Domenica 15.07.2001
Il Genoa Social Forum ancora non è stato inaugurato che già si
contano le prime espulsioni.
Un redattore di Radio Black Out di Torino e altri quattro ragazzi del
Centro Sociale Askatasuna sono stati fermati dalla Polizia al casello
autostradale di Genova Est. Dopo un primo controllo dei documenti e
la perquisizione dell'auto, i ragazzi sono stati scortati in questura
e nuovamente perquisiti. All'interno della vettura ritrovato uno
striscione con la nota citazione shakespiriana "Viviamo per
calpestare I re", slogan proposto dal Network per I diritti globali.
All'interno della vettura sono stati ritrovati due taglierini da
innesto e il manico di una vanga che il proprietario dell'auto
utilizza nella sua attività di giardiniere. Come risultato di questa
perquisizione l'esplusione da Genova con foglio di via e diffida a
rientrare nella città per tre anni, nonchè l'obbligo di presentarsi
in questura a Torino entro le 24.00 di oggi.
Il Genoa Social Forum ritiene inaccetabili i comportamenti attuati dalla
Questura, semplicemente finalizzati a scoraggiare la partecipazione
alle iniziative del contro vertice.
Dopo l'annuncio della chiusura della stazione di Brignole, dopo il
blocco alle frontiere di diversi attivisti verificatosi nella
giornata di oggi, giungono le prime espulsioni. Ci si chiede
proseguendo con questi ritmi a quante migliaia di persone verrà
impedito di raggiungere Genova.
È questo il diritto di manifestare annunciato con grande clamore dal
Governo?
Il GSF: ARRIVERA’ A GENOVA LA CONTESTAZIONE AI G8
IN BICI, SU 1000 PULLMAN E CON 30 TRENI SPECIALI
DALLE STAZIONI APERTE UN SERVIZIO BUS SOSTITUTIVO
Il Genoa Social Forum sottolinea che, nonostante la chiusura della stazione di Brignole, a Genova si potrà arrivare e si arriverà. Le migliaia di persone che da mesi stanno lavorando, a Genova, in Italia e all'estero, per dare vita ad una grande settimana di dibattito democratico, di feste e di manifestazioni supereranno agilmente tutti gli ostacoli. Decine, forse centinaia di
migliaia di persone cominceranno da domani ad arrivare a Genova con treni, pullman (abbiamo notizia che ne sono stati affittati circa mille), aerei e navi. E gruppi di ciclisti sono già in viaggio da giorni. I 30 treni speciali in arrivo da tutta l'Italia e dall'estero sbarcheranno i dimostranti nelle stazioni aperte da cui il Gsf ha predisposto un servizio bus sostitutivo che porterà tutti a destinazione. I 3 mila volontari del Gsf stanno organizzando un servizio di accoglienza e ristoro in Piazza Kennedy ed in altre zone della città. La volontà di essere a Genova per confrontarsi nel Public Forum e partecipare alle manifestazioni del 19 luglio per i diritti dei migranti, del 20 quando si isolerà la Zona Rossa assedio, dando vita a piazze tematiche e ad azioni dirette nonviolente e del 21 luglio quando si svolgerà il grande corteo del GSF non può essere fermata.
12 luglio 2001
Questa mattina all'alba uomini della Digos di Taranto hanno perquisito in
forza l'abitazione dei familiari di un rappresentante di ATTAC Italia nonché
uno dei 16 portavoce del Genoa Social Forum, Fiorino Iantorno, da mesi
impegnato all'interno del GSF per la costruzione delle mobilitazioni di
luglio contro il vertice dei G8 . "Art 41 delle leggi antiterrorismo" è
stata la giustificazione, ovvero una provvidenziale segnalazione anonima
sulla presenza di armi ed esplosivi. Inutile dire che la perquisizione non
ha portato ha nessun risultato.
Come Genoa Social Forum denunciamo questo gravissimo atto di intimidazione, che nulla può avere a che fare con presupposte esigenze di sicurezza, ma che
rientra invece nel clima di paura e di tensione che si vuole creare rispetto
alle mobilitazioni della prossima settimana a Genova.
Il GSF ritiene responsabile di questo e tutti gli atti di intimidazione che
si ripetono in questi giorni, direttamente il Ministero degli Interni che
alimenta un pericoloso clima di intimidazione nei confronti di tutti coloro
che stanno lavorando per la costruzione di una settimana pacifica e non
violenta.
Le organizzazioni GSF
7 Luglio 2001
GENOA SOCIAL FORUM: norme relative alle perquisizioni domiciliari,
ai sensi
dell'art. 41 Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza
Ai sensi dell'art. 41 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza,
alle Forze dell'ordine é consentito accedere ad abitazioni private
per effettuare perquisizioni e
sequestri senza previo mandato dell'Autorità Giudiziaria, soltanto
nel caso in cui detta
perquisizione sia finalizzata alla ricerca ed al sequestro di armi
ed esplosivi, illecitamente detenuti.
Si intende intervenire contro ogni abuso di tale norma.
L'Associazione Giuristi Democratici ed il Genoa Social Forum intendono
chiarire quali siano le corrette modalità di applicazione della
disposizione di cui all'art. 41
TULPS.
Questa chiarificazione é dovuta soprattutto in relazione alle
continue
perquisizioni, operate dalle Forze dell'Ordine, nei confronti degli
appartenenti ai Gruppi cosiddetti "Anti G8"
In particolare, la norma in questione cita: "Gli ufficiali e gli agenti
della polizia giudiziaria, che abbiano
notizia, anche se per indizio, dell'esistenza, in qualsiasi locale
pubblico o provato o in qualsiasi
abitazione di armi, munizioni o materie esplodenti, non denunziate
o non consegnate o comunque
abusivamente detenute, procedono immediatamente a perquisizione e sequestro"
Una corretta interpretazione della norma medesima - basata semplicemente
sulla dizione letterale della stessa - evidenzia come la legittimità
della perquisizione senza previo
mandato dell'Autorità Giudiziaria nei casi e modi stabiliti
dalla Legge e della conseguente
limitazione della garanzia costituzionale dell'inviolabilità
del privato domicilio, sia strettamente
legata alla finalità della perquisizione stessa.
Ciò significa, quindi, che tali perquisizioni possono ritenersi
legittime,
solo se finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi illegalmente
detenuti ed eseguite in vista di tale scopo: l'allargamento del controllo
ad oggetti e materiali posti non in stretta relazione con le finalità
suddette - computers, agende, libri, e simili - avviene al di fuori
dei limiti di "copertura legale" fornita dal citato art. 41 TULPS e deve,
pertanto, ritenersi del tutto illegittimo.
Si segnala, inoltre, come la norma in questione - al pari di quella,
analoga, prevista dal Testo Unico
delle Leggi in materia di stupefacenti - abbia carattere di assoluta
"eccezionalità" e debba pertanto
essere interpretata nella maniera più rigorosa.
Il Genoa Social Forum, anche attraverso l'Associazione Giuristi Democratici,
vigilerà costantemente, al fine di evitare la commissione di abusi
e si riserva di segnalare all'Autorità Giudiziaria la verificazione
di eventuali episodi di tale tenore.
