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Lettera al movimento da parte del Genoa Social Forum

Cari amic*, compagn*,
con questa lettera intendiamo render conto del lavoro svolto da parte del Consiglio nazionale dei portavoce del Gsf riunitosi a Bologna lo scorso 9 e 10 settembre.
Il motivo del nostro incontro è stato reso noto da comunicazioni informali avute tra di noi. Non sfugge a nessuno, comunque, che dopo la terribile ed entusiasmante esperienza di Genova, c'era bisogno di un momento di riflessione che facesse tesoro di quell'esperienza, si facesse carico delle, purtroppo contingenti, necessità giudiziarie e, infine, esprimesse una propria proposta dopo la straordinaria mobilitazione che ha caratterizzato le giornate di contestazione del G8. La riunione di Bologna ha avuto queste caratteristiche anche se, per evidenti ragioni temporali, non ha potuto riflettere sulla nuova, e difficile fase che si è aperta dopo il terribile attentato di New York.
In quella due giorni noi abbiamo valutato molto positivamente l'esperienza che ci ha visto lavorare insieme. Pur consapevoli di molte nostre ingenuità, ci è sembrato che il GSF si sia dimostrato una struttura utile e importante, capace non solo di organizzare - tra innumerevoli difficoltà, molte delle quali hanno sovrastato noi stessi - un appuntamento di grande portata come quello di Genova, ma soprattutto di realizzare l'incrocio e la convivenza tra modelli di lavoro, di culture e di approcci alla politica diversi. Molti, molte di noi provengono da anni, forse decenni, di impegno politico e civile, ma quasi mai si sono cimentati con il confronto e la necessaria condivisione con altri, altre di momenti di iniziativa della rilevanza - nazionale e internazionale - di Genova. Questa esperienza è un fatto nuovo nella società italiana e per questo va valutato molto positivamente.
Ma dopo Genova, abbiamo anche verificato che le capacità e le potenzialità del movimento contro la globalizzazione liberista sono molto più grandi e durature della pur importante esperienza da noi compiuta. Questo dato si è reso visibile nella quantità e qualità di mobilitazioni susseguitesi da luglio in poi e, soprattutto, nella quantità di forum sociali locali che si sono costruiti, spesso spontaneamente, come luoghi di sedimentazione di una nuova partecipazione politica e di un nuovo protagonismo giovanile.
Per valorizzare quanto finora costruito, ma anche per raccogliere un movimento così ampio, abbiamo deciso di non sciogliere il Gsf, ma di trasformarlo in un luogo di coordinamento e di comunicazione politica aperta, verso un più ampio forum sociale italiano. Con l'obiettivo di contribuire a questo percorso proponiamo all'insieme del movimento, ai forum locali, alle associazioni, gruppi, sindacati, partiti, forum locali, un primo momento di discussione comune il 20 e 21 ottobre 2001 a Firenze.
La trasformazione del GSF ha un primo effetto concreto: lo scioglimento del "consiglio dei portavoce", costituito per reggere l'organizzazione delle giornate di Genova e che oggi riteniamo superato. Pensiamo invece che il GSF possa tramutarsi in una "Rete di gruppi di lavoro", aperti alla partecipazione di associazioni, di forum locali, di singoli e di singole, finalizzati a scopi precisi. Per il momento ne abbiamo proposti cinque: un gruppo di lavoro sul tema della Pace e della Guerra, in cui discutere anche due importanti appuntamenti, come il vertice Nato di Pozzuoli e la Marcia Perugia-Assisi; un gruppo sul tema FAO/WTO che si incarichi della discussione e delle iniziative in relazione a quei due vertici che il calendario ha sovrapposto; un gruppo sul tema della Difesa legale, che si occupi anche della concreta difesa di decine di accusati, indagati e arrestati dopo le manifestazioni di Genova; un gruppo sull'informazione che affronti la tematica con l'obiettivo di un allargamento e di un maggiore coinvolgimento di quei tanti, tantissimi soggetti attivi che abbiamo visto all'opera a Genova e che hanno compiuto un lavoro altamente meritorio; infine, un gruppo che inizi a discutere della partecipazione italiana a Porto Alegre.
