PROCESSO DIAZ - La sentenza

13.1 Ricostruzione dei fatti > > > > > > > > > | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 |

Aggressione alla pattuglia in via Battisti

Prosegue in proposito il teste Andreassi:
“I pattuglioni vennero subito organizzati; quello affidato al dr. Di Bernardini passò davanti alla Diaz e venne fatto oggetto di un fitto lancio di bottiglie ed altri oggetti da parte di un numero consistente di black - block di persone cioè vestite di nero che gridavano: “Sono pochi, diamogli addosso". Secondo quanto riferito dal dr. Di Bernadini e dal dr. Caldarozzi, tale aggressione era stata talmente violenta che gli operatori dovettero allontanarsi velocemente per non essere sopraffatti. Ricordo che un mezzo era stato danneggiato; se a suo tempo esclusi di aver sentito qualcosa in proposito, probabilmente il ricordo di oggi dipende da qualche evento successivo”.
Tale episodio, posto poi a fondamento della decisione di procedere alla perquisizione della scuola Pertini, viene descritto da numerosi testi, ma in modo poco preciso e spesso discordante.
Tanto le dichiarazioni rese dai manifestanti [8], quanto quelle degli agenti che si trovavano sui mezzi della polizia [9] e di coloro che, trovandosi sul posto, vi assistettero [10] sono invero piuttosto confuse e in parte contraddittorie in ordine sia all’ora in cui sarebbe avvenuto il passaggio della pattuglia, sia alla sua composizione, sia al numero e alle reazioni dei presenti.
Di Bernardini riferisce in proposito:
“Il dr. Caldarozzi unitamente al dr. Gratteri ci  hanno spiegato che erano stati creati sei, possiamo chiamarli “pattuglioni mobili”, che avevano il compito, di  pattugliare la città per reprimere eventuali ulteriori reati che potessero verificarsi al margine delle manifestazioni e porre in qualche modo, una vigilanza su locali che erano stati, appunto, già mezzi saccheggiati. Questi pattuglioni sarebbero stati formati da quattro autovetture, di cui una, appunto, era la mia col personale di Squadra Mobile di Roma che io avevo con me; un’altra autovettura con personale della Digos … senza colori d’istituto … un’Alfa 156 e la Digos, dietro di me, aveva una Renault Clio …poi una pattuglia del Nucleo Prevenzione Crimine (quindi un equipaggio, diciamo, in divisa), e una pattuglia successiva del Reparto Mobile, che aveva in dotazione i Magnum.
Nella mia autovettura che era quella di testa ho fatto salire un’operatrice della Digos di Genova,  che aveva il compito, appunto, di fungere da scout … Abbiamo girato diverso tempo … Abbiamo controllato, in un’occasione, anche delle persone in una piazza … Mi sono sentito telefonicamente col dr. Caldarozzi, che mi anticipò che si stava recando con la sua pattuglia a controllare un bar dove era segnalata la presenza di diversi manifestanti … Ho ricevuto successivamente la chiamata del collega Filippo Ferri della Mobile di La Spezia, il quale appunto mi diceva che si erano recati unitamente al dr. Caldarozzi, quindi due equipaggi da quattro, in questo locale in via Trento e siccome dentro c’era la presenza di molte persone, avevano bisogno di un ausilio … Ho chiesto allo scout, “guardi, dobbiamo andare in via Trento”, e lo scout ha fatto strada … siamo passati nella via Cesare Battisti. Vi erano delle macchine ferme di fronte a noi per motivi di viabilità … ho notato che c’era la presenza di molte persone; la maggior parte, diciamo, sul lato destro, ma diverse anche sul lato sinistro … Ci siamo fermati proprio di fronte all’ingresso della scuola Diaz … Il cortile era pieno di persone … sul marciapiede c’erano moltissime persone … Quindi sono arrivate nei pressi anche la terza e la quarta autovettura con i colori d’istituto … In un attimo si è generato, lo chiamo tra virgolette il panico: nel senso che di colpo abbiamo sentito, io personalmente: “Sono quattro! Sono solo quattro!”  Poi voci, rumori di voci: ho sentito il motore imballato del Magnum, che evidentemente stava cercando di accelerare e suonare … Ho sentito dei colpi sulle autovetture; ho visto una bottiglia che ha superato la mia autovettura, una bottiglia di birra … non mi ha colpito … ed è praticamente strisciata sull’asfalto davanti a me … Ho innestato la sirena, quella a clacson che fa soltanto mezzo giro di suonata, per così dire. Abbiamo innestato quella, accelerato, suonato col clacson: le macchine davanti si sono un po’ aperte e siamo riusciti a svicolare” (v. trascr.  int. 17/12/2001 f. 9 e ss.).