CONTACT: GENOA SOCIAL FORUM: Riccardo Passeggi (dell'associazione Giuristi
Democratici)
Genova, 20 giugno 2001
IL GSF: "UN GOVERNO RAMPANTE E UN CITTADINO DIMEZZATO
ADESSO SI PARLI DEL PUBLIC FORUM E DELLA ZONA GIALLA"
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"Un Governo rampante e un Cittadino dimezzato: siamo incontentabili
e
pretendiamo il possibile", il Genoa Social Forum, cui ad oggi aderiscono
730
organizzazioni non governative italiane e straniere, commenta le indicazioni
emerse ieri dalla riunione del Viminale e ribadisce "Apprezziamo l'apertura
sulle manifestazioni, che saranno pacifiche e non violente, ma adesso
discutiamo del Public Forum e dell'abuso della Zona Gialla, il ministro
degli Interni Scajola ha una nostra richiesta di incontro inviatagli
il 12
giugno, aspettiamo risposte. Se apertura ci deve essere, che lo sia
sino in
fondo: a) devono garantire l'accesso alla città e l'apertura
delle
frontiere, b) non possono privarci della possibilità di dibattere
sui
contenuti alternativi all'agenda del Vertice dei G8 e c) chiediamo
garanzie
sulla tutela piena dei diritti dei cittadini.
Il Governo non può mantenere un potere così ampio nella
Zona Gialla,
dilatata in maniera abnorme, dove i cittadini possano sì entrare
ma essere
fermati al minimo accenno di dissenso. Infatti, come si legge letteralmente
nell'Ordinanza prefettizia del 2 giugno, in quest'area viene stabilito
'il
divieto di pubbliche manifestazioni di qualunque genere, compresa l'attività
di volantinaggio'. In questa zona, che ingessa Genova e che noi rifiutiamo,
varrà un potere discrezionale troppo ampio che rischia di legittimare
abusi
di potere e situazioni ingestibili dal punto di vista dell'ordine pubblico.
Inoltre, il Governo non può sottovalutare l'importanza del Public
Forum. Non
può dimenticare che abbiamo molto da dire su come vengono affrontati
dai
paesi industrializzati del nord del mondo i temi: della cancellazione
del
debito dei paesi più poveri; dell'applicazione dei Protocolli
di Kyoto sui
gas serra; dei cosiddetti programmi di "riduzione della povertà"
di Banca
Mondiale e del Fondo Mondiale Internazionale; su quale capacità
di manovra
viene garantita alle multinazionali sui temi della salute e dell'ambiente;
su quale sia la tutela dei beni comuni, dei diritti dei lavoratori,
dei
cittadini e dei consumatori e sul governo globale. Su tutti questi
punti il
pensiero della società civile entra in aperto conflitto con
il pensiero
dominante neoliberista. Apprezziamo le aperture ma vogliamo avere voce,
la
piazza è per noi importante ma altrettanto importanti sono le
parole. I G8
se saranno trasferiti sulla nave saranno fisicamente isolati da Genova,
i
nostri argomenti li vogliono isolare dal mondo. Se il Governo non ci
risponderà chiediamo a Comune e Provincia di Genova di garantire
spazi
adeguati al dibattito"
English Version
Genoa Social Forum about the news coming from yesterday's meeting at
Home
Minister:
"We appreciate the overture concerning pacific and not-violent
demonstrations, but now it's time to talk about Public Forum and the
abuse
of Yellow Zone. Home Secretary Scajola received our meeting request
dated
June 12, we're waiting for reply. We're expecting for a complete reception
of our demands:
a) they must guarantee free access to the town and
borders open
b) they can't forbid the discussion of contents alternative
to G8 agenda
c) we ask for warranties about full respect of citizens'
rights
Government can't keep such an extended power in the Yellow Zone, hugely
enlarged, where citizens can access but being detained at the smaller
sign
of criticism.
In fact, quoting the prefectoral ordinance dated last June 2, in this
area
it is established "the prohibition of any kind of public demonstrations,
included flyering".
Besides, Government can't underestimate the importance of Public
Forum.
They can't forget what we want to say about how northern world industrial
countries deal with many different themes: debt's drop for poorest
countries; application ok Kyoto Protocols; World Bank and IMF so called
programmes of "poverty reduction"; corporations' range of decision
in Health
and Environment politics; protection of common wealth and defence of
citizens', workers' and consumers' rights. Regarding all these questions,
the opinion of civil society is in open conflict with neoliberist dominant
thought. We will claim our voice: demonstrations are vital for us,
but words
are the same."
Genova, 16 giugno 2001
DOPO GOTEBORG: APPELLO DEL GENOA SOCIAL FORUM AL GOVERNO, AL MOVIMENTO
AI GENOVESI
Un appello con tre destinatari: il Governo, il movimento, i cittadini
di Genova. Dopo i fatti di Goteborg, il Genoa Social Forum, che ad oggi
riunisce 684 organizzazioni nazionali e internazionali, decide di esprimersi
in vista del G8 del 20-21-22 luglio a Genova.
"Al Governo, che dia un segnale di apertura. Proprio perché
le città non possono essere trasformate in fortini da difendere
con le armi sparando sulle persone, con la creazione arbitraria e offensiva
di zone off limits in cui sia possibile sospendere le garanzie democratiche,
violare i diritti fondamentali dei cittadini e delle cittadine e limitare
la libertà. Perché il movimento di contestazione alla globalizzazione
neoliberista ha le sue ragioni e deve poterle esprimere pienamente.
Al movimento, che ha scelto di coniugare la radicalità della
lotta pacifica e non violenta con la partecipazione di massa. Perché
la nostra opposizione alla profonda ingiustizia del pensiero neoliberista
in politica come in economia e alla violenza delle multinazionali non può
essere altro che la delegittimazione e l’isolamento degli 8 pre-potenti
nelle mille forme che può assumere la contestazione non violenta.
Ai Genovesi, che non consegnino la città ai G8. Perché
la comunità cittadina non può essere espropriata nei giorni
del Summit della sua cultura di accoglienza e di rispetto delle differenze.
Perché Genova/Ianua, sia una porta aperta per tutti i cittadini
e le cittadine del mondo".
Genova, 5 giugno 2001
IL GENOA SOCIAL FORUM SULLE FORME DI MOBILITAZIONE
"RISPETTEREMO LA CITTA’ E NON CI SARANNO ATTACCHI CONTRO LE PERSONE"
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Una linea chiara sulle forme delle mobilitazioni e un appello a tutti
ad essere in piazza per contestare il Vertice dei G8 a cominciare dai cittadini
genovesi: questa la linea concordata nel Genoa Social Forum a conclusione
della riunione di ieri, che ad oggi riunisce 525 reti, organizzazioni non
governative, forze sindacali e partiti.
"Ribadiamo con forza il carattere pacifico e non violento delle manifestazioni
e delle azioni che promuoveremo durante il vertice del G8.Assumiamo come
dato positivo la pluralità delle voci al nostro interno emerse anche
in questi giorni. Siamo per la contaminazioni dei saperi, delle culture
e delle pratiche tra di noi. La nostra pluralità è ricchezza.
Abbiamo concluso la nostra assemblea con un ulteriore rafforzamento
dell’unitarietà del nostro percorso collettivo. Nessuno si è
escluso dal GSF e tantomeno nessuno ha chiesto che qualcuno uscisse.
Molto si è discusso in questi giorni di violenza. Su questo
noi diciamo che i riflettori devono essere puntati innanzitutto sulla violenza
che il sistema economico neoliberista produce su gran parte del pianeta.
Di questa violenza i principali responsabili sono proprio gli otto che
saranno a Genova a luglio. Gli otto siedono sul banco degli imputati.
