RASSEGNA STAMPA
IL MANIFESTO -
Un mondo diverso è possibile
Genova, 17 marzo 2011
di Alessandra Fava
Un mondo diverso è possibile
Il movimento nato contro il G8 di Genova nel 2001 fu
profetico: parlava di Tobin Tax e di welfare, della difesa
del pianeta, di fame e di globalizzazione dei diritti,
ribadendo lo slogan nato nel 2000 a Porto Alegre ‘’un
mondo diverso è possibile’’. Per riprendere le fila di
quello che si disse allora (e fu zittito dalla violenza) e
di che cosa è successo nel frattempo, una pluralità di
soggetti nazionali e internazionali propongono un mese di
appuntamenti nuovamente a Genova, dal 24 giugno al 24
luglio.
Vittorio Agnoletto, allora portavoce del Genoa Social Forum,
ieri in una conferenza stampa a Palazzo Tursi, ha perciò
esordito con una frase che Walden Bello pronunciò allora:
‘’la crisi dei cambiamenti climatici si è acuita
drasticamente con una contrapposizione tra economia
capitalista ed ecologia. Gran parte dei profitti e dei
capitali si sono mossi dal settore reale a quello
finanziario... il settore finanziario non è in grado di
stabilizzare il capitalismo’’. Allora si ragionava del
crollo delle borse asiatiche, ‘’poi sono arrivati i
subprime, le guerre in Iraq e Afganistan, la crisi del
Maghreb legata agli scambi delle materie prime alimentari a
Chicago – commenta Agnoletto – Quella frase di Bello
sembra una profezia’’.
Non a caso si chiamerà "Cassandra: Genova 2001-2011’’
una mostra curata da Progetto comunicazione che farà da
fil rouge per tutto il mese a Palazzo Ducale. ‘’Quel
movimento diceva che la religione del mercato senza regole
avrebbe portato al mondo più ingiustizie, più
sfruttamento, più guerre, più violenza. Avevamo ragione
– si legge perciò nell’appello che sta girando in rete
(www.genova2011.org) – Dieci anni fa per aver detto la
verità venimmo repressi in maniera brutale e spietata. La
città di Genova fu violentata. Le regole della democrazia
sospese e calpestate. Un ragazzo fu ucciso. Migliaia vennero
percossi’’. "Chiediamo a tutti quelli che c’erano di
tornare e ci rivolgiamo a chi non c’era – ha spiegato
Rita Lavaggi del coordinamento genovese – Vogliamo fare
insieme un ragionamento con proposte trasversali per
elaborare un nuovo modello’’.
Tra i soggetti promotori ci sono Arci e Cgil, Fiom, Attac,
Carta, Fair e il Movimento ambientalista. Hanno aderito, tra
gli altri, Legambiente, Sel, Sinistra critica, Rifondazione,
Comunisti italiani. C’è il movimento dell’acqua bene
pubblico, i No Tav, lo Sbarco della nave dei diritti,
l’Unione degli studenti e molti altri.
Si partirà con una tre giorni organizzata da Punto G con
la rivista Marea, dal 24 al 26 giugno, per riflettere sul
Maghreb, la repressione e femminismi di ieri e di oggi con
ospiti come Nawal El Saadawi, Lidia Menapace, Giancarla
Codrignani.
Si continuerà con una serie di incontri concentrati
soprattutto nei fine settimana: il 9 luglio ad esempio
l’associazione Controcorrente promuove una giornata sulle
politiche neoliberali con il parlamentare europeo Joe
Higgins e l’attivista americana Cindy Sheenhan. Per
arrivare ai giorni, dal 18 al 24 luglio, densi di
appuntamenti, spettacoli teatrali e workshop, compresa una
tre giorni di Arci e Cgil ribattezzata "Summer School" sui
modelli di sviluppo.
Come ogni anno, ci saranno le due commemorazioni del 20 e 21
luglio a piazza Alimonda per la morte di Carlo Giuliani e la
fiaccolata alla Diaz e sono previsti un corteo con concerto
sabato 23 e un’assemblea plenaria il 24. Gli organizzatori
hanno sottolineato che tutti gli incontri sono stati
autofinanziati. Tuttavia hanno chiesto pubblicamente un
incontro al sindaco Marta Vincenzi affinchè metta a
disposizione spazi, servizi e risorse.
Tra i tanti che hanno accettato di tornare c’è Susan
George. Dieci anni fa aprì i lavori del Social Forum
dicendo: ‘’Questo è il primo movimento che non chiede
niente per se stesso ma molto per umanità’’.