RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Fini: "Giusta la sentenza della corte europea sul G8"
Genova, 27 agosto 2009
Il presidente della Camera al Porto antico commenta la recente decisione
sulla morte di Carlo Giuliani e il ruolo di Placanica. E a sorpresa riceve
gli applausi del popolo del Pd
Fini: "Giusta la sentenza della corte europea sul G8"
È il giorno del presidente della Camera, Gianfranco Fini, insieme con l´ex
presidente del Senato, Franco Marini alla festa del Pd. Nell´intervista
pubblica si riparla di G8, della morte di Carlo Giuliani, della sentenza
della Corte Europea che ha riconosciuto che il carabiniere Placanica agì
per legittima difesa. Fini commenta: «Sono soddisfatto e felice come
italiano, dopo tante polemiche». E, a sorpresa, riceve applausi dalla
gente.
Fini sul G8: "Giusta la sentenza europea""
Applausi dal pubblico alla Festa del Pd. Ma Tullo: "Ancora troppe ombre"
WANDA VALLI
La sorpresa per molti, a cominciare da lui, Gianfranco Fini presidente
della Camera, ospite ieri con l´ex presidente del Senato, Franco Marini,
della festa Democratica, arriva alla fine del dibattito condotto da Mario
Orfeo, direttore del Tg2. Si parla del G8 dei Parlamenti che si terrà a
settembre, sotto la presidenza italiana, il dibattito è praticamente alla
fine, Orfeo accenna al G8 di Genova, alla morte di Carlo Giuliani, alle
polemiche che ci furono, il presidente della Camera lo ferma per dire: « A
proposito di G8 di Genova, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa». E
spiega: « Sono soddisfatto e, come italiano, sono felice che la Corte
Europea per i Diritti dell´uomo abbia detto in modo inequivocabile che
quel carabiniere ha agito per legittima difesa». Si aspettava il silenzio,
forse qualche fischio, invece arriva un applauso consistente e Fini lo
sottolinea: «Mi fa piacere che applaudiate, dopo tante polemiche». Le
ultime, in mattinata erano arrivate da Francesco Storace, suo ex amico di
partito che, proprio sulla sentenza della Corte, lo aveva invitato «a dire
qualcosa di destra, almeno sul G8». In realtà, la sentenza della Corte
europea, condanna l´Italia per come si è comportata sul piano
dell´organizzazione, della giustizia, per aver lasciato solo un
carabiniere di leva dopo 16 ore di fila. Lo fa notare il segretario
regionale del Pd, l´onorevole Mario Tullo. Che commenta: «Io non ho
applaudito né condiviso quello che ha detto il Presidente, ma penso che in
uno spazio aperto come la Festa ci sia stata una parte del pubblico vicina
a lui». Comunque sia, conclude Tullo: «Mi è spiaciuto che il Presidente
non abbia citato la sentenza della Corte Europea in tutti i suoi passaggi.
Per quel che ci riguarda noi continueremo a chiedere l´accertamento delle
responsabilità politiche di quei giorni del luglio 2001». E se Gianfranco
Gadolla nega che militanti ex An fossero tra il pubblico, di applausi,
Fini ne riceva molti altri, quando parla del valore degli immigrati, della
necessità di dare la cittadinanza ai loro figli nati in Italia -
«Balotelli è nero ma parla italiano, e i suoi figli capiscono il nostro
dialetto»- quando ribadisce che «le antiche divisioni di destra e sinistra
sono superate», perché adesso il confronto è su altri temi al centro di
una società diversa. Ma se i militanti del Pd arrivano in forze a salutare
l´unico esponente della maggioranza di governo che, insieme con il
presidente del Senato Schifani, ha mantenuto la promessa di essere
presente alla Festa, i leader locali del Pdl latitano. All´aeroporto,
all´arrivo del volo di Stato che lo ha portato qui, ci sono due amici di
Fini da trent´anni, Gianni Plinio e Giorgio Bornacin, chiacchierano un po´
di questioni private, poi Fini si avvia al dibattito da solo. E nella Sala
delle Feste, si vede solo Gianfranco Gadolla, presidente provinciale del
Pdl, nessun altro. Gli ex di Forza Italia, per non parlare dei leghisti si
tengono alla larga. In compenso, mentre Fini sta per andar via, lo
avvicina un uomo, è di Cornigliano si chiama Gianfranco Fini anche lui, è
stato un ex Pci ora del Pd. Voleva conoscerlo, ha chiesto aiuto a Claudio
Burlando. Per dimostrare che non scherza il Fini ex Pci mostra al Fini ex
An la sua carta di identità. E il presidente della Camera scherzando gli
fa notare: «Guarda che le prime lettere della tua carta di identità sono
An», l´altro resta un po´ male, ma così va la vita tra un Fini e l´altro.
Quello che presiede la Camera non ha reticenze nel censurare
manifestazioni di omofobia, xenofobia e razzismo, a parlare di "battute
agostane" della Lega su molti temi. Serve l´abile, concreta, capacità di
Franco Marini a ricordare che le leggi anti immigrati e anti badanti, le
ronde, la crisi mascherata e ora non più negata, sono solo frutto della
politica del governo di centrodestra. Anche per lui arrivano applausi
quasi liberatori, dal popolo del Pd.