RASSEGNA STAMPA
CORRIERE MERCANTILE - Gioia trasversale alla sinistra
Genova, 6 marzo 2010
SODDISFAZIONE - Organizzazioni non governative, comitati e partiti politici uniti nel plauso ai giudici genovesi
Gioia trasversale alla sinistra
Bressa (Pd): «E' fatta giustizia». Bruno (SE - Pre): «Istituire il reato di tortura»
Trasversale e unanime la soddisfazione per la sentenza pronunciata ieri dai giudici della Corte d'Appello di Genova nel variegato mondo
della sinistra che si espresse forse per la prima volta in modo esplicito proprio a Genova, nell'estate del 2001. Per Amnesty International,
che denunciò la sospensione dei dirtti umani,
«Si tratta di una sentenza importante che riconosce
che a Bolzaneto nel 2001 vi sono state gravi violazione dei diritti umani». Lo ha affermato, in una nota, Riccardo Nouby, portavoce di amnesty
International. «La mancanza - prosegue - nel codice penale italiano del reato di tortura, che l'Italia è obbligata a introdurre dal 1988 ha fatto sì che alla gravità delle azioni commesse non abbiano corrisposto sanzioni altrettanto
dure. La previsione del reato di tortura avrebbe impedito la prescrizione. E' importante - conclude - che anche attraverso questa sentenza non vi siano più altre Bolzaneto in Italia».
Per Gianclaudio Bressa, capogruppo del Pd
nella commissione Affari costituzionale della
Camera, «E' fatta giustizia per i crimini di Bolzaneto. Per questo Paese c'è ancora speranza».
Antonio Bruno, consigliere genovese Sinistra
Europea-Prc ritiene che «Adesso la politica deve fare il proprio dovere: istituire il reato di tortura e sospendere tutti i condannati dagli incarichi». «Un'assoluzione generalizzata sarebbe
stata vissuta dalle
vittime-testimoni come un insulto e un'ulteriore violenza - aggiunge -. E' soprattutto per
questo che esulto per la sentenza».
Heidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo,
ucciso in piazza Alimonda nel luglio del 2001,
ritengono che «si debba esprimere soddisfazione. Sono stati condannati tutti, anche quelli che
erano stati assolti in primo grado e quindi si è afferamta la loro responsabilità». Erano presenti in aula e hanno commentato la sentenza "a caldo". «Si trattava di reati - hanno aggiunto
- che prevedevano un certo numero di condanne.
E' intervenuta la prescrizione e quindi non
c'è carcerazione o sconto della pena. Tutti
quanti, però, dovranno corrispondere risarcimenti
civili alle parti offese, a chi, a Bolzaneto,
ha subito violenze fisiche e morali. Finalmente
si può dire che una sentenza positiva è arrivata
sui fatti di Genova. Ne attendiamo le altre».
Peri membri del Comitato veritià e giustizia il
rnessaggio dei giudici della corte di appello di
Genova è «chiarissimo e dev'essere colto immediatamente
dalle istituzioni - si legge in una
nota - Tutti i condannati nelle forze dell' ordine
devono essere immediatamente sospesi dagli
incarichi, in modo che non abbiano contatti diretti
coni cittadini. Gli Ordini professionali devono
agire sui propri iscritti con la sospensione: non è più possibile restare nel terreno dell'ambiguità»