RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA -
Bagnasco in visita, il Pertini dice no
Genova, 17 marzo 2011
Bagnasco in visita, il Pertini dice no
Il consiglio d´istituto boccia l´incontro: rischio contestazioni nella
scuola del G8
La preside: "No comment". Una docente: "Sgradita la scorta nella palestra
della Diaz"
Quindici insegnanti si dissociano L´arcivescovo: "Può succedere, è la
democrazia"
Nadia Campini
Giuseppe Filetto
«Inopportunà». La visita pastorale del cardinale Angelo Bagnasco al liceo
Pertini, nella scuola teatro della violenta irruzione della polizia
durante il G8, non si farà. Così ha stabilito con una sua delibera il
consiglio d´istituto, preoccupato della natura confessionale dell´incontro
tra gli studenti e l´Arcivescovo. Ieri dall´agenda del presidente della
Cei è stato cancellato anche un incontro al liceo scientifico Cassini. Qui
il preside Massimo Angelini spiega, però, che le ragioni sono altre:
assicura di non essere stato informato dalla Curia e di aver saputo della
visita pastorale solo per vie traverse.
L´episodio del ‘Pertini´ ricorda quanto accaduto all´università La
Sapienza di Roma, quando nel 2008 sessanta docenti avevano criticato la
presenza di Benedetto XVI nell´ateneo romano. «Può succedere, fa parte dei
meccanismi della democrazia», ripete Angelo Bagnasco, riferendosi agli
episodi genovesi.
La preside del "Pertini", però, preferisce non spiegare i motivi che hanno
spinto lei e il consiglio d´istituto a pronunciarsi negativamente sulla
visita dell´Arcivescovo. «Non parlo dell´argomento, già mi sono espressa
nelle sedi opportune», si limita a dire Carla Castelli. È stata votata una
delibera? «Sì», risponde seccamente.
Per il liceo parla Anna Wrubl, docente di Diritto e membro del consiglio
d´istituto: «Ci siamo posti un problema di opportunità», lasciando
intendere che la visita avrebbe potuto essere oggetto di contestazioni da
parte di alcuni studenti. Gli stessi che avrebbero sollevato un´altra
questione: il Cardinale è seguito da una scorta armata, la cui presenza
non sarebbe stata gradita all´interno della scuola: «A maggior ragione
negli stessi locali che furono teatro delle violenze al G8 del 2001 da
parte della polizia. La presenza di armi avrebbe potuto essere creare
problemi».
Tra le altre ragioni elencate in delibera, si è ragionato sull´opportunità
di una visita pastorale in orario di lezioni: «Abbiamo studenti di altre
religioni e li avremmo costretti ad un incontro confessionale - precisa
Anna Wrubl - oppure ad un giorno di assenza». La delibera al "Pertini" è
stata votata all´unanimità, con la sola astensione della preside, dal
consiglio d´istituto che è composto da 8 insegnanti e 4 studenti. La
decisione del consiglio di istituto è stata seguita da una lettera di
scuse che 15 professori "dissociati" dalla decisione (su un totale di
circa 100) hanno spedito all´arcivescovo. Comunque, è stato deciso che i
ragazzi, volontariamente, potranno incontrare il Cardinale durante
un´assemblea pomeridiana.
Diversa la vicenda che riguarda il "Cassini". Qui precisano che l´incontro
con gli studenti è saltato perché è mancata l´informazione da parte della
Curia. «All´ultimo momento, il mio collega del "Klee-Barabino" mi ha detto
che il Cardinale, dopo essere andato da loro, sarebbe venuto da noi, ma io
non ho mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale». In alternativa, il
consiglio d´istituto del liceo scientifico ha deliberato la concessione di
un´assemblea studentesca, nel contesto della quale organizzare l´incontro
con Bagnasco. «Decideranno i ragazzi quando farlo - precisa Angelini - e
su quali tematiche incentrare l´incontro».
Al Barabino-Klee, invece, ieri la visita pastorale di Bagnasco è stata
accolta positivamente. «Nessun problema - precisa il preside, Emanuele
Mattei - anzi, diverse classi hanno chiesto la partecipazione». Agli
studenti l´Arcivescovo ha spiegato che gli incontri vicariali non sono
obbligatori nelle scuole pubbliche: «Io sono soggetto ecclesiale e non ho
alcun titolo per venire in una scuola di Stato».