Tuttavia, abbiamo discusso ampiamente delle scelte politiche e strategiche
che dovranno guidare tutte le azioni di piazza da noi promosse in quei
giorni. Abbiamo fatto tra di noi, e solennemente dichiariamo: noi scegliamo
di agire nel pieno rispetto della città; noi scegliamo di non compiere
attacchi contro alcuna persona, anche se in divisa.
Le nostre scelte riguarderanno tutte le azioni che promuoveremo in
quei giorni e che nuovamente rilanciamo.
- La realizzazione di un Public Forum dal 15 al 22 di luglio
- Il corteo internazionale dei migranti del 19 di luglio
- L’isolamento della zona rossa del 20 di luglio. Sarà un’iniziativa
comune che si svolgerà, attraverso azioni molteplici e diverse,
con la contestazione e la disobbedienza, con l’accerchiamento dei corpi
e delle parole, con la disobbedienza al divieto di accesso alla zona rossa.
Salutiamo inoltre con favore le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori
con scioperi, cortei e le altre iniziative con cui si organizzeranno.
- Il grande corteo di massa del 21 di luglio.
Chiediamo inoltre che i genovesi, i quali subiscono in prima persona
la violazione del loro territorio a causa della scelta di svolgere il vertice
nel pieno centro della città, che siano in piazza in massa a protestare.
Sarà un appuntamento con la storia, perché saremo tantissimi
e mostreremo ai potenti che un mondo diverso è possibile, e noi
lo vogliamo.
Aggiungiamo infine che troviamo indecente che le autorità locali
competenti abbiano concesso spazi per le iniziative del tutto provocatorie
di Forza Nuova fissate a Genova per il 30 giugno, giornata storica dell’antifascismo
genovese e italiano.
Ricordiamo peraltro che rispetto alle nostre richieste nessuna risposta
ufficiale ci è stata fornita. Molti continuano a dichiarare a mezzo
stampa vaghe disponibilità. Non ci interessano e ribadiamo la richiesta
che l’On. Berlusconi ci riceva."
The Genoa Social Forum on forms of mobilization
We will respect the city and no persons will be attacked
A clear line on mobilisation forms and an appeal to all for their presence and support in contesting the G8 summit beginning with the citizens of Genova; this is the line adopted by the Genoa Social Forum during yesterday’s meeting. As of today the GSF unites 525 Associations, non-governmental organisations, syndicates, and political parties.
We reiterate with strength the peaceful nature of the demonstrations and of the actions by us promoted during the G8 summit. We consider the plurality of opinions within our group as a positive sign. We are for the contamination of knowledge, cultures, and practices among us. Our plurality is our strength.
We have concluded our assembly with an ulterior reinforcement of the unity in our collective path. No one has excluded himself from the GSF and no one asked for the exclusion of anybody else.
Much has been discussed during these days of violence. Regarding this we declare that the spotlight should be aimed at the violence that this neo-free trader-economic system produces on a global scale. The ones responsible for this violence are the same “8” that will be in Genova in July. They are the accused to be judged.
Nevertheless, we have amply discussed and studied the political choices and strategies to be adopted during the demonstrations promoted by us in these days. We therefore solemnly declare: We chose to act in a respectful manner towards the city and towards all people, whether they wear a uniform or not.
Our choices regard the actions that we will promote during those days and which we list once again:
- The realisation of a public Forum from the 15 to the 22 of July.
- The international procession of immigrants on the 19 of July.
- The isolation of the red zone on July 20, which will be a collective initiative and will take place, through multiple and diversified actions, with contesting and disobedience, with the verbal and physical encircling of the zone and the disobedience to the denial of access inside the red zone. Furthermore, we salute with enthusiasm the mobilisation of workers, including their strikes, processions and all further initiatives which they will organise.
- The mass procession on the 21 of July.
We also ask the citizens of Genova, who, because of the poor choice of holding the summit in the heart of a city, undergo a firsthand violation of their vital space, that they be in the streets protesting as well. This will be an appointment with history, because we are countless and we are willing to show the powerful ones that the world can be different and we demand the change.
Finally, we find it indecent that the local authorities have granted sites for the demonstrations of “Forza Nuova” in Genova on June 30th, historical day of Genovese and Italian anti-fascism.
We remind everyone with regards to our demands that we haven’t received an answer yet. Many have made vague claims of availability to the media, to them we reply that we are not interested and we demand a meeting with On. Berlusconi.
Genova, 31 maggio 2001
PROVE GENERALI DI SLEEP OUT IN VISTA DEL G8
IL 2 GIUGNO IN TUTTA EUROPA, TRA L’1 E IL 2 A GENOVA
"Dobbiamo constatare che la città di Genova si sta avvicinando rapidamente allo svolgimento del Summit del tutto impreparata ad accogliere le centinaia di migliaia di persone che verranno": questo il senso dell’appello rivolto negli scorsi giorni dal Genoa Social Forum, che ad oggi riunisce oltre 422 organizzazioni non governative, forze sindacali e politiche al Presidente della Repubblica e della richiesta di incontro inviata al leader della Casa delle Libertà e presidente del Consiglio in pectore Silvio Berlusconi in vista del Vertice dei G8 di Genova. Il messaggio verrà consegnato ai rappresentanti delle nostre istituzioni dai manifestanti che il 2 giugno in tutta Italia verrà organizzato un presidio davanti allle Prefetture e in tutta Europa davanti alle ambasciate. In particolare in Gran Bretagna l’organizzazione Drop the Debt ha chiesto l’incontro con l’ambasciatore italiano e farà manifestazioni a Londra, Edimburgo e Manchester; in Francia Attac ha chiesto un incontro all’ambasciatore italiano; iniziative analoghe sono previste in Germania e Spagna. La mobilitazione internazionale è stata decisa in occasione dell’incontro internazionale dello scorso 4-5 maggio a Genova e servirà per ricordare che si chiedono precisi impegni affinché venga garantita la libera circolazione delle persone e i diritti fondamentali dei cittadini e vengano tenute aperte le frontiere.
In particolare, a Genova nella notte tra venerdì 1 giugno (a partire dalle 23) e sabato 2 viene rilanciato lo slogan Genova città aperta e viene organizzato uno Sleep Out sotto il palazzo della Prefettura per ricordare quali sono i disagi per una città che ha accolto con successo oltre 300 mila alpini ma sarà costretta a improvvisare l’accoglienza di oltre centomila persone. Se continua così sarà campeggio libero in tutti gli spazi verdi urbani, come è già avvenuto nel caso delle penne nere: nelle stesse condizioni dei moltissimi partecipanti provenienti da fuori saranno anche quelle migliaia di cittadini genovesi che, pur abitando nel centro storico, saranno buttati fuori dalle loro case, perché non residenti. I manifestanti nei giorni del Vertice dei G8 provverranno da tutto il mondo e in particolare dai Paesi Europei, grazie anche a organizzazioni come Drop the Debt e Attac (sono comunque 75 ad oggi le organizzazioni "straniere" aderenti al GSF, con rappresentanze da Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Camerun, Canada, Cile, Columbia, Danimarca, Ecuador, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, India, Indonesia, Irlanda, Israele, Macedonia, Messico, Mozambico, Olanda).
Il Genoa Social Forum, che in questi giorni ha compiuto incontri ricognitivi sugli aspetti logistici con Provincia e Comune di Genova, ha ricordato che l’ultimo contatto operativo a questo proposito è stato lo scorso 20 aprile nei locali della Prefettura di Genova, mentre la libertà di manifestazione e l’apertura delle frontiere erano state confermate dal Ministero dell’Interno in un incontro del 5 aprile scorso.
