PROCESSO DIAZ - Interrogatori

Francesco Gratteri (29 GIU 02) - 1/5 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |

TRASCRIZIONE INTEGRALE DELLA REGISTRAZIONE EFFETTUATA SU
CASSETTE MAGNETICHE N.256/02-267/02-257/02
DUPLICATI N.101/02-103/02-100/02

Interrogatorio del Dr. FRANCESCO GRATTERI
In data 29.06.02



INIZIO LATO A - CASSETTA N.256/02 - DUPLICATO N.101/02

PM:
diamo inizio all'interrogatorio del dottor Francesco GRATTERI, lei è già generalizzato
GRATTERI:
si, si
PM:
vediamo se i suoi dati sono corretti: nato a Taurianova, Reggio Calabria, 25.02.54, è dirigente superiore Polizia di Stato, direttore anche adesso del servizio centrale operativa della Polizia
GRATTERI:
confermo
PM:
e andiamo avanti con le formalità, eh... la sua residenza?
GRATTERI:
Roma, quella anagrafica via Renato Cesarini numero 69
PM:
per questo procedimento intende eleggere a domicilio presso il difensore o presso la sua residenza?
GRATTERI:
presso il mio difensore
PM:
presso il difensore... Allora abbiamo la nomina avvocato
DIFENSORE:
no
PM:
ecco
PM:
facciamolo a verbale
PM:
allora lei nomina, oggi
GRATTERI:
l'avvocato, si signore
PM:
l'avvocato
GRATTERI:
nomino l'avvocato Luigi LIGOTTI del foro di Roma
PM:
Luigi
DIFENSORE:
Luigi LIGOTTI
PM:
LIGOTTI
PM:
adesso, mi sovviene che la conosco di nome, foro di Roma ... (?) con studio
DIFENSORE:
in via Rodolfo BENIGNI numero 3
PM:
3... Può darci un numero di fax magari?
DIFENSORE:
si certo, telefono 3294280, il fax è 3638
PM:
3638
DIFENSORE:
1382
PM:
1382
GRATTERI:
06 per entrambi
PM:
06, si... benissimo...il suo titolo di studio dottore, laureato in?
GRATTERI:
giurisprudenza
PM:
giurisprudenza. E' sposato?
GRATTERI:
coniugato, si
PM:
coniugato. Non è sottoposto ad altri procedimenti penali?
GRATTERI:
che io sappia no
PM:
che lei sappia... incensurato
PM:
(?) beni patrimoniali che si dice ma normalmente è un'altra domanda di prammatica, se è titolare di beni patrimoniali, nel senso case
GRATTERI:
si
PM:
possidente
GRATTERI:
possidente
PM:
per la statistica non ho mai capito io
PM:
spesso
PM:
comunque è
GRATTERI:
nella prassi
PM:
nella prassi
PM:
lo mettiamo... eh ... sempre per le formalità, questa volta però importante lei è nella posizione di indagato, viene sentito con il difensore, ha ricevuto l'invito a comparire, sa che è assistito dal privilegio di non rispondere alle domande che le verranno rivolte. Sa anche che qualora rendesse dichiarazioni che riguardano responsabilità di terze persone in questo caso è obbligato a dire la verità perché potrebbe assumere la veste del testimone
GRATTERI:
ne sono consapevole
PM:
(?)
GRATTERI:
no, no, pensavo di dover rispondere
PM:
lei ha ricevuto l'invito a dover comparire con le contestazioni e noi chiariamo a lei come abbiamo chiarito a tutte le persone che abbiamo sentito prima di lei che la sua posizione, in posizione analoga, che le contestazioni per noi rimangono contestazioni, ci consentono comunque di aver la libertà di porre domande diciamo un po' su tutti i temi dell'indagine. E abbiamo chiarito spesso, diciamo, all'inizio dell'indagine che facevamo interrogatori cosiddetti, come si diceva un tempo, a chiarimento, perché volevamo conoscere diciamo con più libertà e con più garanzie per la persona che rendeva le dichiarazioni, eh, gli avvenimenti che della, della nota, della nota operazione DIAZ. Eh... Questo diciamo è il significato della sua convocazione in questa veste della contestazione che abbiamo mosso e del fatto che in realtà lei è già stato sentito come persona informata dei fatti invece in prima battuta... E quando lei è stato sentito come persona informata dei fatti, l'indagine era proprio agli albori. Noi adesso abbiamo in realtà un consistente materiale e da una parte questo spiega diciamo le contestazioni che lei ha ricevuto; è costituito dalle dichiarazioni delle persone offese, dalle persone che erano state arrestate, hanno sporto una denuncia e querela. Ricordo che il procedimento nasce da una denuncia, rapporto dei giudici delle indagini preliminari che in sede di convalida, anzi di mancata convalida dell'arresto, delle persone arrestate...in seguito all'operazione DIAZ, cosiddetta, hanno segnalato all'ufficio del Pubblico Ministero fatti che poi sono stati scritti come notizie di reato e hanno dato origine a questo procedimento. Noi abbiamo sentito nel dettaglio anche attraverso rogatorie internazionali queste persone e abbiamo adesso un quadro diciamo della loro versione. La loro versione è antitetica diciamo a quella fornita o che si evince dagli atti di Polizia Giudiziaria che sono stati trasmessi...Queste persone hanno fornito una loro versione che è quella di essere stati aggrediti ingiustamente, picchiati dai poliziotti che hanno fatto irruzione senza che loro opponessero la minima resistenza. Le dichiarazioni di queste persone sono così all'evidenza, si dice, riscontrate dalla particolarità delle lesioni che hanno ricevuto. Sono 93 persone arrestate, più di una sessantina di feriti e le ferite sono concentrate al capo e agli arti superiori, che rende abbastanza verosimile la versione che le persone si trovavano in posizione di difesa inermi e che si proteggevano il capo dai colpi che venivano loro inferti. Queste, diciamo, sono le fonti di prova genericamente indicate in relazione al primo capo di imputazione. E gli altri due capi di imputazione nascono sempre dall'emergenza di elementi di indagine che sono ormai costituiti da una serie di atti. Innanzitutto proprio cominciando a interrogare le persone ci siamo resi conto che le dichiarazioni ufficiali, le relazioni che avevamo agli atti venivano paradossalmente smentite dagli stessi estensori. Mi riferisco alla relazione innanzitutto del dottor CANTERINI, che era l'unica che attestava, se pur genericamente, episodi di violenza e di aggressione da parte degli occupanti della scuola nei confronti degli agenti intervenuti. Il dottor CANTERINI ci ha riferito che ciò che ha testimoniato nella relazione non è sua percezione diretta, né quella dei suoi, degli uomini del suo reparto, perché gli uomini del suo reparto e lui stesso non hanno incontrato nessuna resistenza, essendo loro, a detta del CANTERINI, entrati successivamente o, comunque, quando le persone già si trovavano per terra ferite. Comunque è una smentita dell'estensore di questa relazione.
Analogamente altre relazioni, qui mi riferisco ad esempio alla relazione del dottor DI BERNARDINI, che è quella che dovrebbe testimoniare l'episodio di aggressione alla pattuglia da lui comandata che transita di fronte alla scuola DIAZ, poche ore prima dell'irruzione e che dovrebbe testimoniare un lancio fitto di pietre, oggetti contundenti. Il dottor DI BERNARDINI sentito da noi ha smentito di aver percepito anche lui direttamente questo lancio fitto di pietre e oggetti contundenti e limitandosi a dire che quello testimoniato in relazione è soltanto il frutto della sua, eh diciamo una dichiarazione di relato nel senso che l'avrebbe appreso da componenti della pattuglia che non ha saputo indicare nominativamente. Eh, la visione dei filmati che ormai sono numerosi, l'audizione appunto di, non solo delle persone offese, ma anche di testimoni, di persone presenti sui luoghi, ci porta ad escludere che uno degli elementi che viene evidenziato negli atti di Polizia Giudiziaria, cioè questo fitto lancio di pietre, oggetti contundenti da parte degli occupanti della scuola in realtà non sia avvenuto. Un altro episodio che... abbiamo messo in dubbio è quello che è invece ampiamente testimoniato da una relazione di servizio dell'agente NUCERA, l'episodio dell'accoltellamento. Accertamenti che abbiamo condotto sul giubbotto lacerato e sul corpetto protettivo dell'agente fanno ritenere che la versione resa dall'agente davanti all'autorità giudiziaria e testimoniata nella sua relazione di servizio non sono compatibili. Cioè dati oggettivi smentiscono la dinamica dell'aggressione così come descritta dall'agente stesso. E' dell'ultima ora l'altro dato processuale ormai, e cioè che le bottiglie molotov che erano il bottino forse maggiore della perquisizione, in realtà non possono essere state trovate nella scuola DIAZ, perché sono state apprese in altro luogo, in altre circostanze, alcune ore prima...Tutto questo complesso
GRATTERI:
prese da forze di Polizia
PM:
e?
GRATTERI:
prese da forze di Polizia
PM:
apprese da forze di Polizia certo
GRATTERI:
in particolare
PM:
allora, tutto questo complesso di elementi ci ha indotto a formulare delle contestazioni che lei ha visto ai capi
GRATTERI:
BeC
PM:
B e C dell'invito a comparire... Noi, appunto, abbiamo visionato anche una serie di filmati che volendo magari nel corso delle sue dichiarazioni o delle nostre osservazioni possiamo anche visionare. Questo diciamo un po' il quadro, il complesso indiziario che sta alla base delle contestazioni che le vengono rivolte. Lei ha già reso le sue dichiarazioni
PM:
ecco, forse un ulteriore corollario a, naturalmente poiché lei non è il firmatario dei verbali eccetera, la ragione delle contestazioni risiede nel fatto che anche documentalmente, ma anche poi come ha dichiarato lei, lei era presente sui luoghi
GRATTERI:
certo
PM:
dove sono avvenuti i fatti, questo è bene perché se no sembrerebbe
GRATTERI:
essendo arrivato però un attimo dopo
PM:
si.si, comunque
GRATTERI:
poi lo chiarisco
PM:
insomma c'è, poi eventualmente c'è da chiarire, comunque
GRATTERI:
certo
PM:
lei (?)
GRATTERI:
penso di averlo detto dall'inizio
PM:
alla presenza e ovviamente anche al suo ruolo
GRATTERI:
certo
PM:
di sostanza nella, nel contesto generale
PM:
adesso direi che
PM:
si, eh, vogliamo eventualmente
PM:
ecco lei aveva reso
GRATTERI:
si
PM:
delle, adesso questo non so se lei le ricorda le dichia..., lei aveva reso le dichiarazioni appunto nell'immediatezza come si dice dei fatti però come testimone
GRATTERI:
si
PM:
iniziò in tutt'altra veste, quindi attualmente non utilizzabili processualmente se non le riprende evidentemente con eventuali aggiustamenti che ritiene di fare. Il 2 agosto del 2001 (02.08.01) alle 8 e 15 davanti al dottor LALLA, eh, ecco per comodità vogliamo rileggerle rapidamente così poi lei eventualmente
GRATTERI:
se è possibile
PM:
si segna i punti da integrare. Allora, lei aveva detto “prima di rispondere alle sue domande sui fatti oggetto di indagine ritengo utile premettere ragione della presenza mia e del mio ufficio a Genova in occasione del vertice. Circa 40 giorni prima dell'inizio del vertice avevo ricevuto incarico formale dal vice capo della Polizia prefetto MANGANELLI di svolgere una specie di controllo investigativo all'interno della zona rossa, nel senso individuare attraverso delle attività che preventivamente prospettava il prefetto MANGANELLI per l'approvazione, possibili insidie che potessero celarsi all'interno dell'area ed ovviamente rimuoverle. Sostanzialmente, quindi, un controllo intelligente di persone e cose da cui potessero sorgere pericoli. Per lo svolgimento di tale attività mi sono avvalso di 13 funzionari di squadra mobile, personale di squadra mobile di tutta Italia. Ho consegnato allo scopo ordini scritti che servissero a indirizzare e dare metodo all'attività assegnata: ho dato incarico al dottor CALDAROZZI di seguire personalmente il corretto svolgimento alle attività e per questo egli è venuto a Genova stabilmente dai primi di Luglio e mi riferiva giornalmente. Il personale impiegato era costituito da circa 400 unità e il loro lavoro ha dato anche risultati immediati, come arresti e perquisizioni i cui esiti sono stati comunicati alla Procura, lo sono arrivato a Genova mercoledì 18 (18.07.01), ho partecipato…
GRATTERI:
ho bisogno di un foglio bianco
PM:
vado più piano se lei vuole
GRATTERI:
no.no è giusto
PM:
…io sono arrivato a Genova mercoledì 18, ho partecipato personalmente agli ultimi sopralluoghi in zona rossa richiesti anche da colleghi con interventi all'ultima ora che consideravo necessari od efficaci. Da ultimo il prefetto MANGANELLI mi aveva incaricato di occuparmi anche del problema degli accessi dei varchi d'ingresso alla zona rossa.
