RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - G8, tutti assolti i leader no global
Cosenza, 25 aprile 2008
G8, tutti assolti i leader no global
Tutti assolti i leader no global. Lo hanno deciso i giudici
della Corte d´assise di Cosenza, dopo un´ora e mezzo di camera di
consiglio, che dovevano esaminare le ipotesi accusatorie contro 13
militanti no global della Rete del sud ribelle, accusati di "associazione
sovversiva", in relazione agli incidenti accaduti nel corso delle riunioni
del G8 di Genova e del Global Forum di Napoli del 2001. Questa decisione è
arrivata nonostante il pm, che, appena tre mesi fa, aveva chiesto condanne
pesanti soprattutto per i leader dei no-global, Francesco Caruso
(all´epoca deputato di Rifondazione comunista), Luca Casarini e Francesco
Cirillo. Che alla fine hanno commentato: «Non potevano criminalizzare il
dissenso».
BALDESSARRO E DEL PORTO
La Corte d´assise di Cosenza: niente associazione sovversiva per Casarini
e Caruso
Un´ora e mezzo di camera di consiglio. Brindisi e canti davanti al
tribunale
GIUSEPPE BALDESSARRO
Hanno festeggiato con lo spumante davanti al tribunale di
Cosenza. Cantando in coro contro la Digos e inneggiando al «tutti liberi».
Sono stati assolti in gruppo i militanti della Rete del sud ribelle. Ai
giudici della Corte d´assise di Cosenza è stata sufficiente un´ora e mezza
di camera di consiglio per demolire le ipotesi accusatorie contro i 13
militanti no global, accusati di «associazione sovversiva», in relazione
agli incidenti che si sono verificati nel corso delle riunioni del G8 di
Genova e del Global Forum di Napoli del 2001.
Ieri sera il presidente della Corte, Maria Antonietta Onorati, ha letto il
dispositivo con il quale si è stabilito che «il fatto non sussiste»,
bocciando in toto la linea del Pm Domenico Fiordalisi. Un impianto che di
fatto era già stato respinto da altre procure, compresa quella di Genova,
per le quali evidentemente non sarebbe stato possibile dimostrare
l´esistenza di un´associazione organizzata e strutturata con l´obiettivo
di «attentare contro organi costituzionali e turbare l´esercizio delle
funzioni svolte dal Governo italiano in occasione dei vertici
internazionali».
Il Pm avrebbe voluto condanne pesanti. Appena tre mesi fa Fiordalisi aveva
chiesto la condanna di tutti gli imputati a complessivi 50 anni di
reclusione e 26 di libertà vigilata.
Le condanne più pesanti, sei anni di reclusione e tre di libertà vigilata,
erano state proposte per il deputato uscente di Rifondazione comunista,
Francesco Caruso, per il leader dei Disobbedienti del nord-est, Luca
Casarini, e per Francesco Cirillo. Tre anni di reclusione per gli altri.
Si è concluso così, con un nulla di fatto, un processo iniziato a dicembre
del 2004. Caruso, presente alla lettura della sentenza, ha detto che
questa «è la dimostrazione che si è trattato di un teorema accusatorio
costruito ad arte per aggredire e zittire i movimenti». E ora. ha aggiunto
ironicamente «al di là di questa sentenza, continueremo a sovvertire e
cospirare felicemente a partire da oggi e fino al G8 della Maddalena del
2009».
Per Luca Casarini si tratta di «fatto politico importante» che «finalmente
rovescia la verità artefatta che su Genova qualcuno voleva costruire».
Un processo definito da Annalisa Senese, legale di Caruso, «lungo e
faticoso. Costato allo Stato chissà quanto e terminato in una bolla di
sapone». Lo stesso avvocato ha annunciato una richiesta di risarcimento
danni motivato soprattutto dalla lunghezza del procedimento.
Secondo Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genova social Forum, «è stato
smentito il teorema che voleva trasformare il movimento in una banda di
cospiratori». Analoga la reazione del ministro Paolo Ferrero e di Gennaro
Migliore del Prc: «nel 2001, a Genova, si sono espresse parti di società
che non possono essere imbavagliate». Nella città ligure intanto i Pm Anna
Canepa e Andrea Canciani hanno presentato appello contro la sentenza,
emessa il 14 dicembre scorso, nei confronti di 25 no global accusati di
devastazione e saccheggio durante il G8. Ventiquattro di loro erano
infatti stati condannati ad oltre cent´anni di carcere a fronte delle
richieste dell´accusa di 225 anni.