21 maggio 2001
APOCALIPSE NO: IL GENOA SOCIAL FORUM "VEDE" LE CARTE DEGLI 007
CONFERENZA STAMPA IL 24 MAGGIO DAVANTI A PALAZZO SAN MACUTO
"Apocalipse no" è la parola d'ordine che emerge dalla riunione
odierna del coordinamento operativo del Genoa Social Forum (GSF) che chiede
di discutere su come garantire di espressione e di manifestazione di tutti
i cittadini e le cittadine e piuttosto che dare credito la campagna propagandistica
basata su rapporti e documenti dei servizi segreti italiani e americani,
che tende a dipingere la contestazione al modello neoliberista con scenari
apocalittici. Il GSF, che ad oggi riunisce 322 organizzazioni non governative,
reti, centri sociali e forze sindacali e politiche, presenterà le
proprie iniziative istituzionali , i propri contenuti e le proprie iniziative
di mobilitazione in una conferenza stampa che verrà convocata giovedì
24 maggio davanti a Palazzo San Macuto a Roma, sede della commissione parlamentare
sui servizi segreti.
"Apocalipse no" è lo slogan del GSF che ribadisce la propria
scelta pacifica e non violenta e assicura che nei giorni del vertice saranno
più di 100 mila a venire comunque a Genova a contestare la legittimità
dei G8, come è stato ribadito dalle grandi campagne e network internazionali
lo scorso 4-5 maggio in occasione dell'incontro alla Sala Chiamata di Genova.
15.05.2001 VERSO IL G8: UN CONFRONTO TRA SINDACATI E MOVIMENTO SULLA
GLOBALIZZAZIONE. RETE LILLIPUT DIALOGA "SENZA RETE" CON RDB, CGIL,
CISL E CUB
L’oblio dei disoccupati adulti che costituiscono una porzione consistente dal mercato del lavoro ligure (il
50% dei disoccupati), i cosiddetti lavori atipici (intermittenti, part time, cottimo mascherato) che
vengono offerti ai giovani in cerca di prima occupazione e drogano le statistiche (dal 1999 l’occupazione
in Liguria passa dal 40.5% del 1999 al 41.4% del 2000, con un incremento pari a 10 mila unità, mentre
nei primi mesi del 2001 abbiamo già altri 3 mila nuovi occupati, si passa dalle 596.000 alle 599.000
unità), non garantendo però un aumento della ricchezza (la fascia dei working poors, dei lavoratori a
bassa remunerazione, secondo il rapporto "Il lavoro e la sovranità sociale" del 1997 del CNEL negli
anni ’80 era scesa sotto l’8%, mentre a partire dal 1993 è cominciata a risalire raggiungendo in poco
tempo il 12.5%, con un trend in crescita in questi anni). Precarizzazione e diminuzione della ricchezza, a
fronte di un’inadeguatezza dell’azione sindacale italiana che ancora non si misura sugli scenari
internazionali: ecco perché "SENZA RETE – il lavoro a Genova nell’epoca della globalizzazione" è il
titolo dell’iniziativa promossa da Rete Lilliput a genova venerdì 18 maggio alle 20.30 al Centro Civico di
Sampierdarena alle ore 20.30 cui parteciperanno rappresentanze di base presenti nelle multinazionali
genovesi (International Paper, IKEA, Mc Donald, Marconi) o di settori particolarmente esposti (porti e
ferrovie), rappresentanti e esperti di CGIL, CISL, CUB e dell’Università.
Tra i contributi di rilievo all’iniziativa della Rete Lilliput (composta da Aifo, Assobotteghe, Beati
Costruttori di Pace, Bilanci di Giustizia, Campagna chiama l’Africa, Campagna dire mai al MAI,
Campagna globalizza-azione dei popoli, Campagna Sdebitarsi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo,
CoCoRiCò, CTM Altromercato, Mani Tese, Nigrizia, Pax Christi, Rete Radié Resch, Riforma della
Banca Mondiale, WWF), moderata da Alberto Puppo de La Repubblica/Il Lavoro e introdotta da
Deborah Lucchetti, del Nodo di Genova di Rete Lilliput quelli di: Gianni Alioti, responsabile nazionale
CISL e esperto della FIM; Antonio Iacovino, responsabile nazionale CISL; Mauro Milani,
coordinatore della FLTU-Cub, Agostino Petrillo, sociologo dell’Università di Genova Paolo Saracco,
ricercatore CGIL.
Sarà proprio Petrillo, autore tra l’altro dei libro "I confini della globalizzazione" scritto con Sandro
Mezzadra per la Manifestolibri (fine 2000), a sottolineare come "Il problema del lavoro a Genova
oscilla tra lo zoccolo duro della disoccupazione adulta di lungo periodo, con persone un tempo
qualificate che non si presentano nemmeno più agli uffici di collocamento e quindi sfuggono alle stesse
rilevazioni ufficiali del mercato del lavoro, al proliferare nelle fasce giovanili di lavori atipici (intermittenti,
part time, cottimo mascherato), che costituiscono uno dei portati negativi di ritorno della globalizzazione.
I lavori atipici a Genova hanno pervaso la cantieristica e il settore edile. Nella nostra città rileviamo
anche forme di schiavitù e di lavoro coatto che a Genova sono diffuse nel mercato delle collaboratrici
domestiche e nell’assistenza agli anziani e agli infermi. In alcune attività industriali si abusa invece dei
contratti di formazione lavoro. Nello scenario genovese, come conseguenza positiva della
globalizzazione non abbiamo avuto nemmeno una ricaduta significativa del lavoro autonomo qualificato,
se si eccettua l’incremento che si registra nel settore dell’artigianato."
"Questi scenari dimostrano come l’unico mercato non ancora globale è proprio il mercato del lavoro –
afferma nel suo intervento Alioti -. Né gli Stati e tanto meno il capitale hanno l’interesse che si facciano
passi verso un mercato mondiale del lavoro. Le multinazionali cercano di espandere il mercato per
recuperare con i volumi quello che hanno perso con la contrazione dei profitti e devono cercare di
produrre globalmente – segmentando la catena produttiva e allocando ciascun segmento nel paese che
può produrlo al meglio e al costo più basso – per mantenere bassi i costi di produzione e rimanere
concorrenziali. La corsa ad investire dove i fattori di produzione (manodopera e risorse naturali)
costano meno, lo sfruttamento del lavoro minorile, come le forme di lavoro irregolare e lavoro schiavo,
non sono più solo prodotti del sottosviluppo, ma diventano elementi costitutivi della modernità. E’ per
questo che diritti umani, condizioni di lavoro e ambiente devono entrare a pieno titolo in un’azione
sindacale sempre più su scala globale, come è avvenuto a Seattle. Non a caso è stata ed è proprio il
nuovo gruppo dirigente della AFL-CIO, il più grande sindacato degli Stati Uniti, che ha partecipato in
maniera qualificata alla contestazione della riunione del WTO nel 1999, che si è misurato in un impegno
internazionale che lo ha portato, ad esempio, ad avere un interscambio continuo con i più combattivi
sindacati latino-americani (la CUT in Brasile e la CTA in Argentina. A livello globale la FISM
(Federazione Internazionale dei Sindacati Metalmeccanici) ha adottato un ‘modello di codici di
condotta’ da negoziare con le società transnazionali. che fa riferimento alle normative fondamentali
dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – OIL (sulla libertà di associazione, contrattazione
collettiva, abolizione della discriminazione, divieto di utilizzo della manodpoera infantile e del lavoro
forzato). Un sindacato moderno anche in Italia deve essere internazionale (almeno quanto lo sono
Organizzazione Non Governative quali WWF e Greenpeace) e ripensare le forme di rappresentanza,
aprendosi ai nuovi lavori e alle nuove figure professionali con l’obiettivo di ‘organizzare in non
organizzati’, come recitava un bellissimo slogan degli anni ’30 usato dell’Industrial Workers of World
degli USA".
