RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Biondi attacca la procura "Sconfitto il suo teorema"
Genova, 14 novembre 2008
L´avvocato difensore del vicequestore Troiani
Biondi attacca la procura "Sconfitto il suo teorema"
"Aver ridotto la pena significa non aver avuto la certezza della gravità
dei fatti"
«E´ sconfitto il teorema della procura», commenta a caldo l´avvocato
Alfredo Biondi, difensore del vicequestore Pietro Troiani e del
funzionario di polizia Alfredo Fabbrocini. Il pm non vuole invece
rispondere alla domanda sull´eventualità di presentare appello alla
sentenza. «Si tratta - prosegue l´avvocato Biondi - di una sentenza
contraddittoria, abbastanza ingiusta e transattiva perché stabilire che i
superiori comandi siano tutti esclusi dal concorso nel reato di calunnia
significa che uno avrebbe fatto una calunnia per vocazione. Mi dispiace
anche per il procuratore della repubblica: è una sconfitta dell´accusa».
«Io - conclude il legale - non posso che vantarmi solo di aver ottenuto
l´assoluzione piena di Fabbrocini, come avevo richiesto, e per Troiani la
prevalenza delle aggravanti sulle attenuanti fanno sì che abbia diritto al
condono. Ma non è questo che mi appaga, anzi. Proprio l´avere ridotto la
pena significa non aver avuto la certezza della gravità dei fatti».
Con la sentenza di Genova «cade il teorema del complotto» ordito dai
vertici della polizia, ma ora occorre leggere attentamente le motivazioni
per quanto riguarda le condanne degli agenti: «non vorrei che la decisione
fosse stata ingenerosa nei loro confronti» afferma il ministro della
Difesa, Ignazio La Russa, che nella fase iniziale del processo ha anche
difeso alcuni degli imputati. «Sono un ministro, ma sono anche avvocato, e
quindi io per primo affermo che le sentenze si commentano dopo averne
letto le motivazioni. A caldo è possibile solo un primo giudizio sommario,
in base al quale credo si possa dire che cade il teorema del complotto,
cioè la tesi di chi sosteneva che a Genova ci fosse stato qualcosa di
organizzato, che coinvolgeva il livello alto della polizia». Ma «ancora di
più è importante esaminare le motivazioni per chi ha subito le condanne.
Un po´ quegli atti li conoscevo, poiché difendevo alcuni degli agenti
condannati, e non vorrei che la sentenza sia stata ingenerosa nei loro
confronti».
«Siamo lieti che la giustizia ordinaria riconosca una verità nota a tutti
gli italiani e cioè che al vertice della Polizia di Stato in Italia ci
sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni.
Il tentativo di criminalizzare, per i fatti del G8 di Genova, i vertici
delle forze dell´ordine si è rivelato per quello che era: un´autentica
persecuzione» afferma in una nota Pier Ferdinando Casini, leader dell´Udc.
«Il teorema della Procura di Genova sui fatti della Diaz è miseramente
fallito: si trattava di un inutile teorema, squisitamente politico, che si
è giustamente arenato al cospetto della Legge. Congratulazioni ai
funzionari assolti, che oggi possono finalmente dire che giustizia è
fatta». Lo afferma Jole Santelli, del Pdl.