Alcuni testi hanno inoltre descritto i danni riportati dal Magnum [11].
Dal complesso delle dichiarazioni rese dai testi, nonostante le già accennate divergenze e imprecisioni, può ritenersi accertato che in effetti al passaggio della pattuglia della polizia, composta da quattro veicoli di cui i primi due privi di insegne d’istituto, avvenuto nella prima serata, vi fu una reazione piuttosto accesa da parte dei giovani che si trovavano su via Battisti davanti alla Diaz, non solo verbale, con grida, minacce  e insulti, ma anche con il lancio di almeno una bottiglia e qualche spinta e colpo al Magnum.
La presenza dei danni sul Magnum non può invero assumere in proposito un valore determinante, dato che non sussistono elementi certi circa la loro determinazione in tale occasione, ma le dichiarazioni rese dai testi, spettatori abitanti nella zona e non coinvolti direttamente nelle manifestazioni, e le sostanziali conferme del fatto, anche se in termini di minore gravità, da parte dagli stessi giovani che si trovavano davanti al complesso scolastico, provano che in effetti la pattuglia venne in qualche modo aggredita, non solo verbalmente, ma anche con il lancio di qualche oggetto e spinte al Magnum.
Non appare invero necessario in questa sede accertare con assoluta precisione l’entità dell’aggressione e le sue eventuali conseguenze dannose, ma esclusivamente il fatto che da parte di numerosi giovani, evidentemente provenienti dalla scuola Diaz Pertini, fossero stati posti in essere nei confronti della pattuglia della polizia atti ostili e minacciosi, non solo verbali, che, come meglio si dirà in seguito, possano aver indotto i dirigenti delle forze dell’ordine a ritenere che in tale scuola non si trovassero soltanto manifestanti pacifisti, no global, vicini al GSF, ma anche facinorosi e appartenenti al c.d. black block.
Tale episodio, secondo quanto affermato dagli imputati e dai testi presenti alle successive riunioni che si svolsero in Questura, determinò invero la decisione di procedere all’intervento presso il complesso scolastico Diaz Pertini.


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[8] Albrecht Daniel Thomas: “Il sabato sera (tra le 21 e le 22)  sono passate due autovetture della Polizia in via Battisti,che procedevano lentamente per la presenza di molte persone sulla strada. Vi sono stati insulti ed urla  "assassini"da parte di tali persone. Le auto comunque passarono senza problemi”.
Brusetti Ronny: “La sera del 21 ho visto arrivare in via Battisti un autobus, mi pare di linea, che si è fermato davanti alla scuola e su cui salivano diversi giovani; dietro all'autobus si è formata una coda di autovetture ed in fondo si è fermata un'auto della Polizia ... L'autobus è ripartito e così la vettura della Polizia è giunta davanti alla scuola. Le persone presenti hanno iniziato a gridare contro i poliziotti "assassini; che cosa fate qui". L'auto è ripartita velocemente verso piazza Merani seguita dagli insulti dei presenti; ho visto anche che veniva lanciata una bottiglia di birra che cadeva a circa un metro dal paraurti dell'auto della Polizia. L'auto ha comunque proseguito la marcia verso piazza Merani. Non ho visto altri veicoli della Polizia o di dimensioni maggiori di quelle comuni. Posso escludere che vi siano stati lanci di altri oggetti contro l'auto, se non di piccolissime dimensioni e quindi  che non potevo vedere, quali monetine ecc.. In sostanza le persone presenti si sono rivolte con gesti ed insulti contro l'auto della Polizia, ma nessuno si è avvicinato alla stessa, che peraltro ha subito accelerato dirigendosi verso piazza Merani”.