4 maggio 2001 DA TUTTO IL MONDO A LUGLIO IN ITALIA PER CONTESTARE
I G8 AGUITTON, HILLMAN, MOTTA, ZAFARI PER "GENOVA CITTA' APERTA"
Saremo comunque Genova e chiediamo che la città accolga apertamente
la nostra contestazione pacifica e non comprendiamo il perché le
istituzioni italiane non abbiano ancora dato risposte nel rispetto dei
diritti fondamentali dei cittadini: gli attivisti delle campagne, reti
e organizzazioni non governative che contestano la globalizzazione neoliberista
provenienti dal Nord e dal Sud del Mondo lo hanno ribadito questa mattina
a in occasione della conferenza stampa promossa nella giornata conclusiva
della riunione internazionale operativa (4-5 maggio sala Chiamata del Porto)
in vista del Vertice dei G8 del 20-22 luglio organizzata nel capoluogo
ligure dal Genoa Social Forum (che riunisce ad oggi 210 associazioni),
cui hanno partecipato oltre 300 persone. Lo slogan "Genova Città
Aperta", oggetto di una petizione nazionale per garantire il diritto di
manifestazione, è stato rilanciato dal francesce Cristophe Aguitton
di ATTAC (che conta 30 mila aderenti e 1000 comitati locali nella sola
Francia), dal catalano Josep Maria Antentas della Campagna Barcelona Junio
2001 (che vede decine di organizzazioni preparare la contestazione al prossimo
vertice della Banca Mondiale), dall'inglese David Hillman di Drop the Debt/Jubilee
2000 (la campagna mondiale che ha raccolto 24 milioni di firme in tutto
il mondo per la cancellazione del debito dei paesi più poveri),
dall'argentina Beverly Keene di Jubilee South (la rete che riunisce centinaia
organizzazioni di Asia, Africa e America Latina), dal greco Petros Kostantinu
(che ha portato l'adesione al GSF dell'unica centrale sindacale esistente
in Grecia che ha recentemente organizzato ad Atene una manifestazione di
800 mila persone), dalla tedesca Susanne Lutethlun (che ha ricordato il
grande successo delle pacifiche manifestazioni per Monaco G8 1999,
la precedente riunione di contestazione al vertice dei più ricchi),
dal brasiliano Joao Motta, assessore all'urbanistica del Comune di Porto
Alegre (che sta già preparando la riunione del 2002 del Global Social
Forum), dalla francese Sophie Zafari della Marcia mondiale delle donne
(rete presente in 150 paesi, che ha portato recentemente 35 mila donne
a manifestare nella capitale europea di Bruxelles e che il 15 e 16 giugno
organizzeranno un meeting mondiale a Genova).
Chiara Malagoli, a nome del GSF, ha ricordato come le trattative istituzionali
siano state interrotte lo scorso 21 aprile nell'assenza di qualsiasi tipo
di risposta sulle garanzie democratiche e sulla scelta di spazi e strutture,
pur in presenza di precise richieste consegnate alle autorità l'8
di febbraio. "Alle autorità abbiamo detto che comunque arriveranno
a Genova oltre 100 mila persone, vista l'attenzione mondiale che questo
appuntamento suscita nella società civile. Da domani formalizzeremo
le nostre richieste alle autorità di polizia e al Comune di Genova
per l'organizzazione del Public Forum (nella zona di Marassi), per lo svolgimento
delle manifestazione (il 19 corteo dei migranti e il 21 il grande corteo
del GSF) e per le "piazze tematiche" del 20 luglio. Stiamo procedendo organizzandoci
autonomamente qualsiasi siano le risposte istituzionali e lanciamo una
campagna di raccolta fondi indicando il Conto Corrente bancario 6115980
aperto presso la sede centrale della Cassa di Risparmio di Genova. Un secondo
appuntamento internazionale della società civile verrà organizzato
dal GSF ai primi di luglio".
Soltanto la campagna per la cancellazione del debito pensa di portare
dalla Gran Bretagna 10 mila persone. L'organizzazione di Jubilee South
ha posto l'accento sulla violenza dei potenti della terra, sottolineando
come ogni giorno per le conseguenze delle politiche economiche della Banca
Mondiale e del Fondo Mondiale Internazionale nella sola Argentina muoiano
25 mila bambini al giorno. Sia l'esponente di ATTAC che il portavoce del
sindacalismo greco hanno sottolineato come "Genova sia una delle tappe
più importante dopo Seattle" e come il movimento stia procedendo
nelle sue proposte nel massimo della trasparenza e della partecipazione
democratica.
G8: LA CONTESTAZIONE A GENOVA COMINCIA DALLE DONNE
Il 15 e 16 giugno a Genova due giornate di convegno a Palazzo San Giorgio
e manifestazione di piazza per dire con parole di donna:
Un altro mondo è possibile. Vai alla Pagina dedicata
DALL'EUROPA, DALL'ASIA E DALL'AMERICA LATINA IL 4 E 5 MAGGIO
IL GENOA SOCIAL FORUM RIUNISCE RETI E ONG PER IL G8 DEL LUGLIO 2001
Il 4-5 maggio saranno in 100 a Genova da tutta Europa, dall'Asia e anche
dall'America Latina per mettere in discussione il modello neoliberista
che a partire dal 1999 ha eroso la ricchezza e le speranze di vita dei
paesi più poveri (dal 1999 il 25% della popolazione mondiale vive
sotto il livello di povertà e il 23% ha visto diminuire le attese
di vita). Saranno a Genova alla Sala Chiamata del Porto (in piazzale San
Benigno), ospiti del Genoa Social Forum (GSF), che riunisce ad oggi oltre
200 Reti e Organizzazioni Non Governative (tra le quali 31 ONG e Campagne
internazionali), per decidere come mettere in rete le più importanti
esperienze della società civile mondiale in vista del Vertice dei
G8 del 20-22 luglio 2001, affinché: a) vengano rispettati i diritti
fondamentali del cittadino ad esprimere liberamente il proprio pensiero
e a manifestare la propria critica anche nei giorni del meeting dei paesi
più potenti del pianeta; b) sia possibile organizzare concordemente
dal 14 al 22 luglio un Public Forum sui temi salienti del confronto internazionale
(remissione del debito, regolazione del commercio, controllo dei mercati
finanziari, credito ecologico e sociale, ecc.); c) si precisino meglio
modalità e parole d'ordine unitarie delle manifestazioni di massa
dei migranti del 19 luglio e del GSF del 21 luglio, delle piazze tematiche
e delle azioni dirette non violente del 20 luglio. Di questi temi i partecipanti
italiani e stranieri alla riunione operativa promossa dal GSF discuteranno
in un incontro pubblico con la stampa alle 12 di sabato 5 maggio nella
Sala Chiamata del Porto.