Con la costituzione di questi gruppi - di cui abbiamo individuato i referenti tecnici nelle persone di Raffaella Bolini (pace-guerra), Gianni Fabbris (FAO/WTO), Massimiliano Morettini (difesa legale), Anna Pizzo (informazione) e Vittorio Agnoletto (Porto Alegre), a cui abbiamo affidato il compito di convocarli in tempi brevi - crediamo che l'intento di mantenere l'esperienza del Gsf, ma al contempo di ampliarla e renderla utile allo sviluppo del movimento, sia stato reso efficace. Con questo spirito abbiamo ritenuto giusto e utile affidare a Vittorio Agnoletto un incarico da primus inter pares, coordinatore del GSF e non più di suo portavoce.
Le riunioni dei gruppi, quelle dei forum locali, le molteplici iniziative che ciascuno, ciascuna di noi può ritenere giusto intraprendere, costituiscono parte di un percorso di mobilitazioni e di riflessioni che ci separano dall'appuntamento di Porto Alegre, previsto per la fine di gennaio 2002. Fino ad allora, ci proponiamo quindi di dare vita a una molteplicità di azioni, di campagne, di iniziative e di dibattiti attorno ai temi fondamentali del movimento antiglobalizzazione: la pace e la guerra, i diritti del lavoro, la sovranità alimentare, i diritti dei migranti, le misure contro lo strapotere della finanza internazionale, la difesa dell'ambiente. Questi temi dovranno-potranno attraversare una stagione di mobilitazione il cui appuntamento centrale crediamo debba essere il vertice della WTO previsto per novembre in Qatar. Per quell'occasione noi proponiamo una grande manifestazione nazionale da tenersi il 10 novembre a Roma, in sintonia con le centinaia di iniziative che il movimento internazionale sta preparando in tutte le capitali del mondo. Crediamo inoltre che vada appoggiata la proposta avanzata da Via Campesina di tenere un vertice antiliberista "Contro la fame e per un'altra agricoltura" nei giorni che precedono il vertice della Fao, così come appoggiamo il forum delle ONG organizzato in concomitanza con il vertice stesso.
Prima di questo appuntamento, e come tappe di avvicinamento ad esso, crediamo sia utile soffermarsi sul tema della pace e della guerra e del terrorismo, soprattutto in relazione all'attentato nei confronti del popolo americano. Lo spostamento del vertice dei ministri della Difesa della Nato, inizialmente previsto a Napoli e poi traferito in una base dell'Aeronautica di Pozzuoli, è già una vittoria del movimento. Ugualmente riteniamo giusto predisporre e invitare tutti, tutte a una settimana di mobilitazione nazionale dal 20 al 27 settembre, sul tema della critica alla guerra e al terrorismo, nella quale i vari gruppi, associaioni, forum locali, articolino e programmino le loro iniziative: assemblee, presidi, dibatitti, ecc. Sono già previsti per quella settimana l'assemblea dei delegati FIOM il 21 settembre a Firenze, l'assemblea delle associazioni pacifiste a Napoli il 23 settembre, il Teatro di Pace promosso da organizzazioni e gruppi di donne sempre a Napoli il 26 settembre e infine la due giorni di mobilitazione indetta dalla Rete No Global e da tante altre associazioni napoletane che si compone di un convegno internazionale per il 26 settembre e di un corteo "pacifico e sorridente" con concerto di piazza il 27. Ovviamente, in seguito ai fatti di New York, molti altri appuntamenti si stanno tenendo in questi giorni in altre città italiane e la stessa mobilitazione di Napoli ha avuto un ampliamento e una ridefinizione.
E' con questo stesso spirito comunque che parteciperemo alla Marcia Perugia-Assisi convocata dalla Tavola della Pace e dagli Enti Locali per la Pace, il prossimo 14 ottobre.
L'assemblea di Bologna si è svolta infine in giorni in cui gli attacchi della polizia e della magistratura a chi ha organizzato i pacifici cortei di Genova si sono susseguiti, con l'intento di continuare a criminalizzare il movimento. Noi crediamo che tali attacchi e tali iniziative, tra cui il ripristino, de facto, del reato di opinione e di quelli associativo, siano tesi a rovesciare la verità. Per questo abbiamo ribadito il nostro sostegno politico e concreto, quindi anche tramite l'attività del Legal Forum, agli arrestati, agli inquisiti e agli indagati in seguito alle giornate di Genova.
Genoa Social Forum