RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - Berlusconi: così l’Italia ritroverà fiducia e si rimetterà in marcia
Roma, 5 febbraio 2009
Berlusconi: così l’Italia
ritroverà fiducia
e si rimetterà in marcia
Il premier: «Se c’è un governo che si è mosso subito è
il nostro, mentre l’opposizione faceva catastrofismo»
Vincenzo La Manna
«Aiuti rilevanti, a sostegno
di alcuni settori strategici della
nostra economia». Silvio Berlusconi
rilancia l’impegno del governo
per uscire dalla crisi internazionale,
rimettere in moto il Paese e ridare
fiducia ai consumatori.
Ricorda i «40 miliardi di euro»
messi già a disposizione per i
prossimi tre anni, «che potranno
arrivare a 80 con l’aiuto dei fondi
europei e delle Regioni», poi annuncia,
a Mattino 5, l’intenzione
di portare quanto prima in Consiglio
dei ministri, magari già domani,
un decreto con altri interventi
ad hoc.
«Le misure che stiamo studiando» e che «potranno essere concretamente
inserite in provvedimenti
nei prossimi giorni», spiega
il premier, riguarderanno «il
settore delle auto e della componentistica,
che sono in crisi, ma
anche il settore del bianco, là dove
queste imprese producono
elettrodomestici che possono andare
nella direzione di un minor
consumo di energia». E «se c’è un
governo che si è mosso subito e
per primo», rivendica il Cavaliere,
«è il nostro». A dispetto di «questa
sinistra che fa del catastrofismo
la sua canzone preferita».
E così, in attesa di comunicare
nel dettaglio risorse e interventi,
Berlusconi chiama a raccolta i ministri
di riferimento. Prima conferma,
d’intesa con Raffaele Fitto,
titolare agli Affari regionali, lo
stanziamento di 8 miliardi per finanziare
gli ammortizzatori sociali
nel biennio 2009-2010. Poi
si concentra sul capitolo incentivi,
per quasi tre ore, riunendo,
sempre a Palazzo Grazioli (discussione
a tratti animata), Giulio
Tremonti, Claudio Scajola,
Stefania Prestigiacomo, Maurizio
Sacconi, Roberto Calderoli.
Nel frattempo, il Cavaliere,
sempre a Mattino 5, ne approfitta
per ricordare la tempestiva
azione di Palazzo Chigi a tutela
dei risparmiatori. «Sono stato il
primo, il 10 ottobre, ad annunciare
agli italiani che non avrebbero
dovuto avere timore per i depositi
che avevano nelle banche - afferma -
e a mettere la garanzia dello
Stato contro il loro fallimento.
Questa nostra iniziativa è stata
poi esportata in Europa». E «nei
miei discorsi con l’amministrazione
americana - continua - ho convinto
Bush e i suoi collaboratori, che
avevano assistito inerti al fallimento
di Lehman Brothers, che lo Stato doveva
intervenire».
Sul fronte giustizia, invece, Berlusconi
ribadisce che la riforma del penale
è «pronta» e «verrà presentata
nei prossimi giorni». In quest’ambito,
dice, «occorre partire da una separazione completa tra i giudici che giudicano
e i magistrati che accusano, i
pubblici ministeri. Noi separeremo i
due ordini, non soltanto le carriere».
«La giustizia politicizzata - aggiunge
- è una patologia». In merito poi alle
scarcerazioni avvenute nei recenti
casi di stupro, Berlusconi chiede
«certezza della pena», perché si tratta
di un «delitto gravissimo, esecrabile
». Detto questo, «non c’è bisogno di
nuove leggi, basta però che siano applicate
bene».
Sempre in tema di giustizia, il premier
si sofferma pure sulla «questione
morale». E sottolinea: «Non c’è e
non c’è mai stata una presunta superiorità
morale della sinistra». Anzi,
«in passato viveva grazie ai rubli sporchi
di sangue dell’Unione sovietica».
In ogni caso, il presidente del Consiglio non vuole sentir
parlare di «rivincita», dopo i casi giudiziari che hanno
colpito i partiti della sinistra, ma
aggiunge: «C’è una conferma che
quando nel ’94 fui mandato a casa
per un’iniziativa dei giudici che hanno
cambiato il risultato elettorale,
avevo ragione e ho ragione quando
dico che i giudici devono fare i giudici
perché sono un ordine dello Stato
e non un potere».
Si passa alle Regionali in Sardegna.
Per il Cavaliere, «la ricetta da
mettere in campo è il contrario» di
quello che ha fatto Renato Soru, che
«negli ultimi cinque anni ha creato
solo vincoli isolando la Sardegna».
«Io - ribadisce - mi chiedo come fa
questo signore a ripresentarsi ancora
oggi dopo aver fallito come imprenditore,
come politico e come governatore». «Sono sicuro che i sardi
non cadranno in questo tranello», aggiunge,
perché «se decidessero di votarlo farebbero un errore imperdonabile».
Infine, un accenno alla presidenza
italiana al G8 2009, che si terrà alla
Maddalena. «È una bella responsabilità
- afferma - e spero che tutto questo
lavoro non possa essere rovinato,
come fu a Genova nel 2001».
Quando «lavorammo bene, ma poi ci
furono disordini e venne fuori, dolorosamente,
il morto».