Carboni Massimiliano: “Il 21 sera mi trovavo presso la scuola Pascoli; ero corrispondente di Radio GAP per radio Onda Rossa di Roma. Verso le 21,30, mentre ero sul cancello di ingresso della Pascoli, vidi passare piuttosto velocemente un piccolo convoglio, mi pare vi fossero due macchine con le insegne della polizia di cui una più grande e forse altre due senza alcun segno identificativo. Sulla strada vi era molta gente; c’era stato anche un autobus di linea  che si era fermato nei pressi della scuola. Le persone che erano sulla strada furono costrette a scansarsi e quindi vi furono diversi insulti nei confronti delle auto; non ricordo che siano stati lanciati oggetti contro tali auto, io non li ho visti. Non vi furono altre reazioni. Tale fatto aumentò il generale stato di paura”.
Costantini Massimo: “Il sabato verso le 19 sono tornato alla scuola Pascoli; ho visto ad un tratto, affacciandomi alla finestra due automezzi della Polizia che procedevano assai lentamente passando tra tutte le persone che sia sui marciapiedi sia sulla sede stradale parlavano tra loro, mangiavano e bevevano birra. Questo passaggio mi ha stupito proprio per quanto era avvenuto nei giorni precedenti. Le persone hanno cominciato a spostarsi; ho sentito urlare “assassini, assassini” ho sentito il rumore di una bottiglia che si rompeva; da quanto ho potuto vedere nessuno ha lanciato altri oggetti; le auto della Polizia non si sono fermate ed hanno proseguito verso piazza Merani. Escludo che qualcuno abbia dato colpi alle macchine. Mi sono anche stupito che non vi fosse stata qualche reazione violenta … Ho seguito il passaggio delle macchine della polizia sulla strada, non mi ricordo di un autobus, né di altre macchine in movimento, le macchine della polizia non hanno avuto ostacoli da altre macchine.. Se le macchine hanno accelerato lo hanno fatto impercettibilmente, non ho sentito rumori di sgommate né avvisatori acustici”.
Nanni Matteo: “La sera verso le ore 20 è transitata un'auto a velocità piuttosto sostenuta (ne ho sentito soltanto il rumore). Ho sentito il rumore di una bottiglia che rimbalzava in terra senza rompersi e grida: "No che cosa fate, lasciate perdere". Poi tutto è rimasto calmo. Ho continuato a scrivere sul computer i miei dati (denunce e nominativi di persone arrestate). Al momento non ho dato molta rilevanza al fatto; soltanto dopo leggendo i giornali ho ripensato all'episodio”.
Scribani Giuseppe: “Nella sera mentre mi trovavo nella sala a noi affidata, ho sentito un certo trambusto all'esterno: una sgommata ed un rumore di vetri infanti; mi sono affacciato ed ho visto due veicoli della Polizia, uno dei quali era un Magnum (fuoristrada blindato). Sono rimasto nei locali della Pascoli. Nella stanza vi erano Tizzetti Nanni ed alcuni avvocati”.
Non vi furono reazioni all'episodio”.
Tizzetti Paolo: “La sera del 21 ho sentito un forte rombo ed il rumore di vetri infranti; nella strada vi erano molte bottiglie; ricordo il rombo di un motore. Mi sono affacciato appena ho potuto dopo qualche decina di secondi; non ho visto gli automezzi della Polizia, ho però sentito il vociare delle persone presenti che protestavano e insultavano, anche perché le auto dovevano essere passate a velocità sostenuta. Dopo qualche minuto sono sceso in strada ed ho visto che in terra vi erano diversi cocci di bottiglie. Gli animi erano certamente molto accesi. Sono poi subito tornato nella scuola. Dal pomeriggio in poi erano iniziate le partenze anche con pullman organizzati”.
