RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - G8, i fondi ministeriali aiutano chi non lo merita
Genova, 25 gennaio 2011
PUNTI DI VISTA
LETTERE
G8, I FONDI MINISTERIALI
AIUTANO CHI NON LO MERITA
ROBERTO TRAVERSO
Il fondo speciale, a carico
del ministero dell’Interno, per i risarcimenti civili previsto dal decreto
legge 187 del 12 novembre 2011, è uno strumento che sarà a disposizione anche di quei “poliziotti” che sono stati condannati per i processi avviati
dopo il G8 del 2001.
L’introduzione di questa sorta di
clausola di garanziamette in risalto
(ancora una volta) l’incertezza e la
confusione che pesa da sempre sul
comparto sicurezza, a causa della
cronica mancanza di meccanismi
regolamentari certi e rinnovati, in
grado di mettere nelle stesse condizioni, di fronte alla magistratura, i
dipendenti processati per reati attinenti l’attività lavorativa ed alimenta facili ed inevitabili strumentalizzazioni.
I processi del G8
del 2001 hanno
prodotto due differenti tipi di condanne; quelle attribuite a responsabilità soggettive colpiti in questo caso,
in particolare, ma
non solo, funzionari e dirigenti e le condanne attribuite alla responsabilità oggettiva di
coloro che nella fattispecie ricoprivano ruoli funzionali intermedi (in
particolare sottufficiali capisquadra).
Occorre ricordare che in questo
secondo caso molti dei condannati,
in quei giorni del luglio 2001 si sentirono mandati allo sbaraglio ad effettuare servizi senza chiare consegne operative, come per esempio le
traduzioni dei fermati a Bolzaneto e
senza che nessuno si fosse mai preoccupato di coordinare le forze di
polizia presenti sul posto.
Queste condanne pesano ancora
di più dentro a coloro che in questi
anni hanno visto numerosi funzionari e dirigenti condannati, “aiutati” dalla loro stessa amministrazione ad aumentare cospicuamente i
loro stipendi per pagarsi gli avvocati, grazie ad incarichi all’estero oppure grazie ad assegnazioni ad incarichi coperti da indennità accessorie.
Un’amministrazione che tra l’altro non si è ancora preoccupata di
fare chiarezza per evitare legittime
critiche pubbliche, quando emergono notizie sconcertanti come quelle
inerenti a funzionari condannati in
appello (ed in attesa del giudizio
della Cassazione) avviati comunque ai super corsi per la qualifica di
Questore della Repubblica Italiana.
Il decreto187del 12.11.2011 ha già
inevitabilmente alimentato ulteriori critiche e metterà ancora una
volta a nudo i limiti di un’amministrazione che
evidentemente
non era abituata
ad essere giudicata sino in fondo.
La mancanza
di una doverosa
differenziazione
su chi potrà accedere al fondo,
agevolerà tutti
indistintamente,
anche coloro che, se non altro per
una sana moralità, non dovrebbero
averne diritto. Inaspettatamente
però gli appartenenti alla “truppa”
(quella che nel 2001 fu abbandonata
senza tutele e garanzie a se stessa),
vivranno la sensazione di non sentirsi soli dopo anni trascorsi nell’angoscia di dover rinunciare alla propria liquidazione di fine lavoro o di
ipotecare il proprio appartamento o
quello dei genitori per far fronte alle
spese processuali ed ai risarcimenti
civili alle persone lese. Questo, purtroppo è l’unico elemento positivo
di una vicenda che ha colpito duramente la nostra categoria e che ancora non vede la parola fine.
ROBERTO TRAVERSO è segretario generale Silp Cgil Genova.