RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Tre studenti genovesi tra i fermati per gli scontri
Roma, 15 dicembre 2010
ERANO ARRIVATI NELLA CAPITALE IN PULLMAN
TRE STUDENTI GENOVESI
TRA I FERMATI
PER GLI SCONTRI
Gli amici: «Pensavamo si fossero persi per le vie romane»
Anche tre genovesi fra i quarantuno fermati nei
tafferugli di ieri tra manifestanti e polizia. Due universitari di 21 anni e uno studente di 20 hanno passato la notte
in cella. Dei tre, sconosciuti alla Digos genovese, il resto
del gruppo partito dalla Liguria aveva perso le tracce nel
primo pomeriggio. In serata, la notizia del fermo, che sarà
convalidato stamattina, al Palazzaccio.
«Non li abbiamo più visti, fin da metà pomeriggio. Ma
eravamo tranquilli. Pensavamo si fossero persi per Roma fanno sapere alcuni loro amici del movimento“
Uniti contro la crisi”,
che ha organizzato i due pullman per la
trasferta da Genova alla Capitale -Soltanto verso le sette
di sera, quando dalla Questura hanno chiamato al telefonino l’avvocato Tartarini,
abbiamo saputo che li avevano
arrestati».
Inizialmente s’era detto che il terzetto facesse parte
del “Buridda”. Ma da “Uniti contro la crisi” smentiscono:
«Come molte delle persone che hanno manifestato con
noi contro i politici, anche loro non avevano appartenenze precise.
Soltanto negli ultimi mesi si erano avvicinati,
come molti altri studenti, al Movimento». Che dopo
la notizia del fermo ha avvertito le famiglie genovesi dei
tre. Che ovviamente
non
sono rientrati a Genova con
i due pullman poi ripartiti nella notte. Racconta un esponente
di “Uniti contro la crisi”: «Eravamo tutti insieme,
verso le tre del pomeriggio. Avevamo appena saputo del
voto. Eravamo in via del Corso, diretti verso Montecitorio
per sfiduciare indistintamente tutti i parlamentari.
Eravamo in corteo. Più o meno tutti insieme». Poi, cos’è
successo? «Poi sono partite le prime cariche della polizia
fanno sapere ancora da“
Uniti contro la crisi” Nel fumo
e nelle corse ci siamo un po’ persi di vista. E quando noi
genovesi ci siamo ritrovati, ci siamo accorti che mancavano
loro tre. Ma non ci siamo più di tanto preoccupati.
Pensavamo che se ne fossero andati a fare quattro passi
per Roma e che ci saremmo ritrovati più tardi, al pullman
per tornare a Genova». Invece i tre erano stati fermati
dalla polizia, insieme ad altri manifestanti.
«Abbiamo saputo che li avevano arrestati prosegue
la
voce di “Uniti contro la crisi” soltanto
quando ce l’ha
detto l’avvocato Tartarini, avvertita dalla Questura». Il
legale non sarà con il terzetto stamattina, alla convalida
del fermo. «Parte con noi. Ha affidato l’incarico a un collega di Roma fanno sapere altri manifestanti
- Non sappiamo
ancora neppure di quali reati siano stati accusati.
Ma abbiamo rassicurato le loro famiglie».