Moret Fernandez David: “Tra le sei e le sette mi trovavo sulla strada tra la Diaz e la Pascoli; ho visto transitare una macchina della Polizia, ma non ho notato alcuna reazione particolare né ho sentito commenti in proposito. La strada era tranquilla almeno fino a quando siamo entrati nella Pertini verso le ore 22”.
Buchanan Samuel: “Verso le dieci di sera ho sentito alcuna urla sulla strada; mi sono affacciato ed ho visto due veicoli della polizia passare abbastanza velocemente sulla strada; la gente urlava ai poliziotti “assassini”; ho visto una persona lanciare una bottiglia contro i veicoli ma non so se l’abbia colpito; tutto durò circa un minuto”.
Kress Holger: “Ho visto che sulla strada è passata una pattuglia della polizia con una macchina, se ben ricordo si trattava di una sola macchina. Non ho notato un atteggiamento aggressivo nei confronti della pattuglia. Non sono in grado di ricordare  quando tale fatto avvenne; io ero al primo pianto della Pertini e l’ho visto dalla finestra”.
Hubner Tobias: “Mentre ero sul marciapiede a lato della Pertini, ho assistito al passaggio di una pattuglia della Polizia: erano due veicoli una Jeep ed un’auto normale che procedevano lentamente; vi furono alcuna urla “assassini”; vi saranno stati circa 15 – 20 persone su ciascun lato della strada. I veicoli proseguirono lentamente fino a superare la scuola e poi si allontanarono velocemente. Tutto durò al massimo mezzo minuto. Non ho visto altre azioni ostili nei confronti della Polizia. Secondo me molti dei presenti non si accorsero neppure di tale passaggio”.
Di Pietro Ada Rosa: “Verso le 21 avevo visto transitare un veicolo della Polizia con i lampeggianti; sulla strada vi saranno state un centinaio di persone; ho sentito che venivano rivolti verso tale pattuglia diversi insulti ed io quindi mi sono allontanata, rientrando nel cortile; la vettura si è allontanata; non ho visto alcun lancio di oggetti verso la pattuglia; non posso escluderlo in modo assoluto, anche se secondo me non vi sono stati. Oggi ricordo una sola auto, ma se ho in precedenza dichiarato che erano due probabilmente si trattava di due veicoli uno dietro l’altro”.
Achino Emanuele: “Ero sul marciapiede della strada quando vidi passare due vetture della Polizia blu a velocità piuttosto sostenuta, in un modo cioè che io ritenni molto pericoloso. Sentii un vociferare della gente che protestava ed il rumore di un oggetto che si frantumava in terra. I due veicoli si allontanarono”.
Alberti Massimo: “Verso le 21 dalla finestra del secondo piano della Pascoli vidi sfrecciare due auto della Polizia; sentii diversi insulti rivolti dalle persone presenti alla Polizia ed anche il lancio di un oggetto, probabilmente di plastica contro i veicoli ... Non mi pare che vi fossero altri veicoli sulla strada quando passarono i due mezzi della Polizia”.
Wagenschein Kirsten: “Sono arrivata verso le 21,30 – 22 ed ho visto transitare una pattuglia della polizia nella strada tra le due scuole. Vidi gettare una bottiglia contro questa pattuglia e sentii qualcuno gridare “assassini”; la pattuglia proseguì l’andatura e si allontanò; si trattava, per quanto ricordo, di una sola vettura normale. La bottiglia mi pare che colpì la macchina ma non ne sono sicura. Io ero sul marciapiede prospiciente la scuola Pascoli rivolta verso la scuola Diaz. Sulla strada vi saranno state circa cento, centocinquanta persone. Non notai particolari conseguenze dopo il passaggio della pattuglia”.