Da quanto premesso risulta chiaro che lo SCO aveva avuto l'incarico di svolgere solo attività di controllo investigativo esclusivamente all'interno della zona rossa con il divieto di occuparsi di situazioni, casi o problemi di ordine pubblico. Tutto questo veniva chiaramente espresso nell'ordinanza del prefetto MANGANELLI e nella conseguente disposizione di servizio impartita al mio personale. Nei giorni del vertice, delle manifestazioni ho fatto un sopralluogo per le ultime verifiche occupandomi tra l'altro del posizionamento di alcuni container in luoghi che ritenevo di proteggere. Sono andato poi in Questura seguendo dall'ufficio gli avvenimenti per la parte di mia competenza; il dottor CALDAROZZI invece si muoveva continuamente all'interno della zona rossa. Così ci aveva premesso al discorso”. Poi andiamo ai fatti. Era presente la notte del 22 luglio all'operazione eccetera, eccetera? Risposta:
”intorno alle 21 e 30 del 21 luglio (21.07.01) mi telefona il dottor CALDAROZZI dall'esterno per comunicarmi che il gruppo del dottor DI BERNARDINI aveva subito una specie di aggressione nelle vicinanze di una scuola, nell'attimo in cui il DI BERNARDINI si stava avvicinando in ausilio, su richiesta, al dottor CALDAROZZI che stava effettuando dei controlli su persone ritenute pericolose all'interno di un pub di via Trento.
lo invitavo entrambi a venire in ufficio, dove alla presenza anche di altri dirigenti e funzionari il dottor DI BERNARDINI ha raccontato i fatti. Ricordo la presenza del prefetto ANDREASSI, del prefetto LA BARBERA, del questore di Genova, del dottor LUPERI, del dottor MURGOLO, del dottor MORTOLA, del dottor DOMINICI. Con il dottor DI BERNARDINI entrò un ispettore della DIGOS di Genova, una donna. AI termine della relazione il questore diede incarico al dottor MORTOLA di effettuare un sopralluogo per verificare la situazione rappresentata e che in effetti fosse riscontrata la presenza di soggetti che nel corso delle manifestazioni precedenti si erano resi responsabili di atti di violenza. Il dottor MORTOLA tornò dopo il sopralluogo a riferirci che il riscontro era stato positivo. Sempre il dottor MORTOLA fece a richiesta una telefonata ai responsabili del GENOA SOCIAL FORUM; risposero che la scuola dove poi fu fatta la perquisizione non era più in uso all'associazione e quindi non sapevano da chi fosse occupata. A quel punto si decise di fare la perquisizione subito anche se personalmente ritenni di rappresentare la possibilità di rimandare alla mattina seguente. Si decise in quella fase di coinvolgere il reparto mobile. Si fece una successiva riunione dove intervennero il questore, il prefetto LA BARBERA che raccomandò la massima attenzione e la massima calma, tanto da negare la richiesta del dottor CALDERINI (CANTERINI?) di usare i lacrimogeni qualora i manifestanti si fossero barricati all'interno, il dottor MORTOLA che espose il piano di intervento. Questo prevedeva di raggiungere la scuola a due versanti con due gruppi, uno guidato dallo stesso MORTOLA e l'altra da altro funzionario della DIGOS di Genova. lo chiesi che venisse in quel momento disposto, per evitare confusione, il modo di raggiungere il luogo. Si stabilì questa successione: prima il reparto mobile, poi le DIGOS e le squadre mobili, che dovevano eseguire la perquisizione vera e propria, poi il reparto prevenzione e crimine. I miei uomini erano solo 7, inseriti nel gruppo delle squadre mobili. Erano presenti anche tre ufficiali dei Carabinieri di cui non conosco il nome che dovevano assicurare il presidio a più ampio raggio della zona. Il questore chiese anche ai Vigili del Fuoco la disponibilità di una cellula fotoelettrica. In qualche modo ci incolonnammo e arrivammo sul posto, per altro lasciando la macchina lontano, innanzi al pub dove il dottor CALDAROZZI aveva effettuato 2 ore prima i controlli, perché la colonna ci impediva un ulteriore avanzamento; raggiungemmo la scuola a piedi. Notai che nell'edificio, quantomeno ai piani superiori le luci erano spente e c'era qualche giovane sulle impalcature illuminate dai nostri fari. Quando sono arrivato, presumo che il cancello sulla strada fosse già stato aperto, e molto personale di Polizia era già entrato nel cortile. Forse anche il portone era stato già aperto, quindi io non ho visto chi è entrato nella scuola per primo. Mi è stato riferito in seguito dal dottor CICCIMARRA e da altri che ad entrare per primi erano stati quelli del reparto mobile, che avevano forzato il cancello e poi il portone. Poi le si domanda: dall'inizio alla fine dell'operazione fuori e/o dentro la scuola? Si con le precisazioni già date. Sono entrato nell'edificio della scuola qualche minuto dopo aver raggiunto a piedi il tratto antistante l'edificio scolastico. In quale ruolo? Risposta: in quello più volte indicato. Quanti altri dirigenti e funzionari della Polizia di Stato erano presenti? Può dire i loro nomi e il loro ruolo? Quale la loro gerarchia? “Prefetto LA BARBERA, dottor LUPPERI, dottor CANTERINI, dottor CICCIMARRA, il dottor MORTOLA, il dottor CALDAROZZI, il dottor FERRI, il dottor MURGOLO e altri che ora non ricordo”. Chi ha diretto l'operazione nel suo complesso? Chi aveva il diretto controllo degli agenti che la eseguivano? “Non ricordo - risposta - che fosse stato designato un responsabile, un coordinatore di tutta l'operazione, gli agenti erano al comando dei loro rispettivi funzionari”. Le si domanda poi, qual erano le disposizioni direttive che erano state date dal o dai responsabili dell'operazione prima del suo inizio? “Ricordo quanto ha detto il prefetto LA BARBERA in ufficio, le modalità di avvicinamento che ho già indicato, nulla di particolare sulla perquisizione vera e propria. Altre disposizioni erano implicite nelle particolari competenze dei singoli uffici presenti”. Il cancello este...- la domanda- il cancello esterno era chiuso?
PM:
però magari questi son dettagli, cosa....
PM:
si
PM:
quando ci entreremo
PM:
poi, va bè, poi ci sono ulteriori dettagli, comunque, va bè, se glielo vogliamo, dobbiamo ricordare tutto, se no, è un'altra paginetta. Dice: “sul cancello chiuso non sono in grado di rispondere, sono arrivato dopo, ho avuto notizie successive. Sulla resistenza non ho cognizione diretta, ho sentito di un lancio di oggetti tanto che prima di entrare mi sono munito di casco e salvagente”. Sulla situazione del, dei portoni sulle luci eccetera? Le luci dei piani superiori erano sicuramente spente, non so il piano terra. Mi hanno riferito dopo che i portoni erano chiusi; sul lancio di oggetti ho risposto prima”. Eh, per quanto riguarda poi, gli uomini che sono entrati, l'equipaggiamento, eccetera, eccetera? Dice: “sui portoni ho già detto, non posso rispondere, non avevo ancora raggiunto il posto quando ciò è avvenuto. Ho visto dopo che avevano quasi nella totalità il casco protettivo. Confermo che 3 erano gli equipaggiamenti: gli agenti del reparto prevenzione e crimine non sono entrati nella scuola. Da (?) ho detto che sono entrati invece in quella di fronte. Poi circa le modalità in cui è avvenuta l'operazione di P.G., sulle eventuali resistenze? “Quando sono entrato al piano terra ho visto una decina di persone sulla sinistra, qualcuna ferita in atteggiamento sostanzialmente inerme. Mi è capitato in un paio di occasioni di chiamare alla calma sia qualcuno dei fermati che qualcuno dei poliziotti. Non sono salito ai piani superiori, non ho assistito ad atti di resistenza. Quanto alla perquisizione ho solo dato disposizioni perché venisse instaurata una situazione di tranquillità che consentisse lo svolgimento delle operazioni. In quella fase non mi ero ancora reso conto del numero dei feriti”. Eh, circa la possibilità di individuare gli autori tra gli arrestati degli atti di resistenza, lei dice: “no, perché non vi ho assistito”. Per quanto riguarda poi appunto il discorso molotov, eh, se fossero in possesso di uno degli arrestati anche di armi improprie neanche in grado di riferire. E sul fatto di aver visto atti di violenza compiuti da agenti di Polizia sugli occupanti, eh,... Non ho assistito a nulla di tutto questo, solo più tardi mi sono reso conto del numero dei feriti e dell'entità non sempre lieve delle loro lesioni. Eh, per quanto riguarda la possi..., il fatto che qualcuno di questi agenti o dirigenti abbia urlato più volte “basta” all'indirizzo degli agenti? Non so dire nulla di questo episodio. E poi le si domanda per quale motivo non sono stati attribuiti comportamenti specifici determinati ai singoli arrestati nei verbali, diciamo così, di arresto. “Non sono in grado di dire nulla non avendo assistito direttamente agli episodi che hanno dato luogo all'incriminazione”. E poi dice: “non sono firmatario dei verbali di arresto”. E poi a domanda, risponde: “ho saputo dopo che nello stesso contesto di tempo era stato effettuato un intervento nella scuola di fronte, ritengo per mero errore. So che vi si era recato il dottor GAVA perché me lo aveva detto lui e qualcuno del reparto prevenzione”.
PM:
questo è la... contesto
GRATTERI:
come le... lo confermo come impostazione di massima ovviamente poi
PM:
certo
GRATTERI:
salvo a fare delle specificazioni insomma
PM:
ecco insomma vogliamo partire proprio dall'inizio, lei ha specificato i suoi compiti
GRATTERI:
si
PM:
che dalle sue dichiarazioni rilette derivano da direttive specifiche, precise
GRATTERI:
si
PM:
del prefetto MANGANELLI
GRATTERI:
si
PM:
sono direttive scritte anche?
GRATTERI:
un'ordinanza scritta... lo penso di avere portato con me. C'è un'ordinanza scritta del prefetto MANGANELLI rivolta a me con cui mi si chiede di predisporre, ecco, un piano di attività con riguardo a quella che sarebbe stata praticamente l'attività del servizio centrale operativo in relazione a questo controllo preventivo, questo controllo investigativo, chiamiamolo così, della zona rossa. Noi entriamo quindi in campo penso l'ultimo mese, l'ultimo mese e mezzo, insomma, cioè non si era mai parlato sino ad allora che il servizio centrale operativo dovesse interessarsi di qualsiasi attività che atteneva al G8. Il prefetto MANGANELLI mi anticipa appunto questo, questo discorso. Mi dice anzi che si era valutata ad un certo punto, anche perché evidentemente non era stata forse ancora prevista, non era stata prevista come era giusto che fosse, la possibilità di approfondire meglio la, o di verificare meglio la sussistenza di qualche insidia dall'interno della stessa zona e avevano non so tra chi ritenuto di dare, assegnare questo incarico ad un unico ufficio, che appunto era stato individuato nel mio. lo diciamo ricordo che questo dovrebbe essere avvenuto verso giugno perché, comunque è facilmente riscontrabile, perché ho fatto a distanza, da lì a qualche giorno feci un viaggio, arri..., venni a Genova col collega CALDAROZZI.
PM:
scusi
GRATTERI:
si
PM:
quando lei tiene a sottolineare che il suo ufficio non doveva occuparsi, diciamo, di alcun fatto attinente al G8
GRATTERI:
si
PM:
lei in particolare, esplicitamente cosa vuole intendere?
GRATTERI:
allora il mio ufficio innanzitutto non ha compiti deli... , di contrasto alla delinquenza politica.
PM:
e questo ci pensa l'UCIGOS
GRATTERI:
esatto, per cui si era valutato da quello che io ricordo di svolgere un'attività, chiamiamola così di bonifica, tra virgolette, non vorrei che venisse inteso male il termine, ma I' ho usato più volte e penso che sia stato inteso nella sua, nel suo significato corretto, diciamo, nel senso di, come posso dire, preservare o individuare possibili insidie all'interno della zona rossa che potessero in qualche maniera costituire pericolo per il regolare svolgimento del vertice. Quindi bisognava fare delle attività investigative con perquisizioni, con controlli mirati, con controlli a persone.
