RASSEGNA STAMPA
LIBERAZIONE -
Il percorso verso il decennale della contestazione al G8 di Genova non era per niente scontato
Genova, 17 marzo 2011
Il percorso verso il decennale della contestazione al G8 di Genova non era per niente scontato
Antonio Bruno*
Il percorso verso il decennale della contestazione al G8 di Genova non era per niente scontato. Le divisioni all'interno di quello che era il "movimento dei movimenti" in Italia, le delusioni successive al governo Prodi, l'avanzata apparentemente inarrestabile del liberismo e della xenofobia, avrebbero potuto ridurre l'anniversario del G8 a una triste parata di "reduci". Invece, pur con difficoltà, gruppi e individui, non tutti attivi 10 anni fa, hanno intrapreso una collaborazione perché "luglio 2011" diventasse un momento di crescita dell'alternativa al neoliberismo capitalista.
In effetti i fatti di Genova sono ricordati come la più grande violazione dei diritti umani in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.
Bolzaneto e Diaz non sono solo un operoso quartiere di periferia e il generale con cui l'Italia vinse la prima guerra mondiale, ma luoghi di sofferenza e tortura che hanno prefigurato per l'Italia una "nuova" gestione dell'ordine pubblico simile a quella degli anni di piombo. Non dimenticare è importante per evitare che in futuro lo stato reprima violentemente il dissenso. E per questo è molto grave che i responsabili di quei fatti siano stati tutti promossi dai governi che si sono succeduti.
A Genova vogliamo far emergere i contenuti che erano stati repressi dalla violenza: autodeterminazione dei popoli, servizi e beni comuni, sovranità alimentare, democrazia, ambiente sicuro, diritto alla salute, città vivibili. Quello che più è importante è ritrovare "lo spirito" di quei giorni: movimenti, forze politiche e individui che, senza cancellare le proprie identità, lavoravano ad un progetto comune.
*capogruppo Prc, comune di Genova