RASSEGNA STAMPA
LIBERAZIONE - Nel mondo la notizia è la condanna della polizia
Roma, 16 luglio 2008
Nel mondo la notizia è la condanna della polizia
«Voilà la difference», e cioè, alla francese, ecco la differenza tra l'Italia
e il resto
del mondo. In coro le principali testate online e in carta dedicano titoli,
tra lo
stupito e il gridato, al nutrito gruppo di pubblici ufficiali condannati per
aver
torturato dei semplici manifestanti. L'azzimata BBC apre sui
«maltrattamenti»
che porterebbero in galera «poliziotti, secondini e due dottori». John
Hooper
del Guardian, dedica il titolo alle «Minacce di stupro, botte e canti
razzisti»,
che hanno portato i 15 alla condanna. Oltremanica Le Monde racconta delle
«violenze commesse contro dei manifestanti altermondialisti in occasione del
G8 di Genova», e le mette in relazione con la morte di Carlo Giuliani. In
Spagna
El Mundo sottolinea che «le pene più alte le hanno ricevute i funzionari del
carcere» e ricorda che «un ufficiale di polizia aveva riconosciuto che "avevano
massacrato" i no global». La Vanguardia evidenzia, invece, che le 12 ore di
Camera
di consiglio hanno prodotto una sentenza «estremamente contraddittoria
». Il tedesco Tageszeitung spiega che ai condannati è stato riservato «un
giudizio
morbido» e che, come fa notare anche Der Spiegel «i responsabili non saranno
incarcerati». Negli Stati Uniti il Washington Post titola sugli «abusi»
mentre l'Herald Tribune riporta in evidenza la notizia delle condanne,
ricordando
che «altri 29 poliziotti sono tuttora accusati di violenze contro gli
attivisti
nel corso di un raid premeditato dentro una scuola». I poliziotti arrestati
conquistano persino le colonne dello Straits Times, uno dei quotidiani in
inglese
più antichi di Singapore.