PM:
ecco la sua
GRATTERI:
attività, si
PM:
diretto riferimento alla zona rossa
GRATTERI:
si
PM:
la dobbiamo intendere nel senso che al di fuori della zona rossa l'attività non era contemplata? La vostra
GRATTERI:
no
PM:
attività di
GRATTERI:
no assolutamente. La nostra attività era soltanto contemplata per quella si..., per quella occasione
PM:
non erano diciamo fra i vostri compiti anche quelli di un controllo, eh, del territorio con attività di investigazione e prevenzione che poi potesse sfociare anche in operazioni di rilevanza giudiziaria anche al di fuori della zona rossa?
GRATTERI:
si, allora diciamo, era, erano previste tre zone: una zona rossa
PM:
io presumo che
GRATTERI:
si
PM:
le sue competenze, i suoi compiti ritagliassero e fossero diciamo una derivazione dalle competenze dello stesso prefetto MANGANELLI
GRATTERI:
si certo
PM:
è corretto questo?
GRATTERI:
si, si. Diciamo la ,la zona o, quantomeno, il centro della città o tutte, direi meglio, le zone che erano interessate in qualche maniera allo svolgimento del vertice, era stato diviso, che io ricordi, in tre zone: una zona rossa, una zona gialla e una zona verde o bleu insomma ecco
PM:
questo è già da ultratecnici perché l'esistenza della zona verde diciamo non
GRATTERI:
come dice?
PM:
quella verde era quella libera diciamo
PM:
da ultratecnici
GRATTERI:
ah si, si
PM:
ecco
GRATTERI:
però noi avevamo un controllo non soltanto, che ora ricordo, all'interno della zona rossa. C'era anche un controllo attraverso i reparti prevenzione e crimine che funzionalmente mi erano stati anche affidati, anche alla zona gialla, cioè questa attività di controllo e di bonifica, quindi questa attività di controllo dinamico si estendeva anche alla zona gialla, cioè a quella zona che confinava con la zona rossa. Per cui prima ancora che venisse recintata, diciamo ecco, quel perimetro all'interno del quale si dovevano svolgere i lavori, noi facemmo un'attività di bonifica che per i cui esiti furono ovviamente portati perché vi furono degli arresti, vi furono della perquisizioni, furono portati a conoscenza dell'autorità giudiziaria di Genova. Facemmo delle attività di bonifica, non soltanto di controllo, non soltanto verso quella che poi sarebbe stata la zona , ma anche verso quelle zone che erano prossime alla zona rossa e che potevano per le stesse ragioni costituire un pericolo o un'insidia insomma
PM:
l'intera zona gialla?
GRATTERI:
si
PM:
e anche la zona verde?
GRATTERI:
e anche la zona verde si, si
PM:
quindi la vostra attività
GRATTERI:
si.si, però ripeto su questo se serve io posso consegnare l'ordinanza che il prefetto MANGANELLI
PM:
certamente, certo
GRATTERI:
mi ha fatto
PM:
lei ce I' ha con lei?
GRATTERI:
penso di si
DIFENSORE:
ecco dottore ecco al borsa
GRATTERI:
si... almeno spero di si... è quella, è l'ord..., è la successiva ordinanza che io ho fatto al personale della squadre mobili che avevo appositamente convocato diciamo per ordinanza mia, che avevo proposto ovviamente alla approvazione del prefetto MANGANELLI....
PM:
va bene, adesso ma era soltanto un riferimento
GRATTERI:
si,si
PM:
cioè poi magari
PM:
poi eventualmente la
GRATTERI:
comunque
PM:
in una pausa poi la possiamo
GRATTERI:
si
PM:
poi la cerchiamo nella pausa
GRATTERI:
comunque c'è, a quella ordinanza del prefetto MANGANELLI seguì una mia ordinanza a tutto il personale che era stato prescelto per costituire questo gruppo di lavoro con gli incarichi di cui ho parlato
PM:
quando parla di personale, parla sempre di personale
GRATTERI:
personale della squadre mobili
PM:
squadre mobili
GRATTERI:
personale delle squadre mobili, però ovviamente personale delle squadre mobili di tutta Italia
PM:
si
GRATTERI:
però ovviamente nell'ordinanza del prefetto MANGANELLI e mia sicuramente era previsto che le attività su Genova si svolgessero con il concorso di personale di
Genova, sia della squadra mobile che della DIGOS. Perché ovviamente non potevamo, cioè era una città che non conoscevamo insomma quindi per, come posso dire, sia per questioni di connessi alla conoscenza del territorio che per ragioni di opportunità in generale insomma, ecco chiedemmo in, del personale della squadra mobile di Genova che ci collaboro e del personale della DIGOS perché capitava di fare una perquisizione così come è capitato. Ovviamente alla parte specifica, la parte specialistica ovviamente noi non avevamo alcuna competenza, né alcuna conoscenza
PM:
ecco però questa
GRATTERI:
si
PM:
sua apertissima e puntigliosa
GRATTERI:
si
PM:
individuazione dei compiti
GRATTERI:
si
PM:
e precisazione dei compiti
GRATTERI:
si
PM:
(?) dati, è tesa in sostanza a specificare, vediamola in negativo, cioè cosa non dovevate fare o non rientrava nei vostri compiti
GRATTERI:
si
PM:
lei ha detto l'azione di contrasto alla criminalità politica, terroristica diciamo, non rientrava nei vostri compiti. Presumo non rientrasse nei vostri compiti l'attività genericamente riferibile al cosiddetto ordine pubblico.
GRATTERI:
si
PM:
no, queste erano
GRATTERI:
infatti nell'ordinanza c'è scritto che, nell'eventualità in cui fossero sorte all'interno della zona rossa o nelle zone di nostra competenza problemi di ordine pubblico, noi avevamo il divieto di intervenire ma bisognava interessare immediatamente e direttamente il personale preposto ai servizi di ordine pubblico
PM:
ecco io prima avevo detto così, ma sembrava logico ma lei me lo ha confermato cioè le sue competenza ritagliavano o comunque derivavano da quelle del prefetto a cui lei faceva riferimento
GRATTERI:
si
PM:
al prefetto MANGANELLI
GRATTERI:
discendevano, dicevano ecco, direttamente dalle competenze del direttore centrale della Polizia
PM:
le risulta che il capo della Polizia avesse fatto a sua volta un'ordinanza o
GRATTERI:
ritengo di si, avesse dato incarico
PM:
che specifica i compiti dei vari prefetti
GRATTERi:
si avesse, aveva dato incarico ai vari direttori centrali insomma
PM:
si
GRATTERI:
cosi come il direttore centrale della prevenzione, il vice capo vicario, e al direttore centrale della polizia criminale, però non conosco nel dettaglio diciamo i limiti e i contenuti dei singoli compiti insomma
PM:
ecco da quanto lei ha detto e tuttavia mi sembra e da quanto poi emerge diciamo
GRATTERI:
si
PM:
poi anche dall'attività compiuta mi sembra che tutta quella attività forse che poi è sfociata nelle importanti operazioni che hanno avuto rilievo, eh, giudiziario, ecco rientrasse proprio nei suoi compiti, cioè l'attività di perquisizioni e sequestri e arresti
GRATTERI:
noi parliamo le attività precedenti alla perquisizione DIAZ?
PM:
si,si
GRATTERI:
si
PM:
parliamo di questo insomma, non
GRATTERI:
all'interno della zone che mi erano state assegnate, allora noi ecco ed è scritto nella mia ordinanza al dottor CALDAROZZI, avevamo costituito delle squadre. Ciascuna squadra aveva un suo settore, aveva una sua area geografica e territoriale. Ciascuna squadra era costituita, e avevo preteso che venisse, che questo venisse rispettato, da personale di Genova, sia della squadra mobile che personale della DIGOS, perché ripeto si poteva presentare, come si presentò, l'occasione di svolgere perquisizioni. Per queste ragioni, perché poi ovviamente il timore era non soltanto di, come posso dire, imbatte... o di dover fronteggiare il pericolo diretto, l'insidia diretta che potesse avere una natura terroristica; ma il timore era che, un qualsiasi, un delinquente comune si potesse prestare a cedere ad esempio l'alloggio o un sito ad un gruppo o a una singola persona che volesse, che avesse intenti diciamo ecco illeciti. Per cui in previsione di questo, ovviamente venivano secondo dei piani che giornalmente venivano studiati, delle situazioni che giornalmente venivano valutate dai funzionari e dal dottor CALDAROZZI che diciamo, dai primi, è scritto anche nell'ordinanza, mi pare dai primi di luglio o da fine giugno, venne stabilmente come ho detto nel precedente verbale a Genova. Diciamo c'erano delle situazioni appunto che giornalmente venivano fronteggiate insomma. Non lo so veniva, era stata fatta ad esempio un'anagrafe di tutti i pregiudicati residenti all'interno di queste zone. In relazione a questa anagrafe furono svolti dei controlli di archivio per vedere queste persone dove fossero finite, se fossero ancora lì, se avessero legami con esponenti o con appartenenti
PM:
certo
GRATTERI:
ad organizzazioni diciamo terroristiche
PM:
senta per venire un pochino più ai fatti
GRATTERI:
si
PM:
che poi ci interessano diciamo, una grande opera di prevenzione nei giorni precedenti al vertice
GRATTERI:
si
PM:
soprattutto concentrata sulla zona rossa
GRATTERI:
si
PM:
eh...
GRATTERI:
nei giorni, mi...mi perdoni se la interrompo, nei giorni, nei giorni del vertice, da quando ecco furono
18
[siglato]

19/000039
PM:
fu recintata
GRATTERI:
esatto fu recintata la, il perimetro
PM:
quando entrò in vigore diciamo le zone
GRATTERI:
le zone esatto, e noi se non ricordo male, sino all'episodio della DIAZ, se non ricordo male, però poi lo chiariremo, lo chiarirò, se sarà necessario, ci occupammo soltanto di attività all'interno della zona rossa
PM:
ecco comunque voglio dire questa opera di prevenzione
GRATTERI:
si
PM:
poi è logico mi sembra che una volta iniziata l'attività connessa al vertice
GRATTERI:
si
PM:
la concentrazione maggiore è quella sulla tutela dell'ordine pubblico no?
GRATTERI:
certo
PM:
ci sono le manifestazioni programmate
GRATTERI:
certo
PM:
ci sono poi ahimè gli scontri che si verificano... E quindi ci sono diciamo le giornate del giovedì, giornata tranquilla del giovedì
GRATTERI:
si
PM:
la giornata meno tranquilla del venerdì che ovviamente occupano tutte le forze di polizia e l'attenzione è concentrata al massimo sul
GRATTERI:
si
PM:
contenimento diciamo, dei problemi dell'ordine pubblico. Così avviene poi o dovrebbe avvenire. Per le manifestazioni del sabato e tuttavia nel sabato, eh, si concentrano attività, eh, che sono poi sfociate in attività di polizia giudiziaria per finire con l'operazione DIAZ. Ecco ci è stato riferito e in qualche modo lo si può ricavare da una serie di indicazioni che sono state date anche operative, che nella giornata del sabato c'è una maggiore attenzione quando le manifestazioni sono chiuse, quando i problemi dell'ordine pubblico possono per un momento essere relativamente accantonate, c'è un'attenzione a questa attività di controllo del territorio a fini preventivo-repressivi. E c'è un incremento a questa attività, lei lo può confermare? Ci sono, ci sono indicazioni specifiche?
GRATTERI:
c'è un incremento nel senso che furono adottate
PM:
diciamo che statisticamente noi rileviamo un incremento eh...
GRATTERI:
non
PM:
da altri dati possiamo ricavare che c'è come dire un'attenzione maggiore e forse un'indicazione esplicita nell'intensificazione diciamo del controllo del territorio al fine, diciamo di, eh...
GRATTERI:
cioè direttamente diciamo, cioè nel senso se non, se non intendo in maniera non corretta la domanda, cioè che qualcuno, un organismo stabilì di intensificare le attività sul territorio? Non riesco a capire
PM:
dunque se la problematica dell'ordine pubblico
GRATTERI:
si
PM:
può passare se... non dico in secondo piano perché dire che passa in secondo piano forse è una bestemmia, tuttavia quando le manifestazioni in qualche modo, eh, sono terminate e finite, c'è forse l'attenzione focalizzata sulla individuazione dei responsabili dei crimini commessi a Genova
GRATTERI:
ma
PM:
solo per capire, così
GRATTERI:
si
PM:
il concetto
GRATTERI:
si
PM:
è questo sostanzialmente. Tutto il venerdì
GRATTERI:
Si
PM:
e almeno fino alla, al pomeriggio del sabato
GRATTERI:
si
PM:
in realtà c'è un'attività sostanzialmente, tanto per capirci, di guerriglia urbana
GRATTERI:
si
PM:
che viene svolta, in cui c'è il dato dell'ordine pubblico è preminente
GRATTERI:
certo
PM:
rispetto ad ogni altra
GRATTERI:
sicuramente
PM:
prospettiva anche
GRATTERI:
anche perché c'erano degli scontri in atto
PM:
anche con una, diciamo con una percentuale relativamente modesta di arresti
GRATTERI:
si
PM:
quindi di attività di polizia giudiziaria che viene fatta e anche con
GRATTERI:
guardi
PM:
una serie
GRATTERI:
si
PM:
no, ma questo proprio come dato
GRATTERI:
si, si, no perché questo non mi consta, cioè il
PM:
si, comunque, insomma con un'attività
GRATTERI:
il fatto degli arresti a me non è
PM:
di repressione dell'ordine pubblico
GRATTERI:
non mi consta, si
PM:
è abbastanza preminente
PM:
cioè non le consta cosa?
