RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - Violenze a Bolzaneto: tutti gli imputati condannati a risarcire
Genova, 6 marzo 2010
PROCESSO PER IL G8 DI GENOVA
Violenze a Bolzaneto: tutti gli imputati condannati a risarcire
In appello ribaltata la sentenza di primo grado. Tranne che per 7 imputati però i reati penali sono stati considerati prescritti
Una sentenza a sorpresa che ribalta
il verdetto di primo grado. I giudici
della corte d’Appello di Genova hanno
dichiarato responsabili civilmente tutti
i 44 imputati del processo per le violenze
avvenute nella caserma di polizia di
Bolzaneto durante il G8 del 2001.
La sentenza di secondo grado è giunta
dopo oltre 11 ore di camera di consiglio.
Nella maggior parte dei casi i reati da un
punto di vista penale risultano prescritti
ma, avendo riconosciuto la colpevolezza
degli imputati (i poliziotti, gli agenti
della polizia penitenziaria ed anche medici),
la Corte li ha condannati a risarcire
le parti. In primo grado le condanne
erano state solo 15. I condannati penalmente
sono stati solo sette: la pena più
severa (3 anni e due mesi) è stata inflitta
all’assistente capo della polizia Massimo
Luigi Pigozzi, che divaricò le dita di
una mano, strappandone i legamenti, a
unodei fermati di Bolzaneto. A un anno
sono stati condannati gli agenti di polizia
penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia.
Due anni e due mesi
sono stati inflitti al medico Sonia
Sciandra. Infine ad un anno ciascuno sono stati condannati gli ispettori della polizia
di Stato Mario Turco, Paolo Ubaldi
e Matilde Arecco, che avevano rinunciato alla prescrizione convinti di essere innocenti
e quindi assolti.
Tra i nomi di spicco che sono stati dichiarati
responsabili anche Oronzo Doria,
all’epoca dei fatti colonnello della
polizia penitenziaria, che era stato assolto
in primo grado. Una vittoria per i Pm:
«È stato accolto il nostro impianto accusatorio», hanno commentato i pubblici
ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio
Ranieri Miniati che avevano chiesto condanne
nei confronti dei 44 imputati per
oltre 76 anni di carcere con pene variabili da sei mesi a cinque anni.
«È stato riconosciuto
l’abuso per tutti - hanno detto
- e anche i falsi dei medici nelle cartelle
cliniche e negli atti delle matricole. Sono
state anche aumentate le pene e anche
le provvisionali».
Soddisfazione anche dell’avvocato
di parte civile Stefano Bigliazzi: «La sentenza
- ha detto - ha corrisposto integralmente
a tutti gli appelli delle parti
civilie dei Pm. Le prescrizioni, purtroppo,
sono un dato di fatto ma non spostano
di una virgola il risarcimento del
danno».
Ha già annunciato ricorso in Cassazione,
invece, l’avvocato Piergiovanni
Iunca, difensore dell’ispettore Paolo
Ubaldi. «È una sentenza - ha detto - che
mi lascia allibito perché agli effetti civili
ha dichiarato tutti responsabili. Il
mio cliente, tra l’altro, aveva rinunciato
alla prescrizione credendo fermamente
nella possibilità di una assoluzione».
Alla lettura della sentenza avrebbe
dovuto essere presente anche l’avvocato
Enzo Fragalà, il legale ucciso a colpi
di bastone la settimana scorsa all’uscita
del suo studio di Palermo. Il legale
difendeva due imputati nel processo,
dueagenti dell’ufficio matricola. Al suo
posto è stato nominato un difensore
d’ufficio.
Tra i volti felici anche quelli di Giuliano e
Heidi Giuliani, i genitori di Carlo, il
dimostrante ucciso da un carabiniere il
20 luglio 2001 in piazza Alimonda. «Riteniamo
che si debba esprimere soddisfazione -
le loro parole -. Sono stati condannati
tutti, anche quelli che - hanno
detto - erano stati assolti in primo grado e quindi si è affermata la responsabilità.
Erano reati che prevedevano un
certo numero di condanne. Finalmente
si puòdire che una sentenza positiva
è arrivata sui fatti di Genova. Attendiamo
le altre».