Tra i 100 di Genova, ben rappresentata è l'Europa, con ampia
partecipazione in particolare da Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna
(oltre che da Austria, Grecia, Irlanda, Macedonia. Olanda), significativi
anche i contatti e le presenze dall'America Latina (Argentina, Columbia
e Perù) e dall'Asia (India e Pakistan). Il programma della riunione
vede: venerdì 4 maggio, a partire dalle 14, la riunione di Campagne
e Reti e la costituzione di cinque diversi gruppi di lavoro che preciseranno
temi e partecipazioni del Public Forum di luglio, focalizzando la propria
attenzione su: a) global governance (il modello di governo mondiale), b)
global goods (ambiente, clima, salute, impatto delle nuove tecnologie);
c) debt and poverty eradication (debito, oltre il debito, credito alle
esportazioni); d) finance for development (risorse per lo sviluppo); e)
work and employment (come cambiano il lavoro e l'occupazione); sabato 5,
dalle 9, si discuterà in plenaria dei temi trattati nei gruppi,
per poi entrare nel merito, a partire dalle 15, delle manifestazioni di
massa.
Tra gli altri a Genova, ci saranno gli attivisti di Attac, che solo
in Francia vede 200 comitati locali e 30 mila aderenti, alle decine di
migliaia di attivisti del Nord e del Sud del mondo aderenti alla Campagna
internazionale Drop the Debt, la nuova dizione per Jubilee 2000, l'organizzazione
che al precedente vertice dei G8 di Monaco ha consegnato 17 milioni di
firme per la cancellazione del debito dei paesi più poveri (oggi
sono 24 milioni), dalla Fundacion America Latina, colombiana, tra i principali
animatori del Forum sociale di Porto Alegre al National Coordination in
Greece - Campaign Genoa 2001, il coordinamento di 30 associazioni nato
in vista dell'appuntamento italiano del 20-22 luglio.
G8: COUNT DOWN DEI MOVIMENTI E DELLE RETI
IL 4-5 MAGGIO DA ATTAC A DROP THE DEBT A GENOVA "CITTA' APERTA"
Verranno da tutto il mondo e attendono risposte sull'agibilità
democratica di Genova nei giorni del Vertice dei G8. Sono i rappresentanti
delle Reti e Organizzazioni Non Governative che si oppongono all'attuale
sistema economico che vede 11 milioni di bambini morire ogni anno per denutrizione
e 1 miliardo e 300 milioni di persone vivere con meno di un dollaro. Sono
oltre 30 le associazioni e network della società civile globale
che daranno vita alla riunione operativa in preparazione del
Vertice dei G8 del 20-22 luglio 2001 che si riuniranno il 4-5 maggio
alla Sala Chiamata a Genova, sede storica dei lavoratori del porto. Ci
saranno tutti a Genova la prossima settimana: dagli attivisti di
Attac, che solo in Francia vede 200 comitati locali e 30 mila aderenti,
alle decine di migliaia di attivisti del Nord e del Sud del mondo aderenti
alla Campagna internazionale Drop the Debt, la nuova dizione per Jubilee
2000, l'organizzazione che al precedente vertice dei G8 di Monaco ha consegnato
17 milioni di firme per la cancellazione del debito dei paesi più
poveri (oggi sono 24 milioni), dalla Fundacion America Latina, colombiana,
tra i principali animatori del Forum sociale di Porto Alegre al
National Coordination in Greece - Campaign Genoa 2001, il coordinamento
di 30 associazioni nato in vista dell'appuntamento italiano del 20-22 luglio.
Ospite il Genoa Social Forum, in continua crescita (ad oggi riunisce 200
tra reti e organizzazioni non governative), che rilancia la trattativa
sugli spazi di fronte alle pressanti richieste che arrivano da tutto il
mondo: 1) formalizzando alla Questura, dopo l'interruzione della trattativa
con il Governo, le prime richieste per gli spazi del Forum pubblico a Marassi
(dal 14 al 22 luglio), per la manifestazione dei migranti del 19 luglio,
per le "piazze tematiche" il 20 e per il corteo del GSF il 21; 2)
esprimendo le proprie severe riserve sul programma "Cultura e musica per
il G8", promosso da Provincia e Comune di Genova e la propria indisponibilità
a verificare ulteriori ipotesi prima di chiari pronunciamenti sulle richieste
del GSF.
Il programma della due giorni e tutte le qualificate adesioni al meeting
del 4-5 maggio verranno presentati nei dettagli in una conferenza stampa
nazionale convocata a Genova di illustrazione dell'appuntamento il 3 maggio,
mentre il 5 si preannuncia un incontro tra i media e i partecipanti al
meeting provenienti da tutto il mondo (ci sono anche dagli scandinavi
a esponenti di paesi balcanici). Ad oggi si può annunciare che venerdì
4, a partire dalle 14, verranno organizzati 4 gruppi di lavoro su: a) global
governance (il modello di governo mondiale), b) global goods (ambiente,
clima, salute, impatto delle nuove tecnologie); c) Debt and Poverty eradication
(debito, oltre il debito, credito alle esportazioni); Finance for development
(risorse per lo sviluppo). Mentre, sabato 5, dalle 9, si discuterà
in plenaria.
Il GSF inoltre rivolge un appello ai cittadini genovesi, affinché
aprano le loro case a chi chiede una società più giusta,
più equa e solidale e che da tempo chiede la "globalizzazione dei
diritti" e non la "globalizzazione delle ingiustizie". Chi volesse
ospitare i rappresentanti della società civile che saranno presenti
il 4-5 maggio può inviare una mail all'indirizzo G8: COUNT DOWN
DEI MOVIMENTI E DELLE RETI
IL 4-5 MAGGIO DA ATTAC A DROP THE DEBT A GENOVA "CITTA' APERTA"
Verranno da tutto il mondo e attendono risposte sull'agibilità
democratica di Genova nei giorni del Vertice dei G8. Sono i rappresentanti
delle Reti e Organizzazioni Non Governative che si oppongono all'attuale
sistema economico che vede 11 milioni di bambini morire ogni anno per denutrizione
e 1 miliardo e 300 milioni di persone vivere con meno di un dollaro. Sono
oltre 30 le associazioni e network della società civile globale
che daranno vita alla riunione operativa in preparazione del
Vertice dei G8 del 20-22 luglio 2001 che si riuniranno il 4-5 maggio
alla Sala Chiamata a Genova, sede storica dei lavoratori del porto. Ci
saranno tutti a Genova la prossima settimana: dagli attivisti di
Attac, che solo in Francia vede 200 comitati locali e 30 mila aderenti,
alle decine di migliaia di attivisti del Nord e del Sud del mondo aderenti
alla Campagna internazionale Drop the Debt, la nuova dizione per Jubilee
2000, l'organizzazione che al precedente vertice dei G8 di Monaco ha consegnato
17 milioni di firme per la cancellazione del debito dei paesi più
poveri (oggi sono 24 milioni), dalla Fundacion America Latina, colombiana,
tra i principali animatori del Forum sociale di Porto Alegre al
National Coordination in Greece - Campaign Genoa 2001, il coordinamento
di 30 associazioni nato in vista dell'appuntamento italiano del 20-22 luglio.
Ospite il Genoa Social Forum, in continua crescita (ad oggi riunisce 200
tra reti e organizzazioni non governative), che rilancia la trattativa
sugli spazi di fronte alle pressanti richieste che arrivano da tutto il
mondo: 1) formalizzando alla Questura, dopo l'interruzione della trattativa
con il Governo, le prime richieste per gli spazi del Forum pubblico a Marassi
(dal 14 al 22 luglio), per la manifestazione dei migranti del 19 luglio,
per le "piazze tematiche" il 20 e per il corteo del GSF il 21; 2)
esprimendo le proprie severe riserve sul programma "Cultura e musica per
il G8", promosso da Provincia e Comune di Genova e la propria indisponibilità
a verificare ulteriori ipotesi prima di chiari pronunciamenti sulle richieste
del GSF.