GRATTERI:
cioè nel, nel, in epoca precedente cioè, eh, salvo l'episodio della scuola PAUL KLEE, cioè arresti che venissero fatti in, in piazza, se fossero di più o dimeno rispetto agli altri giorni questo io non lo so
PM:
no, con un numero, cioè, allora rispetto, il discorso era questo: venerdì e sabato
GRATTERI:
si
PM:
assistiamo tutti insomma
GRATTERI:
si
PM:
anche in vari, a notevoli episodi di guerriglia urbana, contrasti
GRATTERI:
certo
PM:
all'ordine eccetera, ovviamente ci sono
GRATTERI:
ma io
PM:
anche arresti
GRATTERI:
Si
PM:
il collega credo intendesse dire
GRATTERI:
si
PM:
che in quel momento diventa, era assolutamente preminente questa attività
GRATTERI:
certo
PM:
di ordine pubblico quindi insomma
GRATTERI:
certo
PM:
cioè di, di piazza insomma
GRATTERI:
ma se mi consente di inserirmi, io in relazione a scontri di piazza non conosco i numeri degli arresti, né conosco, come posso dire, la scala, né il livello ecco se sia aumentato
PM:
dottore scusi
PM:
è un dato
PM:
lei conosce ecco
PM:
diciamo elevato
GRATTERI:
no io le dico
PM:
adesso io nemmeno
GRATTERI:
ecco quello che direttamente mi risulta
PM:
mi scusi
GRATTERI:
prego
PM:
io credo, noi diamo per scontato che
GRATTERI:
si
PM:
se anche lei non avesse il numero esatto comunque anche alla, alla sera, alla cena con i colleghi
GRATTERI:
no
PM:
si potesse commentare ecco il livello diciamo dell'intervento ecco, va bè comunque è
GRATTERI:
per quanto mi riguarda
PM:
è meglio
GRATTERI:
fino, fino a un certo punto no
PM:
e allora
PM:
fino a quale punto?
GRATTERI:
allora guardi posso dare qualche elemento in maniera tale da
PM:
si, ecco della sua rappresentazione
GRATTERI:
si, si esatto
PM:
perché qua insomma
GRATTERI:
no, no della mia rappresentazione
PM:
ognuno ha la sua, ognuno ha la sua...
GRATTERI:
allora io praticamente dal, dal giorni in cui incominciammo le manifestazioni, le manifestazioni, chiedo scusa, i lavori del vertice
PM:
si
GRATTERI:
io mi sposto in Questura e per quanto attiene al servizio centrale operativo se non ricordo, a parte qualche altro funzionario che stava in ufficio, ma diciamo come riferimento di quelli che stavano fuori, tutto il resto della forza che stava a mia disposizione, a mia disposizione, rimane all'interno della zona rossa. lo mi sposto in questura perché ravviso con il dottor CALDAROZZI la necessità di fare, come posso dire, da ponte di collegamento tra eventualmente, perché se ci fosse stata una necessità che si andava rappresentando, maturando diciamo esternamente, si stava, poteva riflettersi verso la zona rossa, bisognava ovviamente potessi non intervenire, potessi attrezzare
PM:
attrezzare
GRATTERI:
perché ripeto c'era la consegna scritta e non è successo all'interno della zona rossa che il personale mio sia intervenuto per situazioni di ordine pubblico. Avevano il divieto
PM
Si
GRATTERI:
dì intervenire per situazioni di ordine pubblico, però ovviamente avevano il dovere di segnalare... Il mio primo intervento, nel senso di intervento di indicazione a un funzionario purtroppo il collega che ha avuto l'incidente ieri a Milano, questo che mi viene in mente ora, poi può darsi che me ne vengono in mente degli altri, si verifica... No, faccio un attimo un passo indietro. Allora la sera di venerdì o nel pomeriggio di venerdì, mi viene chiesto dal prefetto ANDREASSI di mettere a disposizione il dottor CALDAROZZI per delle perquisizioni, ritengo a un centro sociale... Per cui voglio dire io prendo atto di questo, lo dico a CALDAROZZI, penso che si fosse, ci fosse stata una, una riunione in questura per l'opportunità o comunque la preparazione della perquisizione a questo, o controllo a questo centro sociale, di fatto poi mi pare la stessa sera io non vengo più interessato per questa perquisizione a questo centro sociale. Non conoscevo nemmeno le ragioni, cioè non so il motivo per il quale, non so o non ricordo il motivo per il quale si dovesse fare questa perquisizione a questo centro sociale. Ricordo perfettamente di essere stato richiesto dal prefetto ANDREASSI di mettere a disposizione CALDAROZZI ed altro personale perché, con altro personale di quelli evidentemente che avevano a disposizione loro, quindi DIGOS e quant'altro si dovesse, si doveva fare questa perquisizione a questo centro sociale. Non vengo più interessato di questo per cui l'indomani mattina io continuo, riprendo la mia presenza in Questura. Se non ricordo male io trascorro quasi tutta la mattinata, parlo di sabato
PM:
mi scusi un chiarimento, a disposizione di chi doveva essere messo CALDAROZZI? Cioè le dissero
GRATTERI:
di un contingente, non so
PM:
si
GRATTERI:
chi fosse
PM:
le dissero questa diciamo
GRATTERI:
si
PM:
che poi non è stata fatta
GRATTERI:
non è stata fatta da noi
PM:
ecco ma le dissero chi sarebbe stato il diciamo
GRATTERI:
l'obbiettivo?
PM:
no l'obbiettivo, al di là dell'obbiettivo, anche il responsabile
GRATTERI:
si, si, sicuramente i
PM:
chi sarebbe stato a dover gestire
GRATTERI:
poteva
PM:
metteva a disposizione i suoi uomini...
GRATTERI:
mettevo a disposizione un ufficiale di PG che era il dottor CALDAROZZI, a disposizione di personale della DIGOS evidentemente anche di Genova perché c'era il dottor MU..MO..MOR...
PM:
quindi le dissero DIGOS, sarebbe stata la DIGOS a interessarsi di
GRATTERI:
certamente, ma qualsiasi,andava da sé che qualsiasi cosa attenesse alla materia specifica di centri sociali o di.. diciamo e... c'era, c'era una competenza preminente da parte della DIGOS insomma, come se venisse uno a chiedermi di andare a perquisire uno della DIGOS viene a chiedere di perquisire Provenzano, gli dico me la vedo io con Provenzano, non te la vedi tu, insomma ... Un dato acquisito e scontato tra di noi, tra di noi cioè, nella, come posso dire, coerenza delle competenze professionali, questo è un dato assolutamente pacifico ... Stavo dicendo?
PM:
no allora le chiesero questo
GRATTERI:
ecco però poi non venni più incaricato di svolgere, di mettere a disposizione il dottor CALDAROZZI ed altro personale per lo svolgimento di questa perquisizione, perquisizione, ritengo sicuramente si trattasse di un centro sociale. Mi pare che anche in, per quella occasione si parlò del reparto mobile, però del reparto mobile del dottor CANTERINI, però non vorrei dire delle inesattezze, ma voglio dire ci sono dei colleghi presenti per cui possono riferire meglio di me i colleghi presenti. Non so se sia stata fatta la perquisizione, dico questo perché poi lo collego ad un altro fatto... Se mi consentite lascio questa pietra un attimo per terra... Il sabato mattina io mi sposto in, mi, torno in questura e rimango, se non vado errato, per tutta la mattinata nell'ufficio del Questore, dove a parte il Questore che però andava e veniva perché fuori all'esterno c'erano problemi seri... Chiedo scusa faccio un'altra interruzione. lo mi ero messo a disposizione perché mi era stato richiesto anche dal procuratore di Genova della, dottor, quel procuratore che è andato
PM:
MELONI
GRATTERI:
MELONI
PM:
MELONI, MELONI
PM:
per accompagnarlo al sopralluogo per l'omicidio di GIULIANI
PM:
si
GRATTERI:
tant'è che il procuratore mi usò la gentilezza di, di aspettarmi in ufficio, che io con la, una macchina della polizia o la sua, non mi ricordo, accompagnai il procuratore sul posto del, del, dove purtroppo insomma è avvenuto l'incidente del, al giovane GIULIANI. Ecco questo per riferirvi un altro episodio che mi porta al di fuori del, delle mie strettissime, strettissimi compiti. Quella mattina rimango in ufficio, nell'ufficio del Questore... Gran, trascorro gran parte delle mattinata in compagnia del prefetto ANDREASSI e del Questore a un certo punto il Prefetto ANDREASSI e il Questore e forse qualche altro funzionario di cui al momento non ho ricordo sulla, sulla, sulla persona... Si misero a parlare di un camion che per loro era vicenda nota, per me non, che stava attraverso delle immagini che venivano proiettate su un televisore dall'elicottero, di un camion che stava percorrendo la strada che stava percorrendo il corteo in senso contrario a quella del corteo. E dissero che da quel camion o lo
stesso giorno o il giorno prima erano state viste, perché forse anche filmate, io però in effetti in un momento successivo mi accorgo che c'erano stati filmati scaricate delle mazze di ferro e consegnati ai manifestanti. Siccome il prefetto ANDREASSI questo fatto lo, come posso dire, lui lo impegnò molto questo fatto del, di questo camion, perché diciamo come se finalmente si fosse trovato questo camion. Allora diede disposizioni all'elicottero, non so se lui direttamente o una persona che lui incaricò, in sala radio, immagino, di non perdere di vista questo camion. Siamo nella tarda mattinata, il prefetto ANDREASSI dispose che venisse una volta, il camion venne localizzato e venne localizzato dall'elicottero all'interno di un'area che io poi so essere la scuola PAUL KLEE.. E si diede indicazioni a qualcuno di andare a fare delle perquisizioni. Ancora io però non intervengo. Una perquisizione. lo seguo dal filmato che ci consente di avere il, l'elicottero le, proprio l'evoluzione, la dinamica del, delle operazioni e mi rendo conto che insomma è una perquisizione, è una passeggiata. Cioè chi era andato a fare la perquisizione, è andato a fare una passeggiata insomma non una perquisizione. Per cui mi chiamo il collega SCROFANI e dico guarda ho, ho capito che è importante controllare questo mezzo perché dal mezzo sono stati scaricati dei bastoni di ferro. Dico: dobbiamo, bisogna identificare ovviamente il proprietario, il conduttore, il, il conducente
PM:
conducente
GRATTERI:
il conducente del mezzo. Stanno facendo una perquisizione che voglio dire...per cui intervieni anche tu. Lui era vice dirigente della squadra mobile, quindi era anche a mia disposizione... Intervieni e fai la perquisizione. In effetti il dottor, come ho detto? Il dottor SCROFANI, si chiamò suo personale o non so chi fece questa perquisizione a questi locali e all'interno di una scuola che penso fosse la PAUL KLEE trovò poi penso circa 60 o 70 bastoni di ferro, che penso fossero gli stessi bastoni che erano stati notati, che filmati, essere stati scaricati dal camion. In quell'occasione SCROFANI procedette all'arresto anche delle persone che si trovavano là, però ovviamente io non ho visto gli atti, io diedi soltanto un'indicazione al dottor SCROFANI affinchè procedesse in un'attività... lo sto dicendo tutto questo perché ora non vorrei
PM:
no guardi la riporto io un pochino al
GRATTERI:
si
PM:
al,al filo del discorso
GRATTERI:
si...a no perché ecco eravamo partiti dal fatto degli arresti
PM:
si
GRATTERI:
si
PM:
si, perché si era detto che il problema, la situazione di fondo
GRATTERI:
si
PM:
era questo, si era partiti dal fatto di dire che il venerdì e il sabato
GRATTERI:
si
PM:
almeno fino a una certa ora, erano sostanzialmente state impiegate in un'attività di ordine pubblico
GRATTERI:
si
PM:
una parte della polizia, poi il collega le aveva diciamo...cominciato a illustrare il discorso che invece nella giornata diciamo del sabato nel pomeriggio
GRATTERI:
si
PM:
quando ormai era abbastanza chiaro il bilancio
GRATTERI:
si
PM:
piuttosto pesante anche oltre degli scontri anche dei danni alla città
GRATTERI:
si
PM:
eccetera l'attività gene..generica insomma di polizia si concentra più su un'attività tipica di polizia giudiziaria che è
GRATTERI:
si
PM:
quella diciamo della individuazione
GRATTERI:
ricerca possibile, certo
PM:
degli, degli autori del reato
GRATTERI:
e anche della prevenzione
PM:
questo era un po'
GRATTERI:
si, si
PM:
il senso no
GRATTERI:
ho capito
PM:
e ... siamo partiti dalla domanda
GRATTERI:
si
PM:
che ho posto io e che era basata diciamo su dati che sono emersi nel corso delle indagini e su anche esplicite dichiarazioni e cioè che nella giornata del sabato c'è una iniziativa che è mirata soprattutto a intensificare l'opera di controllo del territorio al fine di pervenire all'individuazione di persone responsabili dei reati e conseguentemente al loro arresto. Attività che ovviamente nel corso e a caldo nelle, durante le manifestazioni ovviamente
GRATTERI:
non era stato possibile
PM:
avevano dovuto cedere il passo di fronte all'emergenza ordine pubblico
GRATTERI:
sicuramente
PM:
e questa impostazione o questa deduzione è corretta o no?