Haldimann Fabian: “La sera vidi passare un convoglio di polizia, nei cui confronti abbiamo fischiato; qualcuno gettò anche una bottiglia nella loro direzione; gli altri cercarono di tranquillizzarlo, anche perché ormai era intenzione generale di rientrare a casa. Se ben ricordo si trattava di tre auto con i colori della polizia che passarono a forte velocità. Tutto avvenne in brevissimo tempo. Mi pare che fossi sulla strada vicino all’ingresso del cortile della Diaz. Non c’erano molte persone. Vi furono fischi e ingiurie rivolti al convoglio. Vidi volare la bottiglia e sentii poi il rumore del vetro infranto. La situazione si calmò subito … Ho avuto il sospetto che la persona che lanciò la bottiglia contro il convoglio della polizia fosse un provocatore della polizia anche perché era l’unico che agiva in tal modo, mentre tutti gli altri cercavano di calmarlo; poteva anche essere però un giovane disperato”.
Bria Francesca: “Mentre ero sul marciapiede prospiciente la scuola Diaz rivolta verso la Pascoli, verso le 20, 21 ho assistito al passaggio di due veicoli della Polizia, una volante ed una jeep. Dapprima procedevano a velocità ridotta poi improvvisamente hanno accelerato allontanandosi ad alta velocità. Vi sono stati alcuni insulti ed è stata lanciata una bottiglia che non ha colpito l’auto ma è caduta a terra. Vi saranno state venti trenta persone”.
Perrone Vito: “Ho assistito al passaggio di due mezzi della polizia bianchi e blu, uno era furgonato; ero sul marciapiede prospiciente la Diaz; la gente che si trovava sui marciapiedi ha iniziato a urlare; mi pare che i mezzi proseguirono lentamente; non vidi lanci di oggetti. Non vi erano persone sulla sede stradale; la strada era sgombra, non so se si siano spostate per l’arrivo dei mezzi della polizia perché la mia attenzione venne richiamata proprio dal transito dei veicoli della polizia”.
Testoni Laura: “La sera del 21, tra le 19 e le 21, mentre mi trovavo all’interno del Media Center, sentii il rumore di veicoli che passavano sgommando ed un colpo come quello di un tamponamento, di un impatto contro qualcosa. Scesi  ed i presenti mi dissero che erano passate una o due macchine della Polizia a velocità molto sostenuta. Ho notato un certo nervosismo e molta preoccupazione; cercai quindi di calmare gli animi”.
Valenti Matteo Massimo: “Mentre rientravo nella scuola la sera verso le 20 ho visto alcune vetture della polizia che passavano in via Battisti a forte velocità, vi era un Magnum seguito da due autovetture; sentii il rumore di un colpo, come di un qualcosa che colpiva una macchina, e comunque i veicoli si allontanarono. Vi furono diverse proteste da parte dei presenti che probabilmente si erano dovuti scansare per il passaggio veloce di tali veicoli. Tutto durò pochi minuti”.
Ghiara Malfante: “La sera del 21 verso le 19, 19,30, mentre ero nella sala legale della scuola Pascoli, ove si trovavano alcuni computer, sentii il suono di una sirena, mi affacciai e vidi passare una volante della polizia a velocità piuttosto sostenuta e le poche persone che si trovavano in parte sulla sede stradale si spostarono per evitarla. Rimasi nella sala, non ricordo particolari commenti circa l’episodio. Più tardi, all’imbrunire, verso le 21, 21,30 mentre ero alla finestra, vidi passare a velocità sostenuta due vetture della Polizia, una volante ed una più grande (Magnum); vi erano numerose persone sulla strada ed anche nel cortile della Diaz; i presenti iniziarono ad inveire contro la pattuglia ed alcuni cercarono anche di inseguire i due veicoli, venendo subito fermati da altri;  sentii anche il rumore di vetro infranto immediatamente dopo il passaggio dei veicoli. Scesi poi in strada, dopo circa un’ora, ma non notai sulla strada molti cocci di vetri. Non ho visto autobus sulla via Battisti in occasione del passaggio dei veicoli della Polizia. Mi sono decisa spontaneamente a presentarmi quale teste soltanto dopo circa un anno e mezzo, perché soltanto dopo diverso tempo ho capito, in particolare dalle notizie date dai media e dalla lettura di articoli di stampa, che il passaggio della pattuglia aveva avuto una notevole incidenza circa la successiva azione della Polizia presso la scuola Diaz”. Ho avuto la sensazione che nel primo episodio la sirena del mezzo della polizia sia stata azionata nel momento in cui transitava.
