RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Biondi felice a metà "Verdetto minimalista con un solo colpevole"
Genova, 15 novembre 2008
Il difensore di Troiani: hanno trasformato un comprimario in protagonista
Biondi felice a metà "Verdetto minimalista con un solo colpevole"
"I pm hanno avuto un compito gravoso, ma a mio parere hanno affrontato la
questione in modo troppo unilaterale"
«Pietro Troiani in questa inchiesta era una comparsa che la sentenza,
grazie all´uscita di scena dei superiori gerarchici, trasforma in
protagonista».
Alfredo Biondi è spesso e volentieri voce fuori dal coro. Soddisfatto per
l´assoluzione di uno dei suoi assistiti (Alfredo Fabbrocini), polemico per
la condanna dell´altro, quel Troiani che portò alla Diaz il sacchetto con
le molotov.
I funzionari più alti in grado. I giudici hanno stabilito che non hanno
commesso reati, ma è legittimo pensare che alcuni abbiamo dimostrato
incapacità?
«Sono sospetti illegittimi e sa perché? Perché quelli sono funzionari
capaci, eccome se lo sono. E allora restiamo con la domanda irrisolta,
come è stato possibile che non si siano accorti di quanto stava
accadendo?».
Fin dall´agosto 2001 si parlava di agnelli sacrificali.
«Questo non lo so. Non frequento il Viminale, e gli unici soldi che fino
ad ora io e il collega Giorgio Zunino abbiamo preso, arrivano direttamente
dai clienti. Diciamo che questa sentenza, così non me l´aspettavo. Avevo
piuttosto previsto un ragionamento al contrario. Troiani porta le
bottiglie nella Diaz e lì le prende Dibernardini. E Dibernardini viene
assolto. Insomma c´è una frattura nella ricostruzione logica. Poi, però,
riconoscono le attenuanti al mio assistito. Una vera transazione sulla
pena. Per questo dico sentenza minimizzatrice».
Presenterà appello?
«Certo. Sono curioso di leggere le motivazioni. I giudici hanno dimostrato
di essere autonomi e indipendenti ma le risultanze giuridiche sono altra
cosa. Quanto all´impostazione della procura credo che i pm, che
personalmente stimo molto, abbiano avuto un compito gravoso ma che forse
abbiano affrontato le questioni in maniera troppo unilaterale e alla fine
il loro teorema ne esca sconfitto».
La sentenza può contribuire a creare un clima di scontro nel paese?
Intanto le dico che oggi ho ricevuto molte telefonate di felicitazioni per
Fabbrocini, segno che molti italiani ritenevano ingiuste le accuse alla
polizia. Quanto ai processi, dovrebbero vivere e chiudersi nelle aule. E
la violenza, che sia provocazione o reazione, e da chiunque sia commessa,
è sempre sbagliata».
(m. p.)