GRATTERI:
la dico con
PM:
io le dico
GRATTERI:
si
PM:
che ci sono esplicite anche
GRATTERI:
si
PM:
dichiarazioni nel senso che in realtà che ciò che proveniva da specifiche direttive
GRATTERI:
si, si, ma io la riconosco perfettamente la correggo, la dico in
PM:
statisticamente poi è confermata dal numero degli arresti che sono avvenuti sabato rispetto, è un dato che le rileva, le rileva
GRATTERI:
ma, ma a me questo non mi consta
PM:
statisticamente
( Più voci sovrapposte )
GRATTERI:
non voglio essere
PM:
un dato che le riveliamo
GRATTERI:
ma a me questo non mi consta perché mi perdoni
PM:
lei è stato
GRATTERI:
non ho gli elementi del giorno precedente
PM:
ma ho capito
GRATTERI:
per questo
PM:
lei è stato sentito dalla commissione parlamentare
GRATTERI:
si
PM:
io qui rileggevo
GRATTERI:
si
PM:
la sua deposizione
GRATTERI:
si
PM:
è, ovviamente, avrà preparato relazioni è molto specifico e dettagliato
GRATTERI:
certo
PM:
anche per quanto riguarda statistica e numeri, e presenta
GRATTERI:
no, chiedo scusa, mi perdoni, cioè statistica e numeri, gli arresti complessivi che attengono penso alle operazioni all'interno della zona rossa
PM:
guardi non è corretto quello che lei dice ma comunque
GRATTERI:
lo possiamo leggere consigliere chiedo scusa. No cioè guardi
PM:
l'importante
GRATTERI:
io per mia impostazione mentale
PM:
ho capito
GRATTERI:
mi perdoni
PM:
ho semplicemente
GRATTERI:
per mia impostazione mentale
PM:
scusi
GRATTERI:
sono abituato a seguire un rigore
PM:
volevo semplicemente
GRATTERI:
nel mio ragionamento
PM:
che lei
GRATTERI:
si
PM:
ovviamente magari avvalendosi di appunti
GRATTERI:
certo
PM:
o dati
GRATTERI:
certo
PM:
freschi davanti alla sua disposizione ha, è stato preciso e analitico nell'indicare numeri
GRATTERI:
si ma
PM:
lasci perdere
GRATTERI:
no, ma non lascio perdere se mi permette, cioè i numeri, penso e chiedo scusa se sbaglio, si riferiscano, si riferiscono ai dati conseguiti in occasione dei controlli all'interno della zona rossa
PM:
certo
GRATTERI:
se mi sbaglio le chiedo scusa
PM:
certo non, non c'è alcun problema lei dice
GRATTERI:
lei mi dice di no, mi perdoni
PM:
no io
GRATTERI:
no, no
PM:
lei ha allargato cioè
GRATTERI:
no, si
PM:
il senso della mia affermazione
GRATTERI:
l'ho, l'ho intesa
PM:
lo lasci
GRATTERI:
male all'inizio
PM:
lo lasci chiarire a me però
GRATTERI:
si certo
PM:
perché se mi interrompe sono io
GRATTERI:
no, no
PM:
sono io che do l'interpretazione autentica
GRATTERI:
le chiedo scusa
PM:
di quello che volevo dire anche
GRATTERI:
le chiedo scusa
PM:
eventualmente a rettifica di quello che ho detto
GRATTERI:
le chiedo scusa
PM:
o potevo sembrare abbia detto
GRATTERI:
le chiedo scusa
PM:
dicevo semplicemente che
GRATTERI:
si
PM:
all'osservazione nostra, ma è un dato statistico che nel sabato complessivamente e basterebbe la sola DIAZ si sono fatti più arresti rispetto ai giorni scorsi. Lei non lo sapeva, noi presupponevamo che lei lo sapesse, quantomeno così per sentito dire, ma come ordine di grandezza, non certo
GRATTERI:
si, si
PM:
65 arresti invece di 64 però lei ci dice che non lo sapeva. Benissimo ne prendiamo
GRATTERI:
non avevo avuto occasione di parlarne ecco
PM:
ne prendiamo atto. Guardi io non ero di turno in quei giorni
GRATTERI:
si, si
PM:
però sapevo più o meno quanti arresti c'erano stati e non ero di turno, ma semplicemente andando a mangiare con i colleghi lo ho appreso ecco
GRATTERI:
si, si
PM:
lo apprendeva da me che ero di turno
PM:
è possibile che questa evenienza
GRATTERI:
io
PM:
possa essere capitata anche a lei non essendo, non
GRATTERI:
no, non lo so dire, per me non cambia nulla insomma
PM:
entrando tra i suoi compiti però in questura qualcuno dice: oh, oggi ne abbiamo fatti 50! Ecco non è successo?
GRATTERI:
davanti a me non è succe..., non mi consta
PM:
perfetto, non perdiamo tempo su dettagli irrilevanti. Perfetto però è un dato statistico che noi le diamo come accertato
GRATTERI:
certo
PM:
che il sabato sono stati effettuati arresti in, in numero maggiore rispetto agli altri giorni
GRATTERI:
rispetto agli altri giorni
PM:
e dico basterebbe solo la scuola DIAZ per far sballare
GRATTERI:
ho capito
PM:
tra virgolette le statistiche. Benissimo, questo dato
GRATTERI:
si
PM:
conferma alcune dichiarazioni esplicite
GRATTERI:
si
PM:
che il sabato si sono, sono state date direttive più specifiche per intensificare l'opera
GRATTERI:
certo
PM:
di controllo al fine di non più prevenire ma di individuare
GRATTERI:
di impedire, anche impedire
PM:
di individuare i responsabili delle azioni
GRATTERI:
certo
PM:
avvenute, commesse a Genova e eventualmente di pervenire ad arresti
GRATTERI:
è vero
PM:
benissimo
GRATTERI:
cioè
PM:
questo le dico
GRATTERI:
impedire, individuare ed arrestare
PM:
certo
GRATTERI:
cioè c'era, era stata disposta un'attività, cosa che negli altri giorni non era stata disposta in quei termini
PM:
no, perché c'era, voglio dire, si tratta
GRATTERI:
si
PM:
si tratta ecco, di intendersi
GRATTERI:
si
PM:
anche perché non è tecnico, può sembrare un'osservazione banale e di buon senso
GRATTERI:
si
PM:
perché poi si arriva all'apolis
PM:
si appunto
PM:
nel senso, nel momento di venerdì soprattutto ci sono gli scontri di piazza, eccetera. E' ovvio che un'attività più mirata
GRATTERI:
certo
PM:
a individuare è più possibile
GRATTERI:
certo
PM:
quando le cose si calmano piuttosto che non quando le cose sono in atto però questo (?)
GRATTERI:
certo
PM:
non è per entrare nelle segrete cose, nelle grandi strategie
GRATTERI:
no, no ma io poi cioè
PM:
ho pensato che il sabato ad un certo punto ci siano direttive che in qualche modo
GRATTERI:
si, si
PM:
spingono più verso una concretizzazione di risultati eh, che in qualche modo potevano essere stati bloccati dall'emergenza dei giorni precedenti. Allora ritorno alla sua deposizione
GRATTERI:
si
PM:
in commissione parlamentare. Lei ha dato i numeri, i dati di questa attività di prevenzione e di controllo nella zona rossa e che si è in piena attività, lei dice: ci sono state attività di controllo sempre nella zona rossa. Una prima fase in cui è stata svolta un'attività generale di tipo conoscitivo del territorio, della fa..., della popolazione censita con specifica attenzione per determinate categorie di soggetti; una seconda fase durante la quale si è svolta un'attività mirata di bonifica e interventi. L'intera attività per la quale mi ha costantemente affiancato il dottor CALDAROZZI si è concretizzata in 22 persone arrestate, 92 perquisizioni, 27 sequestri, 38 denunce, 40.000, 44.070 persone identificate, eccetera. E qui i numeri precisi evidentemente su questa attività. Poi lei accenna…
GRATTERI:
si
PM:
mentre ribadisce, come ha qua ribadito, che nessun compito di ordine pubblico è stato svolto dallo SCO
GRATTERI:
si
PM:
e tanto meno dal personale di squadra mobile a dipendenza. L'attività a Genova si è sempre realizzata nel rispetto delle specifiche competenze connesse all'investigazione di carattere preventivo e giudiziario non che nel rispetto dell'ordinanza di servizio ordinata dal questore in materia di ordine della sicurezza pubblica, eccetera, eccetera. Là dove l'attività specie investigativa lo hanno richiesto gli stessi compiti d'indagine preventiva e giudiziaria sono sempre stati attivati e svolti con l'ausilio degli organismi territoriali competenti, lei diceva
GRATTERI:
esatto
PM:
ce l'ha chiarito anche adesso, queste operazioni possibilmente anche per problemi di conoscenza del territorio si facevano appoggiandosi alle unità operative locali, diciamo, no questo
GRATTERI:
se mi consentite di dire imprescindibilmente
PM:
certo, benissimo. Ciò è accaduto anche con riferimento agli specifici episodi delle perquisizioni, degli arresti perpetuati nelle scuole
PM:
KLEE e quella
PM:
PAUL KLEE e DIAZ-PASCOLI
GRATTERI:
si, si
PM:
allora lei accanto, diciamo, lei sta parlando della
GRATTERI:
si
PM:
sua attività
GRATTERI:
si
PM:
e dell'attività dello SCO
GRATTERI:
si
PM:
no?
GRATTERI:
si
PM:
allora prima riferisce
GRATTERI:
si
PM:
della attività in zona rossa
GRATTERI:
si
PM:
e dell'attenzione concentrata su quello, poi lei cita due episodi
GRATTERI:
si
PM:
che attengono a quella fase diciamo di investigazione e di controllo
GRATTERI:
si
PM:
preventivo-repressivo che sfocia in attività anche giudiziaria individuando due grandi episodi, diciamo
GRATTERI:
si
PM:
significativi
GRATTERI:
si
PM:
che sono del sabato
GRATTERI:
si
PM:
no possono essere casualmente del sabato
GRATTERI:
si
PM:
cioè la perquisizione alla scuola KLEE
GRATTERI:
si
PM:
lei inserisce quella DIAZ-PASCOLI
GRATTERI:
si
PM:
poi li descrive, li descrive. Per quanto riguarda il primo episodio è quello che ha accennato adesso nella tarda mattinata di sabato 21 luglio disposi che venisse perquisito il furgone segnalato e notato nel corso delle manifestazioni dal quale erano stati distribuiti bastoni e altri oggetti contundenti. Il furgone seguito attraverso le immagini riprese da un elicottero della polizia di stato trovava ricovero in una zona attigua alla scuola PAUL KLEE. Detti incarico allora al vice dirigente della squadra mobile di Genova, detti incarico..
