RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Il pm: indagare era un dovere ora l'appello non è scontato

Genova, 8 ottobre 2009

Il sostituto procuratore Zucca: ma le premesse dell´accusa sono state accettate
Il pm: indagare era un dovere ora l´appello non è scontato

«L´importante è che le impostazioni e le premesse dell´accusa siano state accettate. Due proscioglimenti ed un rinvio a giudizio per falsa testimonianza: questo conta, oltre il caso singolo». Il pm Enrico Zucca attende le motivazioni della decisione. «Non conosciamo l´essenziale, cioè la testa ed il cuore. Se il giudice motiva il suo ragionamento, anche se non condivisibile, sono riluttante ad appellare».
Dopo la sentenza gli imputati sono stati sommersi dai complimenti. «Giudizi legittimamente espressi da uomini politici nel loro ambito. Non nascono dalla lettura degli atti, altrimenti sarebbero più meditati». Qualcuno ha denunciato il teorema dei pm genovesi. «I teorici dei teoremi non hanno ancora riflettuto sul fatto che la Corte Europea dei Diritti Umani, nella sua prima pronunzia sul più tragico episodio del G8, ha ricordato che indagare sui livelli di responsabilità apicale è non solo corretto, ma doveroso. E se lo Stato non lo fa, commette una grave violazione. Se mai il materiale di questo processo verrà letto dai giudici della Corte Europea, è facile prevedere che in difficoltà non si troveranno "alcuni pm"».

(m.cal.)