RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA -
"Finalmente mi sento in un Paese normale"
Genova, 18 giugno 2010
Parla Giuliano Giuliani, padre di Carlo ucciso in piazza Alimonda nove
anni fa
"Finalmente mi sento in un Paese normale"
«In questo strano posto che è l´Italia, a volte ti sorprendono
notizie che ti fanno illudere di essere finalmente in un paese normale».
Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso in piazza Alimonda. I
superpoliziotti colpevoli per il blitz alla Diaz, De Gennaro condannato
per aver istigato a mentire. Le sentenze d´appello riscrivono la storia di
quei giorni.
«Noi la storia la conosciamo bene, purtroppo. Le sentenze possono aiutarci
a credere nella giustizia. La decisione di primo grado che aveva assolto
De Gennaro era semplicemente scandalosa: diceva che c´era un corrotto ma
non un corruttore».
Gianni De Gennaro era il capo della polizia durante il G8.
«Ed è rimasto al suo posto, nonostante il fallimento. Anzi: ha fatto
carriera, come tutti gli altri. Però ci sono due sentenze d´appello che
condannano tutti i massimi gradi della polizia. Ma proprio tutti. Ora, io
dico: in un paese civile, ci si dimette. Poi giustamente si rivendica il
diritto ad un terzo grado di giudizio. Ma intanto ci si dimette. Per
dignità. Purtroppo qui in Italia manca una cosa».
Cosa?
«Il buon esempio dall´alto. Quando si delegittimano i giudici, quando si
ignorano le sentenze, è evidente che chi sta sotto farà altrettanto, se
non peggio».
Di tutte le inchieste per i tragici fatti di nove anni fa, l´unica ad
essere stata archiviata è proprio quella sulla morte di suo figlio.
«Uno schifo. Ma c´è un motivo. In quella storia erano coinvolti i reparti
speciali dei carabinieri. Che in Italia sono ancora più intoccabili dei
vertici della polizia».
Ci crede ancora nella giustizia?
«Oggi un po´ di più. Ho fiducia negli apparati dello Stato. Ma ne avrei di
più, se ai vertici si comportassero con dignità».
(m.cal.)