RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - Sentenza Diaz: "Giustizia è fatta". "No, è vendetta no global"
Milano, 19 maggio 2010
Sentenza Diaz: "Giustizia è fatta". "No, è vendetta no global"
di Redazione
La politica si divide dopo la sentenza della Corte d'appello di Genova
sull'irruzione della polizia alla scuola Diaz, durante il G8 2001. C'è chi
parla di trionfo della legalità e chi, invece, punta il dito contro la "vendetta dei no global". Il sottosegretario Mantovano: "I poliziotti
resteranno al loro posto"
La sentenza della Corte d’appello, che ha ribaltato quella di
primo grado sull’irruzione nella scuola Diaz condannando anche i vertici
della Polizia di Stato, ha suscitato una forte contrapposizione anche a
livello politico, com'era inevitabile. C'è chi parla di trionfo della
legalità, contro i soprusi delle forze dell'ordine, e chi, invece,
sottolinea come la sentenza sia, in un certo senso, una "vendetta dei no
global". E' molto difficile, nelle reazioni politiche, trovare posizioni
moderate. Intanto il governo, attraverso il sottosegretario agli Interni
Alfredo Mantovano, fa sapere che i "poliziotti resteranno al loro posto",
confermando la "piena fiducia del Viminale".
Mantovano: piena fiducia ai poliziotti "Questi uomini hanno e continuano
ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero
dell’Interno", commenta il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano.
Quella della corte d’Appello di Genova, aggiunge il sottosegretario, "è
una sentenza che non dice l’ultima parola, in quanto afferma l’esatto
contrario di quanto era stato stabilito in primo grado e quindi ora andrà
al vaglio della Corte di Cassazione". Questo non significa, prosegue "che
alla Diaz non sia successo nulla, ma la sentenza di primo grado aveva
individuato delle responsabilità e distinto le varie posizioni". E dunque,
sottolinea Mantovano, sono "ragionevolmente convinto che la Cassazione
ristabilirà l’esatta proporzione di ciò che è successo, scioglierà ogni
ombra su fior di professionisti della sicurezza che oggi si trovano in
questa situazione". I funzionari della Polizia di Stato, conclude, "resteranno quindi al loro posto, che non si limitano ad occupare,
svolgendo il loro ruolo con grande responsabilità e dedizione, rispetto al
quale ci può essere solo gratitudine da parte delle istituzioni".
Parti lese: rispetto diritti "Siamo lieti di constatare che la
magistratura italiana ha corretto l’ingiusta sentenza del novembre 2008 e
ha riconosciuto il coinvolgimento, le intenzioni delittuose e le
connivenze dei capi della polizià": inizia così un comunicato stampa
scritto dalle parti lese del processo Diaz sulla sentenza d’appello. "Adesso si conoscono i fatti e anche l’opinione pubblica italiana verrà a
conoscenza di quanto avvenuto nel corso della macelleria messicana presso
la scuola Diaz - continua il comunicato di due pagine fortemente voluto
dalle vittime straniere e rivisto passo per passo con i loro legali -
siamo convinti che il blitz alla Diaz sia l’esempio lampante del controllo
politico sistematico esercitato sulle forze dell’ordine dal ministero
dell’interno. Possiamo sperare che la sentenza Diaz costituisca un forte
messaggio a tutti i funzionari di polizia affinchè rispettino i diritti di
ogni singolo cittadino italiano".
Santelli: condannato chi combatte mafia "Quando in nome del popolo
italiano tre giudici ribaltano una sentenza di un precedente tribunale e
lo fanno sulla base delle medesime risultanze processuali e senza neanche
sentire l’esigenza di rinnovare il dibattimento, allora la sentenza
acquisisce un valore simbolico e ideologico". Lo afferma Jole Santelli,
vice presidente dei deputati del Pdl in commissione Affari Costituzionali
della Camera.
Bertolini: vendetta no global "Sembra che a Genova più che un sereno
processo si sia svolta una sorta di vendetta in nome dei no global - dice
la parlamentare del Pdl Isabella Bertolini - consumata nei confronti della
polizia e degli stessi magistrati di primo grado. A ben guardare lascia
stupefatti la composizione dello stesso collegio giudicante che
’casualmentè risulta formato da magistrati di totale ortodossia rossa.
Sicuramente tutti i giudici del collegio appartengono alla stessa corrente
di giudici di sinistra così come si autodefiniscono all’interno di Md".
Stracquadanio: vittoria temporanea "I mujaheddin hanno avuto la loro
temporanea vittoria - afferma Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl
componente la commissione Affari costituzionali della Camera -. È sembrato
più un giudizio da tribunale del popolo quello che si è svolto a Genova
davanti alla Corte d’appello per il caso Diaz. Un giudizio politico su
un’accusa tutta politica e senza aderenza ai fatti. È evidente che la
procura sin dall’inizio ha costruito il suo teorema politico e, come hanno
detto gli stessi pm Zucca e Cardona Albini, ci sono voluti forza e
coraggio da parte del collegio per sposarlo in pieno".
Agnoletto: rimuovere i condannati "Ora tutti i condannati devono essere
immediatamente rimossi dai loro incarichi ed essere espulsi dalla
polizia": è il commento di Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social
Forum (Gsf) nel luglio 2001 e di Antonio Bruno, già membro del Gsf. "Non è
accettabile che la difesa della Costituzione, della libertà e della
sicurezza dei cittadini - scrivono Agnoletto e Bruno in una nota - sia
affidata a chi è stato riconosciuto responsabile dal tribunale di reati
estremamente gravi". "Finalmente dopo nove anni è stata resa giustizia
alle vittime della violenza poliziesca, massacrate di botte. Con la
condanna dei massimi dirigenti della Polizia presenti quella notte davanti
alla Diaz il tribunale ha riconosciuto le responsabilità della catena di
comando di chi ordinò, senza alcun motivo, l’assalto alla scuola Diaz.
Ora, conseguentemente, il governo dovrebbe rimuovere chi allora era ai
vertici della polizia e non poteva non sapere cosa i suoi immediati
sottoposti stavano facendo".