Il programma della due giorni e tutte le qualificate adesioni al meeting
del 4-5 maggio verranno presentati nei dettagli in una conferenza stampa
nazionale convocata a Genova di illustrazione dell'appuntamento il 3 maggio,
mentre il 5 si preannuncia un incontro tra i media e i partecipanti al
meeting provenienti da tutto il mondo (ci sono anche dagli scandinavi
a esponenti di paesi balcanici). Ad oggi si può annunciare che venerdì
4, a partire dalle 14, verranno organizzati 4 gruppi di lavoro su: a) global
governance (il modello di governo mondiale), b) global goods (ambiente,
clima, salute, impatto delle nuove tecnologie); c) Debt and Poverty eradication
(debito, oltre il debito, credito alle esportazioni); Finance for development
(risorse per lo sviluppo). Mentre, sabato 5, dalle 9, si discuterà
in plenaria.
Il GSF inoltre rivolge un appello ai cittadini genovesi, affinché
aprano le loro case a chi chiede una società più giusta,
più equa e solidale e che da tempo chiede la "globalizzazione dei
diritti" e non la "globalizzazione delle ingiustizie". Chi volesse
ospitare i rappresentanti della società civile che saranno presenti
il 4-5 maggio può inviare una mail all'indirizzo fwafe@tin.it o
telefonare (orario ufficio) al numero 010.5572708.
o telefonare (orario ufficio) al numero 010.5572708.
18.04.2001 DOPO IL PRESSING SI ATTENDONO RISPOSTE DA DI GIOVINE
INCONTRO CON IL GSF VENERDI' 20 ALLE 17 IN PREFETTURA
Cresce l'attenzione e la mobilitazione in ambito internazionale
A dieci giorni dalla consegna della "Proposta del Genoa Social Forum",
avvenuta lo scorso 11 aprile, il GSF viene convocato venerdì alle
17 in Prefettura per discutere di tutti i punti sollevati nell'argomentato
documento consegnato al Prefetto Antonio di Giovine, delegato dal Governo
per il rapporto con le ONG, in vista del Vertice dei G8 del 20-22 luglio
2001. A conclusione della riunione di venerdì i rappresentanti del
GSF incontreranno la stampa.
Nella Proposta di 5 pagine elaborata dal GSF venivano circostanziate
le richieste localizzative e logistiche per lo svolgimento dal 14 al 22
luglio del Forum pubblico (dove si svolgeranno i dibattiti del controvertice),
del Forum nelle piazze il 20 luglio, delle manifestazioni di massa del
19 (per i diritti dei migranti) e del 21 luglio (del GSF), oltre
che venivano individuati una serie di spazi e strutture, anche di notevole
capienza (almeno 8 per poter ospitare dalle centinaia alle migliaia di
persone) in varie zone della città.
Dall'incontro di venerdì in Prefettura il GSF attende finalmente,
dopo che il 9 febbraio scorso era stata già avanzata una prima proposta
di localizzazione e che da dicembre si chiedono risposte in merito, che
sia individuata definitivamente la zona in cui far sorgere il Public Forum
e che si cominci a discutere dei percorsi delle manifestazioni. La riunione
in Prefettura è stata convocata dopo che gli scorsi 4 e 5 aprile
sono stati organizzati a Genova e Roma sit in e esponenti del GSF si sono
incontrati con il capo di gabinetto del ministro degli Interni Bianco.
Tutto questo avviene quando aumenta l'attenzione delle Reti e delle
ONG a livello internazionale sul Vertice G8 di Genova. Ad oggi le adesioni
al GSF provenienti dall'Italia e dall'estero sono 171; le organizzazioni
internazionali interessate al confronto operativo del 4-5 maggio di Genova
sono 38 e i contatti internazionali in vista delle iniziative di luglio
sono 107 (per l'Europa in particolare il GSF è stato contattato
da gruppi di Belgio, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Macedonia,
Olanda e Spagna; per il continente americano da Brasile Canada, Columbia,
USA; per l'Africa da Camerun e Sud Africa; per l'Asia da India e
Pakistan). In particolare, tra le ultime adesioni italiane si segnalano:
FIOM-CGIL, La Rivista LIMES, Unione degli Studenti e Unione degli Universitari.
Genova, 10 aprile 2001
Abbiamo accolto con sgomento e preoccupazione la notizia degli attentati di
Roma e di Torino. Ci uniamo alla condanna espressa dalle più alte cariche di
Governo.
Auspichiamo che da questo episodio non emergano difficoltà per il percorso
che il Genoa Social Forum ha intrapreso per costruire un confronto sereno e
civile tra Istituzioni e Società Civile sui temi della globalizzazione.
Crediamo inoltre che indicare oggi possibili nessi tra questi episodi
criminali e lo svolgimento del G8 possa prefigurare scenari di tensione
senza che vi siano concreti elementi che li giustifichino.
5.04.2001 IL GOVERNO AL GENOA SOCIAL FORUM:
LA CITTA' SARA' APERTA
La risposta delle istituzioni
alla vertenza per il diritto a manifestare a Genova nei giorni del
G8:
diritti garantiti a manifestare, sì alla Cittadella della Società
Civile,
l'Italia non blocchera' le frontiere
Una delegazione del Genoa Social Forum -il patto di lavoro che riunisce
piu' di
130 organizzazioni della societa' civile impegnate a preparare le iniziative
alternative al vertice del G8 in luglio a Genova- e' stata oggi ricevuta
al
Viminale, dove era in corso un sit-in di protesta, nell'ambito delle
due
giornate di mobilitazione indette per la difesa del diritto a manifestare.
La delegazione e' stata ricevuta dal Capo di Gabinetto del Ministro
degli
Interni, dottor Sorge che era accompagnato dal Prefetto di Genova Di
Giovine e
da altri funzionari.
A fronte delle richieste avanzata dalla delegazione, il Capo di Gabinetto
ha
risposto informando che ieri sera, nel corso di una riunione fra Presidente
del
Consiglio, Ministro degli Interni e Ministro degli Esteri, e' stato
deciso di
individuare nel Prefetto di Genova l'interlocutore istituzionale unico
con il
compito di garantire il regolare svolgimento non solo del G8 ma anche
delle
manifestazioni della societa' civile.
In sintesi sono tre i punti principali che il Governo si è impegnato
a
garantire: - Si' alla Cittadella della Societa' Civile e alle manifestazioni
di piazza; - garanzia che non si ripetera' la vicenda di Napoli da
parte
delle forze dell'ordine; - assicurazione sul fatto che non sara' l'Italia
a
chiudere le frontiere per i manifestanti.
Le istituzioni ammettono il proprio ritardo, e si impegnano a recuperarlo
e
chiedono collaborazione alle forze della societa' civile. I rappresentanti
del
Genoa Social Forum si sono impegnati a presentare gia' lunedi' le proprie
proposte concrete, e hanno chiesto con insistenza che la negoziazione
sugli
spazi riesca a trovare conclusione entro il 4 maggio, quando si terra'
a Genova
la riunione delle reti e delle organizzazioni internazionali che stanno
preparando la mobilitazione di luglio.
"Si conclude in modo positivo questa fase della vertenza che da tre
mesi
portiamo avanti rispetto al diritto di manifestare a Genova" hanno
dichiarato
gli esponenti del Genoa Social Forum "ma deve rimanere alta l'attenzione
e la
mobilitazione, affinche' la negoziazione che da oggi entra in una fase
piu'
concreta porti a un buon risultato, adeguato alla enorme mobilitazione
che si
prevede da tutta Italia e da tutta Europa."