GRATTERI:
si
PM:
che faceva parte del gruppo a mia disposizione di provvedere a svolgere attività mirate di polizia giudiziaria. Si pervenne così all'individuazione del mezzo, all'identificazione di persona e al successivo sequestro di barre o materiale illegale, tra cui, mi ricordo, 75 non 60 barre di ferro lunghe un metro e mezzo ciascuna, di altro materiale da guerriglia urbana, non che un manganello di tipo TONFA in dotazione ai reparti all'arma dei Carabinieri eccetera, eccetera. L'operazione ha portato quindi all'arresto di 23 soggetti per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione, al saccheggio non che per i reati di ricettazione e possesso di strumenti atti ad offendere. E poi parla della, della DIAZ-PASCOLI ma dicendo qui sono stato sentito come testimone e è in corso un'attività giudiziaria e quindi lei su, su questo diciamo non
PM:
Eclissa
PM:
ecco non parla
PM:
si giustamente
PM:
non risponde alle domande però quello che io
GRATTERI:
si
PM:
voglio dire da questa sua esposizione, eh, in qualche modo lei l'attività, ecco, che è relativa a queste due operazioni
GRATTERI:
si
PM:
che hanno portato all'arresto più significativo di persone, lei ne parla diciamo come se fosse un'attività che comunque vede lo SCO come referente e in qualche modo, io la invito a rileggerla diciamo
GRATTERI:
si, si
PM:
lì magari si trattava di offrire
GRATTERI:
si,si
PM:
dati a chi diceva
GRATTERI:
si, si
PM:
non avete fatto nulla
GRATTERI:
certo, certo
PM:
ecco non
GRATTERI:
certo
PM:
quindi
GRATTERI:
si,si
PM:
intendo lo scopo diciamo della
GRATTERI:
si,si
PM:
diciamo della li
GRATTERI:
si, si
PM:
probabilmente la gente poteva contestare, cioè i parlamentari potevano contestare cioè ma non avete fatto niente
GRATTERI:
si, si
PM:
allora era il caso di, forse, di offrire qualche numero o qualche dato
GRATTERI:
certo
PM:
per carità non, però voglio dire è un po' diversa la sua esposizione qui e ripeto che può spiegarsi soltanto con le finalità, la deposizione rispetto ovviamente alla sua deposizione qua in cui mi sembra lei prendere un po' le distanze e diciamo questa attività cioè non. Poi ho saputo che
GRATTERI:
no, no scusi io
PM:
non ho letto gli atti nemmeno dell'arresto
GRATTERI:
mi perdoni non, ma non
PM:
lei ha…
GRATTERI:
si, no, non ho preso
PM:
…detto che non ha letto
GRATTERI:
non sto pigliando le distanze da questo
PM:
non ha letto gli atti
GRATTERI:
si
PM:
dell'arresto della scuola PAUL KLEE
GRATTERI:
si, confermo certo
PM:
io
GRATTERI:
non gli ho letti
PM:
di fronte a questa affermazione
GRATTERI:
certo
PM:
sono veramente stupito perché non posso pensare
GRATTERI:
si
PM:
che un'operazione che è diretta e promossa
GRATTERI:
si
PM:
da lei, non la veda anche come ultima curiosità poi partecipe di questo atto significativo perché arrestare non so quante persone, 23
PM:
23
GRATTERI:
23
PM:
soggetti per associazione a delinquere è un atto che nella storia giudiziaria è abbastanza eccezionale
GRATTERI:
nella?
PM:
nella storia giudiziaria lei ha operato sicuramente in zone.

FINE LATO A - CASSETTA N.256/02 - DUPLICATO N.101/02
INIZIO LATO B - CASSETTA N.256/02 - DUPLICATO N.101/02

PM:
Rispetto.ecco, io mi meraviglio che lei adesso rispetto alla, a qualche informazione che le chiede il collega lei dice: nulla so insomma
GRATTERI:
no, no, voglio dire non conosco, cioè so, no mi scusi, mi consenta cioè, non si può generalizzare così
PM:
adesso (?)
PM:
il collega le ha detto era (?)
GRATTERI:
io guardi ho fatto 3 anni di antiterrorismo
PM:
il collega le ha detto
GRATTERI:
ho fatto 3 anni di antiterrorismo alla DIGOS di Padova
PM:
si, no, va bè ma perché...
GRATTERI:
non, non ricordo di aver avuto
PM:
questa cosa ha avuto un versante giudiziario
GRATTERI:
no, guardi questo lo ricordo perfettamente perché l'autista del circ..., del camion so che in effetti, ricordo, non ricordo il nome del circolo, però l'autista del camion
PM:
no aspetti...quello di...(?)anarchico
GRATTERI:
l'autista del camion faceva parte o quantomeno era stato segnalato o c'erano dei precedenti presso la DIGOS di Torino questo
PM:
certo
GRATTERI:
l'ho sentito in quei giorni là perché faceva parte di questo circolo
PM:
si
PM:
dottore mi scusi questi atti
GRATTERI:
si
PM:
che non trovo. Questi atti..
GRATTERI:
io
PM:
sono no, sono stati
PM:
quelli della PAUL KLEE?
PM:
si., un attimo
PM:
li avevi presi?
PM:
eccoli qua
PM:
si
PM:
questi atti sono stati trasmessi all'autorità giudiziaria con l'intestazione: Questura di Genova squadra mobile SCO
GRATTERI:
squadra mobile sezione criminalità organizzata
PM:
si
GRATTERI:
non è SCO servizio centrale operativo
PM:
scusi
GRATTERI:
prego
PM:
credo e ritengo inverosimile che
DIFENSORE:
ma l'ha fatta la scuola base?
PM:
sentiamo un attimo
GRATTERI:
guardi che io ho chiamato
PM:
scusi
GRATTERI:
prego
PM:
se mi fate parlare
GRATTERI:
no, no la prego
PM:
potete contraddire
GRATTERI:
no, no
PM:
contestare
GRATTERI:
no, no
PM:
smentire e darmi
GRATTERI:
le chiedo scusa, le chiedo scusa
PM:
allora alla sua affermazione
GRATTERI:
si
PM:
io sono partito dicendo, lei alla commissione parlamentare in qualche modo sciorina queste cifre, questi numeri e offre alla valutazione come operato, diciamo che in qualche modo fa capo a lei, queste due importanti operazioni: l'arresto e, e l'operazione che porta all'arresto delle 23 persone
GRATTERI:
si
PM:
in esito alla perquisizione alla scuola PAUL KLEE e all'operazione DIAZ-PASCOLI
GRATTERI:
si
PM:
allora mi faccia finire per cortesia
GRATTERI:
prego
PM:
poi contestate. lo
GRATTERI:
no, io non voglio contestare nulla
PM:
benissimo
GRATTERI:
volevo solo chiedere
PM:
questi atti, in questi atti
GRATTERI:
si
PM:
credo che lei ha detto, ha incaricato
GRATTERI:
il vice dirigente della squadra mobile di Genova
PM:
il vice dirigente
PM:
che è SCROFANI
PM:
SCROFANI
GRATTERI :
SCROFANI
PM:
ed è comunque un, una persona che lei ha incaricato e che dovre... e avrebbe dovuto avere immagino come referente lei
GRATTERI:
no, come referente c'è il dirigente della squadra mobile di Genova, non ha me come referente, nella scala gerarchica e nella scala funzionale il dirigente della sezione, il vice dirigente c'ha
PM:
era DOMINICI
GRATTERI:
certo, non sono io il referente
PM:
possiamo girare intorno alla qualifica fin quanto vuole, io le contesto sostanzialmente questo
GRATTERI:
si
PM:
è un'operazione che è in qualche modo promossa, sollecitata e diretta comunque dal servizio centrale operativo nella persona sua, del dottor CALDAROZZI in qualche modo qualcuno seguiva, qualcuno seguiva
GRATTERI:
si
PM:
il dottor SCROFANI
GRATTERI:
si
PM:
d'accordo ecco. Trovo inverosimile, ma nel senso che trovo così arduo a credere che lo SCO nella sua persona o nella persona del dottor CALDAROZZI, quindi i suoi stretti collaboratori non abbiano poi in qualche modo non dico partecipato materialmente alla stesura degli atti ma si siano quasi disinteressati dell'esito e del contenuto degli atti che venivano redatti
GRATTERI:
parliamo sempre della PAUL KLEE?
PM:
si esatto
PM:
si, KLEE
PM:
perché le dico questo, perché lei lo saprà, ma glielo dico adesso l'esito di questi arresti per associazione a delinquere, 23 persone arrestate in esito alla perquisizione, assomiglia troppo all'esito della perquisizione della scuola DIAZ-PERTINI. Perché, perché qui il pubblico ministero non appena ha ricevuto gli atti per l'arresto di 23 persone ne ha scarcerate 21 per assoluta mancanza di indizi e per l'insussistenza della ipotesi contestata. E' uno smacco clamoroso!
GRATTERI:
ne prendo atto
PM:
significa che il pubblico ministero che per sua natura in qualche modo è portato a sostenere per quanto sostenibile l'atto della polizia giudiziaria ha addirittura dovuto prendere le distanze scarcerando 21 persone su 23. Non le debbo ricordare l'esito della perquisizione a seguito dell'irruzione nella scuola DIAZ-PERTINI, che è analogo. E l'analogia si trova anche nel fatto che viene contestata senza alcun minimo presupposto una fattispecie di reato i cui contorni soltanto nella mente di non so chi, possano essere stati individuati, a giudicare quantomeno dagli esiti che hanno avuto e dalle verifiche giudiziarie che hanno avuto. Allora lei può prendere le distanze e può dire: non sono ufficiale di polizia giudiziaria, non ho redatto questi atti, non me ne sono informato perché i miei compiti finivano soltanto nel segnalare il furgone visto da, ecco da, tra l'altro non è stato nemmeno lei a segnalarlo e basta. Se le sue dichiarazioni possono limitarsi a questo io, il collega vedrà, ne prendo atto però non credo e non creda che io personalmente mi accontenti di questa formale giustificazione
GRATTERI:
posso darle una risposta?
PM:
certo
GRATTERI:
grazie
PM:
le dico quantomeno a livello di informazione perché io mi stupisco, non il fatto che, non le sto dicendo: lei ha partecipato alla stesura di questi atti, ma informarsi su che cosa si stava facendo, quale poteva essere per curiosità l'esito di quella operazione ecco io lo trovo inverosimile onestamente
GRATTERI:
allora guardi
PM:
e comunque, le dico la prossima volta visto che lei è sempre dirigente dello SCO si informi un po' meglio nel senso, guardi
DIFENSORE:
signor pubblico ministero scusi un attimo, può allora precisare la domanda che la, diciamo, contestazione iniziale che faceva riferimento all'intestazione del rapporti in cui era riferita alla scritta SCO è stata da lei rettificata nel senso che non si tratta del servizio centrale operativo diretto dal dottor GRATTERI
PM:
finora siamo
DIFENSORE:
no visto che, no scusi, lei
PM:
stiamo registrando avvocato
DIFENSORE:
lei ha parlato di SCO, allora ne dia formalmente atto che ha sbagliato nella contestazione
PM:
avvocato stiamo registrando quindi
DIFENSORE:
che se ne dia atto allora
PM:
avvocato non devo dare atto e se darò atto nel verbale ma credo che nella conversazione ci siamo capiti. lo ho mostrato questo e voi avete detto oh per bacco squadra mobile SCO non significa SCO servizio centrale operativo, ma sezione criminalità organizzata. Di cosa devo dare atto, credo che il registratore se funziona ha preso atto di questa vostro chiarimento. E credo nella successiva conversazione, nelle mia successive affermazioni si siano chiariti, ho chiarito sostanzialmente qual è il senso della mia contestazione
DIFENSORE:
no perché ecco quando lei fa riferimento al dottor CALDAROZZI
PM:
no, no, no
DIFENSORE:
invece
PM:
no, no, no
DIFENSORE:
e come no lei da (?) il dottor CALDAROZZI
PM:
ho detto semplicemente
PM:
... SCROFANI ...
PM:
ho detto semplicemente e mi si consenta di chiarire che si tratta di un'operazione che quantomeno dalla deposizione alla commissione parlamentare viene presentata come un'operazione la cui paternità è dello SCO, servizio centrale operativo
GRATTERI:
non, no mi pare di dirlo questo...
