RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - "Inferno Bolzaneto" 31 storie dall´orrore

Genova, 20 luglio 2008

Presentata martedì a Palazzo Rosso un´altra rivisitazione di quei giorni
"Inferno Bolzaneto" 31 storie dall´orrore
Nel libro di Mario Portanuova testimonianze sul dramma vissuto nella caserma
MARGHERITA RUBINO

Genova sa ribellarsi. Porta nella propria storia una capacità, continuata e sottovalutata, di reazione tota sua, improvvisa e collettiva, guerriera o politica: dalla sassaiola antiaustriaca del 1746 alle ribellioni antifasciste del 1960. Va inscritta, in questa tradizione di rabbie impreviste, l´intera civilissima manifestazione di "Genova città dei diritti". Messa su in pochi giorni da sindaco, Nando Dalla chiesa Dalla Chiesa, Torre e tutto lo staff comunale quando sembrava che il processo G8 non arrivasse neppure a sentenza, è diventata una sorta di bandiera cittadina. Si badi, il punto non sono i dibattiti, quelli sono anche interessanti, ma lasciano poco: il punto è la ricerca complessiva di una memoria autonoma, condotta con propri mezzi e propri ragionamenti, sui fatti tormentati di Alimonda, Diaz, Bolzaneto. Lo Stato non fa ancora chiarezza? E la città se la avvia da sola, questa ricerca di chiarezza, fissando, come minimo, puntelli forti per la memoria. Il più importante, a nostro avviso, sta nel buio pesto di quei soprusi effettuati nella caserma di Bolzaneto: lo Stato di diritto non può avere eccezioni o pause, e là le ha avute. Lo denunciò con forza Giuseppe D´Avanzo su Repubblica, con articoli che riportavano i racconti dei singoli e che ruotavano sulla denuncia dell´infermiere Marco Poggi; cui fu alla fine consigliato un bel trasferimento. Li amplia e li ribatte oggi, con quella agghiacciante violenza che hanno i libri che allineano fatti, testimonianze firmate e cronologie, senza una parola di commento, l´impressionante "Inferno Bolzaneto", di Mario Portanuova, prefazione di Giuseppe Pisapia, presentazione a Palazzo Rosso martedì 22, ore 18.30, nel cuore della "Città dei diritti". Testimonial, con gli autori, proprio Dalla Chiesa: il suo nome evoca quanto di meglio forse un Milite abbia mai dato allo Stato, ma non fa velo all´esigenza di giusto ripensamento, in chiave, nella sostanza, antimilitare. La scansione del volume ci pare esemplare, poiché ai terrificanti contenuti risponde una asciutta eleganza formale, che allinea "Un carcere provvisorio", "Il buco nero", "Le storie", "Gli imputati". I sottotitoli, poi, sono le frasi pronunciate dai persecutori, "Benvenute ed Auschwitz", "Ti infilo il manganello", "Denti rotti" e così di seguito per 31 storie. Nell´insieme, si tratta dell´atto di accusa ragionato e comprovato dei magistrati di Genova, di Genova tutta ci piacerebbe dire, contro quella gravissima violazione che chiuse in maniera tombale il G8. Con pagine contro sentenza ma convincenti, come il capitoletto sulle torture: le violenze provate a Bolzaneto erano state classificate tali in sentenze della Corte Europea precedenti il 2001. Bolzaneto è metafora di una questione alta e concreta: tre giorni senza alcuna legge nel centro di una città possono, per chi non vigili, diventare più vasto orrore di qualunque natura.