Halbroth Anneke: “La sera del sabato vidi una piccola macchina della polizia passare sulla strada dalla destra verso sinistra; in quel momento sulla strada vi erano alcune persone, non molte; ho sentito un rumore sordo come di un colpo di una bottiglia di plastica rispetto a quello di una di vetro. L’auto passò molto lentamente; non notai alcuna particolare reazione se non verbali, come un mormorio un po’ più alto. Tutto durò poco tempo quello necessario al transito dell’auto”.
Moser Nadine: “Mentre stavo arrivando alla Pascoli vidi passare lentamente, anzi molto lentamente praticamente a passo d’uomo, sulla via Battisti un’auto della Polizia; sulla strada c’erano alcune persone che dissero qualcosa verso la pattuglia; la gente era molto arrabbiata; vidi anche volare una bottiglia di plastica verso la vettura senza colpirla”.
Gallo Alessandra:Mi pare che mentre ero nel cortile della scuola, sia passata una camionetta delle Forze dell’Ordine; non era ancora buio. Sentii il rumore di un veicolo e giratami vidi la camionetta; mi pare che qualcuno abbia gridato qualcosa; c’erano persone sulla strada, tanto che io collegai le grida a qualcuno che avesse rischiato di essere investito. Mi pare che il veicolo si sia fermato e poi si sia subito allontanato; tutto durò pochi istanti. Per quanto ricordo l’episodio non ebbe conseguenze”.
Salvati Marino: “Nella prima serata ho sentito il rumore del passaggio di veicoli a velocità elevata ed affacciatomi ho visto l’ultima macchina che si stava allontanando; vi furono alcune urla contro i veicoli da parte della gente che si trovava ai bordi della strada. La macchina non rallentò e si allontanò. Tutto tornò tranquillo subito dopo”.
Clementoni Francesca: “Nella serata vi furono due passaggi di veicoli della Polizia uno verso le 20,30 ed un altro dopo circa un’ora. Vidi dalla finestra il primo passaggio: si trattava di due veicoli che procedevano lentamente, il primo era un’auto ed il secondo più grosso, un Magnum; sulla strada vi erano alcuni ragazzi circa una ventina. Nel secondo passò soltanto una volante con i colori della Polizia, arrivò piuttosto velocemente poi rallentò davanti alla scuola e quindi si allontanò; vi furono diverse grida ostili contro tale veicolo; vi saranno state sulla strada un decina quindicina di persone. La mia attenzione fu attratta dal vociare e quindi mi  affacciai alla finestra. Dopo il passaggio, un ragazzo con un gesto di stizza lanciò una lattina sulla strada. Non sono sicura che i passaggi siano avvenuti nell’ordine in cui ho detto ovvero se sia prima passata una sola auto e quindi i due veicoli”.
Messuti Raffaele:Tra le 20 e le 21 mentre mi trovavo vicino all’ingresso sul retro della Pascoli. Sentimmo un certo trambusto verso la strada e così vidi l’ultima delle auto che stava passando e si stava allontanando; quando arrivai al cancello l’auto era già nella piazza; sentii alcune grida e probabilmente venne lanciata qualche bottiglietta d’acqua; io personalmente non vidi lanciare bottigliette, ma ricordo che qualcuno lo disse”.
Bolis Paolo: “Eravamo rientrati dalla manifestazione del pomeriggio; c’era ancora luce quando vidi un’auto della polizia sfrecciare da via Battisti in piazza Merani e cinque o sei ragazzi nella piazza di cui alcuni gridarono qualcosa; chiesi che cosa stesse accadendo ed uno mi rispose:  “fanno quello che vogliono”, hanno appena fatto una retata nella pizzeria Planet”.