PM:
lei sta parlando
GRATTERI:
si
PM:
della sua attività
GRATTERI:
si
PM:
e lei afferma. Là dove l'attività
GRATTERI:
si
PM:
di specie investigative lo hanno richiesto gli stessi compiti di indagine preventiva giudiziaria sono stati attivati e svolti con l'ausilio
GRATTERI:
si
PM:
degli organismi territoriali competenti
GRATTERI:
si
PM:
ciò è accaduto anche con riferimento agli specifici episodi delle perquisizioni e arresti effettuati nelle scuole PAUL KLEE e DIAZ-PASCOLI. Se ben intendo la lingua italiana, vuoi dire che l'operazione
PM:
è concepita dallo SCO, ma viene
PM:
è concepita dallo SCO
GRATTERI:
ma guardi evidentemente
PM:
è svolta con, mi scusi
GRATTERI:
prego
PM:
poi potrà
GRATTERI:
si, si
PM:
perché non vorrei essere frainteso, magari giudicato. E' svolta, attivata e svolta con l'ausilio degli organismi territoriali competenti. Ecco lei lo cita come diciamo, come attività
GRATTERI:
certo
PM:
che la cui paternità se vogliamo in senso lato e certamente non è diretta la partecipazione alla stesura degli atti e lo abbiamo chiarito
GRATTERI:
si cioè
PM:
non è diretta partecipazione alla stesura degli atti, qui non vedo la sua firma
GRATTERI:
si
PM:
ovviamente non la sola, né vedo la firma del dottor CALDAROZZI che pure è ufficiale di P.G.; nella, le firme iniziano con il dottor Paolo SCROFANI che lei ha citato come vice della squadra mobile
GRATTERI:
si
PM:
di Genova. Questo è chiarissimo
GRATTERI:
certo
PM:
però io le dico e le contesto un'altra cosa
GRATTERI:
si
PM:
quindi non è più un problema di sigle, qui lei presenta l'operazione come un'operazione dello SCO attuata con l'ausilio degli organismi territoriali competenti secondo quanto aveva già prima specificato
GRATTERI:
io mi faccio lì riferimento, ritengo, a un principio di carattere generale perché c'è un altro passo dell'audizione dove io chiarisco quali sono, ad un parlamentare, ad un membro della commissione, quali sono i compiti e le responsabilità del servizio centrale operativo e degli organismi territoriali periferici e dei responsabili degli organismi territoriali periferici rispetto all'autorità giudiziaria. Cioè dove dico che per mio, non per mio costume, per nostra, come posso dire, per, per metodo professionale, ma anche per legge, perché se io vengo, così come ho chiarito alla commissione parlamentare antimafia, a Genova a fare una perquisizione ai sensi dell'articolo 41, ritengo, perché mi è successo, sono stato funzionario territoriale, il procuratore della repubblica non chiede notizia a me che vengo da fuori di una perquisizione fatta male, ad esempio
PM:
dottore
GRATTERI:
eventualmente fatta male
PM:
ma certo ma per questo
GRATTERI:
chiede, e no!
PM:
siamo più che d'accordo
GRATTERI:
e ma siamo, ma è questo l'impostazione
P.M:
però mi scusi
GRATTERI:
se lei è d'accordo
PM:
mi scusi ma allora lei
GRATTERI:
deve essere d'accordo anche su questo
PM:
noi non avremmo nemmeno dovuto fare contestazione a lei perché ci bastava la sua affermazione
GRATTERI:
si, ma no, siccome lei mi sta dicendo
PM:
l'ufficiale di polizia giudiziaria
GRATTERI:
lei mi parla, lei mi parla di ausilio
PM:
cioè non
GRATTERI:
c'è un altro passo è chiarito meglio, no, mi faccia parlare la prego. C'è un altro passo dove è chiarito meglio quelli che sono i compiti, miei e del servizio centrale operativo rispetto a quelli che sono i compiti degli organismi territoriali nei riguardi dell'autorità giudiziaria, dai quali gli organismi del governo dipendono
PM:
si, scusi dottore però posso fare anche perché
GRATTERI:
si
PM:
poi ovviamente c'è una confusione di lingue. Qui diciamo ci sono due profili forse
GRATTERI:
si
PM:
da tenere un po' distinti da, da un lato diciamo così il profilo istituzionale
GRATTERI:
si
PM:
dall'altro quello fattuale operativo
GRATTERI:
certo
PM:
tanto per capirci, allora vediamo se riusciamo a capirci. Quando lei per esempio, faccio un esempio
GRATTERI:
si
PM:
per capire se parlava di inizio, parliamo dell'inizio dell'attività
GRATTERI:
si
PM:
bonifica che fa lei
GRATTERI:
si, si
PM:
evidentemente questa bonifica si traduce in atti
PM:
per curiosità avvocato
PM:
perché io li ho visti personalmente no
GRATTERI:
si
PM:
sono atti di perquisizioni che venivano fatti per esempio da singole squadre, squadre mobili
GRATTERI:
si
PM:
per esempio abbiamo addirittura squadre mobili di Palermo
GRATTERI:
si
PM:
che hanno perquisito
GRATTERI:
si, si
PM:
però lei stesso
GRATTERI:
c'è sempre l'elemento locale
PM:
no mi scusi quando allora
GRATTERI:
si
PM:
lei stesso però attribuiva un po' diciamo a se stesso e al suo servizio quello di in sostanza dare una
GRATTERI:
indirizzo
PM:
una sorta di indirizzo operativo a queste squadre mobili
GRATTERI:
certo
PM:
poi c'è il problema della, dell'atto in concreto
GRATTERI:
certo
PM:
che veniva di volta in volta svolto
GRATTERI:
certo
PM:
certamente sotto l'atto in concreto questo poi il problema perché no
GRATTERI:
si, si
PM:
poi si querella, diventa anche una polemica un poco…
GRATTERI:
si,si
PM:
è chiaro che non ci mette la firma i, chi è del
GRATTERI:
io non posso
PM:
servizio centrale operativo perché lei non si rapporta direttamente all'autorità giudiziaria
GRATTERI:
certo
PM:
questo è evidente
GRATTERI:
è ovvio
PM:
però quello che era un pochettino la
GRATTERI:
si
PM:
la querelle di
GRATTERI:
si
PM:
oggi era questo
GRATTERI:
si
PM:
che però questa attività veniva sostanzialmente ispirata anche da una attività di intelligence
GRATTERI:
si
PM:
diciamo e di comprensione del fenomeno che scaturiva dalle sue competenze specifiche dopo di che c'era un problema funzionale e questo problema funzionale veniva di volta in volta risolto con operativi alle sue dipendenze funzionali
GRATTERI:
certo
PM:
questa tra l'altro è una, è, mi sembra che è uno schema
GRATTERI:
ho detto, mi consente?
PM:
che ha lei stesso delineato
GRATTERI:
si, si, se mi consente
PM:
e che poi voglio dire
GRATTERI:
mi consente di distinguere
PM:
questa è una, una questione pratica
GRATTERI:
certo, però mi consente di distinguere consigliere
PM:
prego
GRATTERI:
se mi è consentito, io distinguerei l'attività che viene svolta all'interno della zona rossa dove c'è un'attività di intelligence nel senso che il servizio centrale operativo predispone un piano di intervento... porta alla valutazione del direttore centrale questo piano di intervento dopo di che fa un'ordinanza a tutti coloro i quali devono in qualche maniera attenersi a questo metodo di lavoro, a queste regole... Questo è un problema di carattere generale, è un programma che va realizzato, studiato prima, esaminato sia sotto l'aspetto informativo che sotto l'aspetto dell'intervento. Qua parliamo di un fatto occasionale per me, cioè qua succede che io mi trovo nella stanza del questore di Genova, presente il vice capo vicario della polizia, che sta raccontando un fatto che io manco sapevo, perché non sapevo quando era successo
PM:
quello del camion?
GRATTERI:
quello del camion. Per cui io diciamo da direttore del servizio centrale operativo, da FRANCESCO GRATTERI o da FRANCESCO GRATTERI, ritengo, siccome vedo che davanti a me si sta svolgendo male una perquisizione, cioè da gente evidentemente che è stata scelta male, nel senso che non ha quella capacità di valutazione perché forse non avevano mai fatto una perquisizione, non lo so. Ritengo siccome quel mezzo è uno strumento di reato, è stato utilizzato per commettere il reato, io ho ritenuto, dico: dobbiamo identificare questo autista, mi spiego? Vedere chi è e vedere ovviamente di trovare
PM:
ho capito ma qui in sostanza perché poi questo le dice il collega..
GRATTERI:
do l'indicazione, cioè dispongo, se dobbiamo dire, dispongo
PM:
in sostanza da delle direttive, delle direttive per un'operazione
GRATTERI:
certo, certo dispongo
PM:
che poi diventa di polizia giudiziaria
GRATTERI:
poi sul posto
PM:
questa è la sostanza
GRATTERI:
si, ma sul posto, consigliere, c'è un ufficiale di polizia giudiziaria, che tra l'altro, è un ufficiale di polizia giudiziaria anziano, con altri ufficiali di polizia giudiziaria. Per cui io
non mi sogno assolutamente di imporre all'ufficiale di polizia giudiziaria una cosa che non può fare
PM:
certo, però il collega le diceva questo
GRATTERI:
si
PM:
nel momento in cui poi l'ufficiale di polizia giudiziaria a cui lei ha da...
GRATTERI:
ma quando l'ufficiale
PM:
no, ma mi faccia finire
GRATTERI:
si, si
PM:
da degli input
GRATTERI:
si
PM:
a un certo punto opera
GRATTERI:
si
PM:
è, è piuttosto strano che lei poi si disinteressi di quello che faccia non fosse altro
GRATTERI:
ma ho dato un incarico, guardi io ho dato un incarico a un ufficiale di polizia giudiziaria, mi scusi
PM:
rendetevi, rendetevi conto, dottore
GRATTERI:
ma mi perdoni
PM:
c'è stata anche un'inchiesta amministrativa
GRATTERI:
si
PM:
rendetevi conto che se noi sentiamo i subordinati, quelli che hanno grado inferiore a voi
GRATTERI:
si
PM:
dicono: ma signori c'erano accanto a noi dei generali
GRATTERI:
si
PM:
ma voi volete che i generali accanto a noi, cioè noi facciamo quello che non dicono i generali? Voi continuate
GRATTERI:
guardi
PM:
generali a dire: ma noi siamo generali
GRATTERI:
consigliere mi deve perdonare
PM:
non ci possiamo mica curare dei minimis
GRATTERI:
lei mi deve perdonare cioè io sono, io ho ma
PM:
noi diamo le indicazioni: perquisite il... e poi
GRATTERI:
consigliere, lei guardi, lei non mi faccia dei rimproveri perché, mi perdoni, io c'ho una storia professionale
PM:
no io le metto
GRATTERI:
no, credo, mi, mi faccia parlare. Credo in quello che faccio e soprattutto credo nella legge e nel rispetto della legge questo sia chiaro, va bene? lo non do perché non ne ho mai dati ordini ai miei subalterni di commettere attività illecite o di fare arresti illegali. lo ho detto a un funzionario, che è un ufficiale di P.G., che è alto in grado, perché il vice dirigente della squadra mobile di Genova, e ritengo che in quel momento non avesse alcun incarico all'interno della zona rossa, perché era sostanzialmente libero, e ritengo che col suo, col dottor SCROFANI non vi fosse alcun elemento del servizio centrale operativo, mi spiego, di fare una perquisizione, cioè di fare un atto di P.G. che gli compete, di cui ne fa giornalmente a decine, così come ne ho fatti io a decine. Poi ovviamente l'ufficiale di P.G. si assume l'onere e la responsabilità di quello che fa
PM:
dottore
GRATTERI:
ritengo, mi perdoni mi faccia finire. Ritengo che l'ufficiale di P.G. che valuta, e il dottor SCROFANI penso che fosse, spero che continui ad essere un funzionario alt... di grande professionalità, ritengo che fosse in grado di stabilire se in effetti quelle persone fossero da arrestare o meno. Se non lo fossero, non lo so, perché io probabilmente dopo ho fatto dell'altro, non mi ricordo, lo ho dato, ho, ho segnalato lo strumento con il quale si stava commettendo un reato e gli ho detto: vedi un attimo, organizzati e fai una perquisizione. L'avrebbe fatto anche un normale cittadino
PM:
mi scusi, accettiamo, accetto tutte le sue premesse che non contesto e le sue giustificazioni che non contesto. Per altro dato che ognuno fa il suo mestiere e purtroppo quello capi...quello che capita sulla scrivania è una pratica diciamo che dobbiamo esaminare
GRATTERI:
purtroppo lo so
PM:
e
GRATTERI:
che mi mortifica molto guardi! E no questo ne deve prendere atto, mi, sono molto mortificato
PM:
ne prendo
GRATTERI:
sono purtroppo, e ne deve prendere atto perché, mi perdoni, scusi, io c'ho 22 anni di servizio fatti sulla strada, fatti con sacrificio, fatti anche con risultati, ma non per risultati personali perché penso di aver dato un mio contributo, e lo dico guardi senza modestia o falsa modestia, alla lotta alla criminalità organizzata e anche alla lotta alla criminalità politica perché ho fatto 3 anni di antiterrorismo
PM:
dottore ma non andiamo avanti
GRATTERI:
per cui mi perdoni
PM:
ma non andiamo avanti
GRATTERI:
no, no, ma mi consenta uno sfogo, mi scusi, cioè lei mi ha detto
PM:
lo sfogo è consentito, diciamo che può essere
PM:
però io
GRATTERI:
ma guardi ciascuno però, mi perdoni consigliere, ciascuno di noi ad un certo punto quando
PM:
non metto in dubbio questa situazione
GRATTERI:
ma no, ci dobbiamo mettere anche, perché io non mi ero mai messo nella testa di chi ritiene di essere al di sopra di tutto purtroppo. A un certo punto non è al di sopra di tutto, perché deve, deve fare i conti con qualche cosa che evidentemente non ha previsto. Allora io mi sento mortificato con me stesso
PM:
si, però vede
GRATTERI:
io sono amareggiato per quello che è successo e non vorrei che qua si pensasse una cosa
PM:
dottore scusi
GRATTERI:
per un'altra
PM:
dottore scusi, io mi permetto di reprimere lo sfogo, non perché
GRATTERI:
va bene le chiedo scusa
PM:
sono cattivo ma perché
GRATTERI:
mi perdoni
PM:
lo do, quello che lei dice, lo do per scontato
GRATTERI:
e ma guardi c'è chi lo sente di più, chi lo sente di meno
PM:
lo do per scontato, e cioè ricordarlo
GRATTERI:
se tutti
PM:
mette, ricordarlo mette in difficoltà lei e noi
GRATTERI:
consigliere ma se tutti i miei colleghi, non parlo dei suoi, fossimo nella stessa condizione a quest'ora non saremmo qua
PM:
mi scusi... ciò che lei dice mette in difficoltà lei e noi
GRATTERI:
va bene, le chiedo scusa
PM:
io una volta ho detto a un, forse l'ho detto al, al dottor CALDAROZZI quando assumeva posizione che mi sembravano un po' evanescenti e ... ho detto: guardi che la posizione in cui noi ci troviamo è contro natura, ciò ha suscitato l'ilarità nell'avvocato
PM:
è vero difatti
PM:
però ecco più sottolineiamo questo noi siamo
GRATTERI:
no, no guardi
PM:
abituati, siamo abituati a stare dalla stessa parte della scrivania
GRATTERI:
si, si ma guardi
PM:
più lei sottolinea questo fatto
GRATTERI:
no, no, guardi l'ho sottolineato solo una volta mi perdoni
PM:
cioè quindi io lo do per scontato
GRATTERI:
è stato una forma, mi perdoni se me lo sono consentito, mi controllerò meglio d'ora in avanti, ma è soltanto ecco per, va bè basta!
