RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Avvocati, il grande business del G8
Genova, 20 novembre 2008
Avvocati, il grande business del G8
Milioni per una parcella, ecco quanto guadagnano le toghe
Ma accanto ai professionisti pagati a peso d´oro c´è anche chi ha fficoltà ad arrivare alla fine del mese
VINCENZO CURIA
QUANTO guadagnano gli avvocati? Le risposte a questo interrogativo non
mancheranno di sorprendere. Ce ne sono alcuni che raggiungono annualmente
25 milioni di euro, circa cinquanta miliardi di vecchie lire e talvolta
persino di più. Per il 2008, che sta per finire, è addirittura previsto un
picco molto più alto, grazie a quanto pagherà lo Stato, cioè i cittadini,
ai legali che hanno assistito i poliziotti - decine - processati per i
drammatici fatti del G8, tenuto conto delle trasferte e delle spese
sostenute in oltre duecento udienze. Si tratta delle parcelle d´oro emesse
da professionisti al top, una elite, con studi anche in altre città e
decine di collaboratori. Lo ammettono non pochi legali, chiedendo
l´impegno del riserbo e ricordando la legge sulla privacy. Le cifre non
debbono scandalizzare, non bisogna dimenticare il Fisco.
Non è comunque tutto oro quello che luccica. Sono infatti numerosi gli
avvocati costretti addirittura a tirare la cinghia, legali che ricorrono
ad aiuti esterni: alla famiglia, a mogli che lavorano. Vuoi perchè
anziani, malati, vedovi, alle prese con situazioni difficili. Oppure
professionisti agli inizi della carriera, persone che per motivi vari non
sono in grado di lavorare. Fino a qualche anno fa non pochi avvocati erano
persino obbligati a battere cassa all´Ordine che attingendo a uno sociale
fondo elargiva sussidi mensili. ma la crisi ha investito anche
l´amministrazione dell´Ordine e perciò è stata giocoforza apportare tagli.
Esiste dunque una fascia di autentica povertà, alla quale si contrappone
un´area di vera ricchezza.
Uno dei principali motivi alla base di una situazione che può apparire
incredibile è da ricercare nel numero degli avvocati. Nel 1966, Genova,
con una popolazione di poco più di 800 mila abitanti, aveva 800 avvocati.
Oggi, a fronte di 61O mila abitanti, gli avvocati sono un piccolo
esercito, ben tremila. Va pure ricordato che l´economia cittadina ha
subito profondi cambiamenti e che grandi industrie sono emigrate altrove..
La crisi esiste, dunque, eccome. Inoltre non sono pochi coloro che
lamentano una contrazione nel numero dei processi, attribuendone la causa
a una presunta ridotta attività dei magistrati impegnati, comunque da
giustificare sia per carenze di organici sia perché impegnati in indagini
complesse.
Fra civilisti e penalisti, chi guadagna di più? La fetta più consistente
della torta è appannaggio dei primi. Quanti ai secondi, un professionista
con una quindicina di anni di laurea, l´"aggancio" a uno studio già
avviato, un discreto inserimento nella struttura sociale della città,
mette mensilmente in tasca da cinque a dieci milioni netti. Ci sono
comunque anche legali - specie penalisti - che si barcamenano con cause di
poco conto o che assistono imputati di reati trascurabili. Altri
arrotondano con il cosiddetto «gratuito patrocinio», accordato a chi non
può permettersi un difensore di fiducia. centinaia ogni anno. In questi
casi interviene lo Stato. Le parcelle ovviamente variano, a seconda della
complessità delle vicende: si parte da un minimo di 400 euro, ma non si
superano mai i mille.
C´è anche una categoria a sè stante, quella dei «parafanghisti», legali
che si occupano di incidenti stradali e che, se ci sono vittime, si
battono per ottenere risarcimenti plurimilionari. La percentuale per il
legale è del 10% sulla cifra pagata alle parti lese.