[9] Attonito Libero: “Ero responsabile del contingente di Napoli, alle dirette dipendenze del dr. Fabbrocini.  Nel pomeriggio verso le ore 17, anzi era più tardi perché dalla relazione che leggo vedo che il mio era il turno serale, una pattuglia era passata nei pressi della scuola Diaz. Erano stati circondati e fatti oggetto di lancio di oggetti, monete sassi ecc. La pattuglia era composta dall' assistente capo Weisbrod, Scogliamiglio Pasquale, Di Giacomo Domenico e Luca Cinque, conducente, tutti appartenenti al reparto Prevenzione crimine Campania, unitamente ad altro personale in borghese. Vi erano due unità operative, due macchine, una con il personale del reparto prevenzione crimine ed un’altra in borghese. La Weisbrod era molto spaventata, ebbe una crisi”.
Valeri Davide: “Ero a Genova con il I reparto mobile di Roma per attività di ordine pubblico … La pattuglia era costituita da due auto della Digos,  una vettura Subaru con colori d’istituto e un Magnum su cui mi trovavo io,  l’autista Cavalli, e Vitale Marco … Nel tardo pomeriggio ci trovammo in via Battisti; su entrambi i lati vi era un grosso assembramento di persone. Ad un tratto iniziammo a sentire grida e in particolare la frase: “Sono solo quattro”. Noi restammo bloccati di fronte alle scuole; una parte usciva dalla scuola davanti ed una parte dalla Diaz. Erano tante persone, quaranta o cinquanta, e urlavano. Il Magnum era pesante e resistette quindi al tentativo di rovesciarlo. Sul vetro anteriore sinistro blindato (otto o nove cm) si formò una crepa, certamente determinata da qualche oggetto piuttosto pesante. La situazione era difficile e così, aperti di pochi centimetri i finestrini, abbiamo spruzzato spray urticante. Quando l’auto che ci precedeva riuscì a muoversi, facendo avanti e indietro, siamo riusciti a spaventare le persone che ci assalivano e siamo riusciti a ripartire.  Non sono in grado di dire se siano stati lanciati oggetti; si sentivano colpi ma non vedevamo nulla perché avevamo gente sul cofano; le persone erano vestite normalmente. Il collega Cavalli fece una relazione sui danni riportati dal Magnum al reparto di Napoli, che era competente per la riparazione: il mezzo era infatti del reparto mobile di Napoli. Per bucare un vetro blindato come quello in questione non è sufficiente neppure il lancio di un sasso. Dopo il fatto sentii qualche collega che protestava contro chi ci aveva portato in quel luogo, che mi pare fosse una donna. Mi pare che il danno riguardasse il vetro e forse qualche botta sulla carrozzeria”.
Crispino Domenico: “La sera del 21 luglio il dr. Sbordone mi disse che insieme alla mia pattuglia, che era composta da me, dall'assistente Bergamo e dall'assistente Mauro Antonio, dovevamo effettuare un pattuglione insieme ad altri equipaggi. Eravamo noi tre ed un collega della mobile di Roma. Io avevo una Volkswagen Polo, davanti vi era una Hyundai Sonic con una collega di Genova che doveva guidarci, dietro vi era una Subaru con i colori d’istituto ed un Magnum del reparto mobile blindato. Erano quattro vetture: le prime due erano prive di insegne e noi eravamo in borghese. Il nostro compito era quello di girare per la città per evitare assembramenti. Improvvisamente ci trovammo in una strada con veicoli posteggiati sia a destra sia a sinistra; vi era un furgone che stava posteggiandosi a destra e quindi ci fermammo; improvvisamente vidi che ai lati vi erano molti giovani, saranno stati centinaia, e sentii gridare verso di noi: “Questi sono di Napoli”. Quindi sentii alcuni rumori dietro di noi: colpi presumibilmente sul Magnum ed uno sul lato sinistro della mia auto. Infine il furgone si posteggiò e così riuscimmo a passare. Ci fermammo poco dopo. Scesi, chiedemmo alla nostra guida dove ci avesse portato e così apprendemmo che eravamo passati davanti alla Diaz. La mia auto era stata colpita sotto allo specchietto sinistro. I ragazzi che ci circondavano erano vestiti di scuro”.
