PROCESSO DIAZ - La sentenza
11. Medici legali - parenti
Medici legali - Parenti
Giordano Teresio(udienza 28/6/2007)
(verbale – trascrizione)
Esercito attività medico-legale; ho visitato Doherty e Mc Quillan.
Deposito le relazioni.
Vaccaro Ascanio(udienza 28/6/2007)
(verbale – trascrizione)
Sono psichiatra e psicoterapeuta e dal 1990 consulente tecnico del Tribunale di Milano.
Ho visitato in più incontri la sig. Sara Bartesaghi Gallo che lamentava disturbi a suo dire conseguenti ai fatti accaduti presso la Diaz. Disturbi del sonno, difficoltà nei ricordi. L’ultima visita è stata nel gennaio 2007.
Ho visitato la sig.ra Doherty in più incontri.
Ho visitato anche la sig.ra Enrica Bartesaghi, madre di Sara e la sig.ra Ettorina Gandini, madre di Giovannetti Ivan. Per la prima ho valutato il danno biologico nella misura del 13 % mentre non ho riscontrato la sussistenza di danno biologico per la seconda.
Gandini Ettorina(udienza 28/6/2007)
(parte civile)
(verbale – trascrizione)
Sono la madre di Ivan Giovannetti; eravamo molto preoccupati perché avevamo saputo che era stato fermato alla Diaz ed era stato portato al Pronto Soccorso. Non abbiamo più saputo niente; soltanto al lunedì mattina tramite una cugina che lavora al Ministero abbiamo saputo che era stato portato al carcere di Pavia e che era uno dei meno gravi. La sera lo abbiamo visto tornare a casa insieme ad alcuni ragazzi Il giorno dopo lo abbiamo portato a fare una visita di controllo perché aveva un braccio molto gonfio.
Il martedì fecero una perquisizione in casa senza trovare nulla.
Bartesaghi Enrica (udienza 19/09/07)
(parte civile)
(verbale – trascrizione)
Sono la madre di Bartesaghi Sara Gallo.
La sera del 21 verso le 23 ricevetti una telefonata da mia figlia, che mi disse che sarebbe andata alla scuola Diaz per recuperare la sua borsa e quindi avrebbe preso il treno per tornare a casa.
La mattina dopo ricevetti un’altra telefonata da Sara che mi disse che era stata arrestata e quindi cadde la linea. Facemmo ricerche telefoniche e venimmo a sapere che era in un carcere o Pavia o Vercelli o Alessandria. Poi dalla Questura ci dissero che era stata ricoverata per trauma cranico e che era in qualche ospedale; infine apprendemmo che era nel carcere di Vercelli.
Il lunedì sera venimmo a sapere che stavano effettuando una perquisizione a casa nostra.
All’Ospedale Galliera le era stato riscontato un trauma cranico e nonostante ciò venne portata a Bolzaneto.
Non sono mai stata una mamma ansiosa, ma sono rimasta molto colpita dall’accaduto anche perché ho sempre il timore che possa ripetersi.
Sara ha anche ora reazioni preoccupate in presenza di forze dell’ordine.
Questi fatti ci hanno cambiato la vita.
Abitavamo a Mandello del Lario ed oggi ad Abbadia Lariano. Si tratta di piccoli paesi e quanto accaduto ha avuto riflessi sulla considerazione dei compaesani, alcuni hanno considerato Sara una ragazza che si era andata a cacciare nei pasticci mentre altri le hanno dimostrato comprensione ed affetto.
Sono presidente del Comitato Verità e Giustizia; ho voluto in questo modo mantenere alta l’attenzione su quanto accaduto.