicino.