RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - "Fece sparire le false molotov della Diaz" Genova, un altro poliziotto sotto accusa
Genova, 21 luglio 2008
"Fece sparire le false molotov della Diaz" Genova, un altro poliziotto
sotto accusa
Secondo una telefonata intercettata gli ordigni li avrebbe presi la Digos
MASSIMO CALANDRI
GENOVA - Una telefonata intercettata dimostra, secondo gli inquirenti,
come dopo sette anni e nonostante i processi in corso, qualcuno continui a
truccare le carte sui fatti del G8. La denuncia arriva dalla procura di
Genova ed ha come riscontro una nuova iscrizione nel registro degli
indagati. Falsa testimonianza, questa è l´accusa. Proprio nel giorno in
cui a Genova si celebra il settimo anniversario del G8 e della morte di
Carlo Giuliani e il sindaco Marta Vincenzi propone il capoluogo ligure
come sede di un´agenzia europea per i diritti dell´uomo.
Ma è il fronte giudiziario a riservare le novità principali. Nel mirino
dei pm del blitz alla scuola Diaz è finito l´artificiere che doveva
custodire le due molotov, regina delle prove fasulle destinate ad "incastrare" i no-global. E´ il poliziotto che lo scorso anno - quando i
magistrati scoprirono che le bottiglie non c´erano più - confessò di
averle distrutte "per errore" già nel settembre del 2001. Ma intercettando
il telefono cellulare dell´agente, coinvolto in un´altra vicenda
giudiziaria, gli inquirenti hanno scoperto che mentiva. Nessun errore, era
tutto previsto. «Mi ricordo…quelli della Digos avevano detto: "Ah, ce le
riprendiamo". Però non lo posso dire al magistrato, eh…», così confessa
l´artificiere a un amico nel corso di una chiamata. Dunque, le molotov
sarebbero state portate via dalla Digos genovese e fatte definitivamente
sparire.
L´obiettivo - sette anni fa - era quello di eliminare un reperto "scomodo"
che qualche tempo dopo ha messo nei guai i loro superiori. Vale infatti la
pena di ricordare che in quel momento, due mesi dopo il G8, nessuno sapeva
che quelle bottiglie erano in realtà un clamoroso falso. La procura lo
avrebbe scoperto solo nel maggio del 2002 e per puro caso, raccogliendo la
testimonianza di un vicequestore. Le molotov sono uno degli
elementi-chiave dell´accusa nei confronti di 28 poliziotti imputati del
processo Diaz.
E proprio alcuni dei reduci dell´irruzione ieri sono stati ricevuti in
comune dal sindaco Marta Vincenzi che non ha invece accolto alcuni no
global che indossavano magliette a sostegno dei 25 manifestanti condannati
per devastazione e saccheggio. Nel pomeriggio in piazza Alimonda un
momento di forte emozione. La voce di Carlo Giuliani. Lui che legge
lettere di partigiani condannati a morte, una registrazione dimenticata di
13 anni fa. Commovente e tragicamente profetica.