RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Bolzaneto, l´ultima battaglia
Genova, 11 gennaio 2009
Il mese prossimo un colpo di spugna cancellerà le violenze nella
caserma-carcere del G8. Ma i magistrati e lo Stato chiedono un nuovo
processo
Bolzaneto, l´ultima battaglia
I pm depositano l´appello: coerenza, anche se la prescrizione è certa
MASSIMO CALANDRI
IL mese prossimo sarà tutto prescritto. Le violenze, i soprusi. Un colpo
di spugna, come se non fosse mai accaduto. Come se quei ragazzi non
fossero mai stati costretti a mettersi carponi e abbaiare come cani. E i
loro compagni spogliati, derisi: il capo spinto dentro una turca, i colpi
sui genitali. Tutto rimosso. Lo spettro della prescrizione si allunga su
una delle pagine nere della recente storia italiana: caserma di Bolzaneto,
per tre giorni e notti il carcere ‘temporaneo´ del G8. A febbraio i reati
e le condanne penali saranno cancellati per sempre. Ma ieri a mezzogiorno
i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno comunque detto
di no. E per un´insopprimibile ansia di giustizia, di democrazia, di
libertà - o più semplicemente, come spiegano loro, per "coerenza" - ,
hanno presentato appello. Vogliono un nuovo processo, chiedono la condanna
di tutti gli imputati e non solo di quei 15 appartenenti alle forze
dell´ordine puniti nel luglio scorso. Lo pretendono, anche se sanno che è
pura utopia. Perché nessuno rinuncerà alla prescrizione. Nessuno, tranne
un vecchio ispettore di polizia che è già andato in pensione e di fatto
non rischia nulla.
Ieri anche Giuseppe Novaresi, Avvocato dello Stato, si è appellato alla
decisione del 14 luglio scorso. I ministeri non hanno alcuna intenzione di
pagare quei due milioni di euro di risarcimento a favore delle 252
vittime. Sostengono che nel 2001 si era interrotto il ‘nesso organico´:
carabinieri, poliziotti e agenti di custodia non si comportarono da
‘servitori dello Stato´. E all´inizio dell´anno avevano per primi chiesto
un nuovo processo anche tre condannati ‘eccellenti´: Giacomo Toccafondi,
ibattezzato ‘dottor Mengele´, il medico di Bolzaneto condannato a un anno
e due mesi di reclusione; Antonio Biagio Gugliotta, ispettore della
polizia penitenziaria, che secondo i giudici fu l´unico ‘torturatore´ e
sulla carta deve scontare cinque anni; Massimiliano Pigozzi, agente delle
‘volanti´ responsabile di aver strappato la mano ad un no-global
divaricandogli le dita. Tre anni e due mesi di prigione.