PM:
lo do per scontato e la prego di dare per scontato la stessa, lo stesso animo da, dall'altra parte della scrivania, ecco.
GRATTERI:
ma al momento, mi perdoni, al momento in cui ricevo, perché è ovvio che lei giustamente mi sta, sta rimproverando un fatto che evidentemente è stato sviluppato o gestito male lei
PM:
io le sto rimproverando lo stesso fatto
GRATTERI:
io mi sento mortificato, se mi permette
PM:
le sto rimproverando
GRATTERI:
mi consente di esplicitare
PM:
certamente
GRATTERI:
la mia mortificazione?
PM:
certamente però le dico questo
GRATTERI:
poi lei ha pienamente ragione
PM:
no, va bè guardi questo
GRATTERI:
io può darsi che io abbia torto però mi sento mortificato
PM:
ma certo
GRATTERI:
di questa
PM:
le dico però questo mette in difficoltà lei
GRATTERI:
va bene
PM:
e noi
GRATTERI:
non ne parlo più
PM:
evitiamo diciamo
GRATTERI:
non ne parlo più
PM:
almeno il, il malessere o il disagio
GRATTERI:
no, no, guardi, non
PM:
allora
GRATTERI:
non c'è nessun malessere
PM:
io le ho detto
GRATTERI:
si
PM:
le ho citato l'esempio anche del dottor CALDAROZZI proprio per dirle che in ogni caso le, diciamo il rifarsi ed è giusto che lei lo faccia e lo deve fare, è doveroso da parte sua, però il rifarsi soltanto a una qualifica formale rischia di non far comprendere i piani di discussione. Le dico questo, piani di discussione, le contestazioni che le vengono fatte, in fondo le sono state fatte credo anche dall'ispettore che ha condotto diciamo nell'immediatezza dei fatti l'inchiesta amministrativa. Perché cioè è contestato ai dirigenti come voi quello che con la vostra presenza comunque, mi riferisco all'operazione di cui dovremmo andare a parlare, della DIAZ, comunque avete confuso diciamo la linea di comando. Cioè quando io le dicevo, il subordinato che dice: ma come io avevo il generale lì accanto, cioè mi viene a chiedere qualcosa a me? Che sarà una posizione difensiva, non sarà
corretta, perché mi mette una firma, mette una firma ed è giusto e lo sa.. Però cerchi di capire anche la posizione degli altri
GRATTERI:
certo
PM:
e cerchi di capire la nostra posizione che deve, che è quella
PM:
un po' di tutti
GRATTERI:
si ma non voglio scaricare su nessuno per l'amor di Dio
PM:
allora mi scusi
GRATTERI:
però devo essere preciso con me stesso e con la legge
PM:
certamente però è proprio per il rispetto che noi abbiamo e dobbiamo avere nei confronti degli operatori di polizia, e proprio per lo standard di professionalità che l'operatore di polizia meglio ci ha sempre assicurato, noi riteniamo che questi atti siano di una abnormità enorme. Cioè noi non abbiamo mai visto, né siamo mai stati costretti a leggere degli atti di polizia giudiziari così abnormi. Cioè io invitavo prima l'avvocato, lo farà in una pausa a leggere questo verbale di arresto che ha indotto il pubblico ministero a liberare 21 persone su 23. Vuoi dire che... non esiste niente, sono state arrestate delle persone senza alcun elemento. E quando noi scopriamo che sono state arrestate sulla base della stessa impostazione 93 persone illegittimamente ci chiediamo: che cosa è successo il sabato 21 a Genova? E' possibile che ci sia stata una deviazione dalle prassi ordinarie della polizia? Perché c'è stata dal punto di vista, dai suoi riflessi dell'attività giudiziaria, una deviazione da ogni corretta prassi. Non si fanno le perquisizioni, ne andremo a parlare, come sono state fatte nella scuola DIAZ-PASCOLI, non si fanno. Non credo che vengano insegnati nelle scuole di polizia operazioni di quel tipo
GRATTERI:
assolutamente no
PM:
ecco
GRATTERI:
ma voglio dire
PM:
c'è stata
GRATTERI:
può darsi anche che assolutamente si, dipende
PM:
e tutti hanno riconosciuto, hanno riconosciuto
GRATTERI:
si
PM:
che c'è stata una deviazione assoluta, ma ne parleremo
GRATTERI:
si
PM:
allora prendiamo atto solo di questo fatto che volevo
GRATTERI:
si
PM:
diciamo rilevare e fare constatare a lei
GRATTERI:
si
PM:
genericamente
GRATTERI:
si
PM:
allora ci sono due importanti operazioni
GRATTERI:
si
PM:
importanti le dico soltanto perché quantomeno hanno un esito giudiziario rilevante
GRATTERI:
si
PM:
cioè l'arresto di 23 persone e l'arresto di 93 persone. Hanno un impatto rilevante
GRATTERI:
si
PM:
come è possibile che queste due grandi operazioni, che hanno un così consistente numero di arresti, abbiano un esito giudiziario così deludente, è dir poco. Vuoi dire che questi atti sono stati fatti male, a dir poco. E noi dobbiamo credere che operazioni il cui esito giudiziario è così eccezionale...non siano state partecipate nemmeno a livello informativo, cioè per conoscenza, ai livelli superiori? E dobbiamo confinare ... la intera responsabilità, non dico giuridica, ma anche, come dire, a livello di impostazione, di qualificazione dei fatti, dobbiamo confinarla in 4, eh, commissari capi e qualche vice questore aggiunto?
GRATTERI:
no guardi
PM:
è così?
GRATTERI:
per quanto mi riguarda
PM:
noi ne prendiamo atto
GRATTERI:
per quanto mi, no, per quanto mi riguarda, no. Perché se noi parliamo di portare a conoscenza il personale delle attività che deve andare a svolgere, io le dico, e le posso portare 300 testimoni che io non solo ho fatto l'ordinanza per la zona rossa ma ho personalmente fatto un incontro fino all'ultimo giorno con gli ispettori e gli ufficiali di P.G. che dipendevano da me, che stavano all'interno della zona rossa, al fine di meglio chiarire quelli che erano le disposizioni e parlo di disposizioni contenute all'interno dell'ordinanza. Al fine di creare, creare un dialogo tra me e le persone a cui l'ordinanza era destinata. Perché ovviamente l'ordinanza poteva prestarsi anche a interpretazioni diverse, perché so perfettamente in certi, in taluni casi qual è il livello culturale o di interpretazione di alcuni ufficiali di polizia giudiziaria, di alcuni poliziotti, così anche di alcuni funzionari. Quindi volevo che la cosa non si prestasse ad equivoco e volevo che sulle mie responsabilità, io e gli altri fossimo tutti consapevoli di quello che il servizio centrale operativo e io che lo comandavo stava facendo. Per quanto riguarda le altre cose e se mi consente, torno un attimo all'istituto, alla, alla PAUL KLEE, io ho dato un incarico al dottor
PM:
SCROFANI
GRATTERI:
SCROFANI che è, è il vice dirigente della DIGOS e non un qualsiasi funzionario, perché non è un funzionario che dipende, che viene da fuori, perché poi le dirò che io ho preteso anche per i pattu...per i pattuglioni che vi fossero dei funzionari locali. Ho dato incarico al dottor SCROFANI, che è un vice dirigente della mobile di Genova, di fare un atto, un'attività di polizia giudiziaria. Il dottor SCROFANI è stato valutato anche per andare a dirigere una squadra mobile. Il dottor SCROFANI è un funzionario, che penso la procura di Genova conoscesse. Per me è un funzionario per bene, è un funzionario competente, per me è un funzionario capace, per me è un funzionario esperto. lo poi se ricevo un ordine da un mio superiore, mi spiego
PM:
ma proprio perché è tale
GRATTERI:
ma no guardi
PM:
ma proprio perché è tale
GRATTERI:
ma non guardi, ma no mi dispiace, ma non è
PM:
ma proprio perché è tale spicca
GRATTERI:
ma guardi
PM:
spicca l'abnormità dell'atto che ha compiuto
GRATTERI:
ma no...scusi questo
PM:
proprio perché è tale
GRATTERI:
ho capito ma, ma io le dico che in mezzo a quelli, a queste persone che sono state arrestate, io le posso dire, si può fare un'attività investigativa sicuramente
PM:
senta io facevo
GRATTERI:
io posso avere
PM:
vediamo un po' perché
GRATTERI:
si
PM:
perché c'è un problema anche di sintonizzarsi anche un po'
GRATTERI:
si, di, di, di
PM:
facciamo tutto sommato, no, lo stesso mestiere
GRATTERI:
si
PM:
ma abbiamo a che fare con cose
GRATTERI:
si certo
PM:
l'altro giorno con un'altra persona
GRATTERI:
si
PM:
con cui parlavamo di questi problemi, io facevo un esempio di questo tipo: c'è un'attività routinaria
GRATTERI:
si
PM:
che facciamo ogni giorno, dico per esempio, io posso chiedere delle misure cautelari per un ricettatore, un rapinatore
GRATTERI:
si
PM:
eccetera, se decido però, è, di chiedere una misura cautelare per associazione a delinquere
GRATTERI:
si certo
PM:
nei confronti di 30 persone
GRATTERI:
si
PM:
al di là delle disposizioni interne di servizio
GRATTERI:
si
PM:
io vivendo in un ufficio, è diversa la nostra autonomia rispetto alla vostra, però vado dal mio capo e dico: guarda ho scritto questa richiesta vedi un attimo che ne pensi. Cioè è un atto
GRATTERI:
certo
PM:
eppure firmo soltanto io
GRATTERI:
merita una valutazione superiore
PM:
però onestamente
GRATTERI:
sono d'accordo
PM :
non posso pensare
GRATTERI:
certo
PM:
di non sottoporre
GRATTERI:
certo
PM:
mutatis mutandis arriviamo al punto
GRATTERI:
giustamente, ma il dottor SCROFANI
PM:
soprattutto nel momento in cui
GRATTERI:
si
PM:
l'input dell'operazione
GRATTERI:
certo
PM:
non è del dottor SCROFANI, allora SCROFANI mirabile funzionario
GRATTERI:
si, si
PM:
a un certo punto non gli viene un attimo anche da, cioè voglio dire, impartisce
GRATTERI:
ma io non so se il dottor SCROFANI ne ha parlato col suo dirigente
PM:
non gli viene neanche da consultarsi

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