RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA -
Diaz, il governo assolve i poliziotti del G8
Genova, 20 maggio 2010
Diaz, il governo assolve i poliziotti del G8
Genova, polemiche dopo le condanne. Maroni: resteranno in servizio
Il sottosegretario Mantovano: piena fiducia nei funzionari Il pm: non
erano poche mele marce
MASSIMO CALANDRI
È bufera sulla polizia, dopo le condanne in appello per
funzionari ed agenti coinvolti nel blitz alla scuola Diaz durante il G8
del luglio 2001. Tra i responsabili di quella operazione ci sono uomini
che oggi siedono ai vertici del ministero dell´Interno, ma il
sottosegretario del Viminale Alfredo Mantovano risponde seccamente a chi
chiede di allontanarli o almeno di ridimensionarne il ruolo: «Resteranno
al loro posto. Hanno la piena fiducia delle istituzioni, in particolare
del sistema sicurezza e del ministero cui appartengono». Il ministro
Roberto Maroni sottoscrive. Però ora sono 65 i rappresentanti delle forze
dell´ordine condannati in secondo grado per i fatti di nove anni fa, tra
l´irruzione nell´istituto e le violenze nella caserma di Bolzaneto. Di
questi, uno solo è stato sospeso dal servizio: il G8 non c´entra, è un
poliziotto accusato di aver violentato tre prostitute nelle guardine della
questura di Genova. E non è finita coi processi: stamani comparirà in aula
Francesco Colucci, accusato di aver testimoniato il falso proprio sulla
Diaz. Martedì toccherà al prefetto Gianni De Gennaro, allora capo della
polizia e oggi direttore del Dipartimento delle informazioni per la
sicurezza: secondo la procura avrebbe istigato Colucci a mentire, in primo
grado è stato assolto e ora anche per lui è tempo d´appello.
«Questa sentenza porta verità e giustizia alle vittime, alle loro famiglie
e alle organizzazioni che in questi nove anni le hanno sostenute»,
dichiarano ad Amnesty International. Per l´europarlamentare dell´Idv,
Luigi De Magistris, «resta una ferita politica e sociale difficilmente
cicatrizzabile, che racconta di uno Stato trasformatosi in persecutore e
repressone, con mandanti morali e materiali che sedevano ai piani alti
istituzionali». Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, esprime
invece «sconcerto e amarezza»: si tratta «di una decisione intrisa di
ideologia, ha prodotto una sentenza che sembra scritta dai no-global».
Enrico Zucca, pm che insieme al collega Francesco Cardona Albini ha
sostenuto l´accusa, parla di «coerenza» del tribunale: «Perfettamente in
linea con quanto stabilito da una dozzina di giudici in precedenza: quelli
che chiesero subito la scarcerazione dei no-global arrestati, che
archiviarono le accuse nei loro confronti, i giudici delle indagini e
delle udienze preliminari, quelli della Cassazione. Fatti e responsabilità
sono sempre stati chiarissimi. La vera sorpresa era arrivata dal giudizio
di primo grado». Ma funzionari e poliziotti condannati vanno rimossi? «È
una decisione che prescinde dalla sentenza, è a discrezione della polizia
stessa. Da nove anni. Che non si trattasse di poche mele marce, era stato
accertato fin dall´inizio. L´importante è che qualcuno non venga a dirci:
Genova deve dimenticare. Dimenticare che la polizia può mentire ed
accusare ingiustamente: perché? Non si può mai giustificare la
trasgressione della legge. La democrazia non è un concetto, ma una
pratica».