30.03.2001
Una lettera aperta e l'annuncio
di un sit-in davanti al Viminale
BERLUSCONI E RUTELLI DEVONO
ESPRIMERSI SUL VERTICE G8 DI GENOVA GLOBALIZZAZIONE E DIRITTI AL
CENTRO DELLE ELEZIONI
Il Genoa Social Forum in una
lettera inviata oggi chiede un incontro ai candidati premier dei due schieramenti
principali, Silvio Berlusconi per il Polo delle Libertà e
Francesco Rutelli per l'Ulivo, e li sollecita ad esprimersi sull'agibilità
democratica della città di Genova all'epoca del Vertice dei G8.
Il Genoa Social Forum invita inoltre i candidati a riflettere e discutere
apertamente sui temi in agenda dell'incontro internazionale e più
in generale delle politiche della globalizzazione, per superare qualsiasi
forzatura e entrare nel merito delle richieste e delle critiche del movimento
mondiale della società civile.
Nel rivolgersi ai due candidati
premier le 121 Reti, Campagne, Organizzazioni Non Governative, comitati
e centri sociali che aderiscono al Genoa Social Forum, che comunicano
di aver richiesto un incontro anche al ministro dell'Interno Bianco e annunciano
un seat in a Roma il 5 aprile davanti al Viminale, ricordano, tra l'altro,
a Berlusconi e Rutelli:
"da parecchio tempo abbiamo espresso
alcune richieste in merito alla concessione di spazi a Genova per le nostre
attività al Tavolo di coordinamento, composto da istituzioni locali,
governo e noi. Non c'è stato nessun tipo di risposta ufficiale in
merito a tutto ciò.
Nel frattempo, nel dibattito che
si è aperto, qualcuno ha messo addirittura in dubbio la possibilità
che si possano realizzare manifestazioni nei giorni di svolgimento del
Vertice.
Questo per noi è inaccettabile.
Si tratterebbe infatti di una sospensione dei diritti costituzionali di
libertà di espressione e di manifestazione. Tantissime persone verranno
a Genova in quei giorni, e noi pensiamo che si debba dare loro la giusta
accoglienza e le giuste forme di espressione. Genova sarà sotto
i riflettori del mondo e non dovrà perdere l'occasione di presentarsi
come città del dialogo e del confronto.
Reputiamo necessario che in qualità
di candidato premier, Lei si esprima su questa materia, anche perché,
quale che sia l'esito delle elezioni, da capo del Governo o da leader dell'opposizione,
dovrà comunque misurarsi con le vicende del luglio prossimo".
Il Genoa Global Forum rilancia lo
slogan Genova città aperta e richiama il senso di responsabilità
sinora dimostrato dalla società civile, che ha presentato delle
proposte concrete per l'individuazione della cosiddetta cittadella del
controvertice e per lo svolgimento delle manifestazioni di massa del 19
luglio per i diritti dei migranti e del 21 luglio di tutti i movimenti
nazionali e internazionali che convergeranno nel capoluogo ligure.
20.03.2001: IL GLOBAL SOCIAL FORUM APPREZZA LE PAROLE DI BIONDI E PERICU
"CHIEDIAMO RISPOSTE SUGLI SPAZI E UN CONFRONTO SUI CONTENUTI"
Giustizia e equità sono parole d'ordine del movimento che esprime la sua critica radicale al modello della globalizzazione neoliberista e che chiede il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ogni cittadino e cittadina ad esprimere liberamente il proprio pensiero, a manifestare pacificamente e a rendere la città di Genova aperta e agibile anche in occasione del Vertice dei G8 del luglio prossimo: sono le richieste avanzate dal Genoa Social Forum da mesi, formalizzate 1'8 febbraio scorso in una riunione in Prefettura con i rappresentanti del Governo, della Regione Liguria e degli enti locali genovesi, in occasione della quale sono state presentate proposte per la localizzazione di una cittadella delle reti e organizzazioni non governative e per lo svolgimento di cortei di massa il 19 e il 21 di luglio. Per questi motivi, il Genoa Social Forum dichiara di apprezzare molto le parole che il sindaco di Genova Pericu rivendichi la piena disponibilità al dialogo del Comune e le dichiarazioni del Vicepresidente ddella Camera Alfredo Biondi che riconosce le ragioni dei movimenti della società civile sugli "effetti perversi" della globalizzazione e sulla legittimità e positività del dissenso.
Inoltre, il vicepresidente della Camera nota come non sia più tollerabile il rimpallo tra le istituzioni causato a sua detta dallo "scaricabarile preelettorale". Al Genoa Social Forum fanno notare che sinora le 95 Reti e le Organizzazioni Non Governative, che aderiscono al Forum, hanno dimostrato un alto senso di responsabilità e hanno dichiarato sin dall'origine nel loro Patto costitutivo che fra i loro obiettivi c'è: "chiedere alle Pubbliche amministrazioni locali e nazionali che siano garantiti ampi spazi per tutta la società civile per l'espressione di attività, progetti e manifestazioni - purché ispirate ai principi della non violenza - che in questi mesi e nei giorni del Vertice si potranno organizzare. E soprattutto che il diritto a manifestare non subisca restrizioni immotivate".
Di fronte a queste ampie garanzie, perché si possa discutere liberamente dei nuovi diritti di cittadinanza e del lavoro, di un'economia etica e solidale, dei limiti dello sviluppo e della tutela e valorizzazione dell'ambiente e si possa manifestare liberamente, il Genoa Social Forum rinnova le sue richieste che sinora non hanno avuto adeguate risposte istituzionali, e chiama le alte cariche dello Stato e gli esponenti dei partiti e a un confronto sulle possibili alternative alle "politiche devastatrici del neoliberismo", come si legge nell'Appello del recente forum mondiale della società civile di Porto Al egre. A questo scopo il Genoa Social Forum ha inviato ieri una lettera a tutti i presidenti del consiglio e i capigruppo di Regione, Provincia e Comune, dichiarandosi disponibile al confronto e chiedendo che si esprimano pubblicamente sulla libertà di manifestazione a Genova.
A questo punto una non risposta su spazi e libertà di manifestazione sarebbe un atto irresponsabile.
9 febbraio 2001: Tavolo di Coordinamento
per La cittadella
Ieri pomeriggio si è svolto
in Prefettura il primo incontro del tavolo di coordinamento tra Istituzioni
e firmatari del Patto di Lavoro su G8.
Erano presenti il Prefetto, rappresentanze
di Comune, Provincia, Regione, Ministero degli Esteri e una delegazione
di organizzazioni genovesi e nazionali del Patto di Lavoro.
E’ stato presentato alle Istituzioni
un articolato e complessivo progetto di attività e di iniziative
da svolgersi a partire dalle settimana che precede il vertice. Cuore della
discussione sono state le proposte relative alla realizzazione di una “Cittadella”
- in cui realizzare incontri internazionali, concerti e spazi espositivi
- e soprattutto la proposta di realizzare due cortei. La prima sarà
una manifestazione di migranti, la seconda una grande manifestazione di
massa dell’ordine di centomila persone.
Gli Enti Locali genovesi e la Regione
Liguria si sono espressi unitariamente in favore della realizzazione della
Cittadella.
Il clima della discussione è
stato piuttosto positivo, anche se molti restano i nodi da sciogliere.
Alcuni di questi non sono risolvibili – così si è detto –
in sede locale e pertanto ci si è dati un nuovo appuntamento in
tempi brevi per affrontarli.
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