Weisbrod Daniela: “La staffetta era composta da quattro veicoli: vi era una macchina in borghese della  Digos che ci guidava per le strade, poi vi era  il veicolo della  squadra mobile, poi il nostro della  prevenzione  crimine e poi quello del reparto mobile; gli ultimi due mezzi avevano i colori di istituto.  La mia vettura era una Subaru. Ricordo sulla prima macchina, c’era una ragazza con i capelli rossi corti che guidava; vi era anche un ragazzo con i capelli neri ed il gilet da  cacciatore. In una strada a senso unico ci fermammo; intorno dai lati comparvero una serie di persone che ci gridarono: “assassini, assassini”; il Magnum inserì la sirena e facendo qualche manovra riuscimmo a ripartire. Non ci lanciarono oggetti né ci sballottarono, sentii soltanto grida  e vidi gesti contro di noi. Tornati alla Questura protestai con i colleghi ed in particolare con la donna che ci guidava, chiedendo come mai fossimo arrivati in una strada stretta e a senso unico, ma nessuno mi diede retta”.

[10] Paoletti Marisa Rosa: “All’epoca dei fatti abitavo in via Battisti al civico 4, int. 23. Verso le 21, 21 e 30 ho sentito un vocio in strada ed affacciatami ho visto le auto della polizia che andavano via. Per quanto ricordo le auto della Polizia erano due e si stavano allontanando. Non ho visto scagliare  oggetti contro le auto della Polizia, ho sentito solo il rumore; può darsi che all’epoca della mia prima dichiarazione avessi un ricordo migliore, attualmente non ricordo di aver visto scagliare oggetti; vi erano diversi ragazzi davanti alla Diaz sulla strada. Oggi non ricordo bene i fatti”.
Spagnolo Maria: “Nella serata vidi passare mezzi della polizia, in particolare due fuoristrada, che venivano fatti oggetto di un lancio di bottiglie da parte di giovani usciti dalla scuola; i mezzi dovettero allontanarsi rapidamente. Mi pare che ciò avvenne verso le 18,30 – 19” 
Cravero Clara: “Abitavo in via Battisti al n. 3, a fianco della scuola Diaz Pertini; di fronte alla Pascoli. Nel tardo pomeriggio verso le 18,30 e le 19,30 del sabato ricordo che, mentre ero sul balcone, vidi arrivare un mezzo della Polizia che dovette rallentare per la folla di ragazzi presenti. I ragazzi, accortisi che si trattava della polizia si strinsero intorno al mezzo che non riusciva più ad avanzare. Poi la macchina della polizia, una berlina con la scritta Polizia, facendo avanti e indietro riuscì a passare. Qualcuno le tirò dietro qualcosa. Mentre era ferma i ragazzi la spingevano e cercavano di farne uscire gli occupanti; gridavano “bastardi, assassini”.  Ero preoccupata per i poliziotti. Sono sicura che la volante era sola; non vi erano altri mezzi della polizia”.
Giovini Marco: “La sera del sabato ero uscito con la mia compagna; verso le 21 vidi un’auto, mi pare di colore chiaro, che transitava a velocità sostenuta in via Battisti, ove si trovavano numerosi ragazzi circa duecento, che si dovettero spostare per far transitare la vettura; cominciarono ad inveire e ad inseguire l’auto; forse qualcuno riuscì anche a colpirla con calci nel paraurti posteriore. Ero in via Battisti piuttosto verso il basso all’incrocio con via Trieste”.
Guerci Elisa: “Il sabato sera uscii con il mio compagno; percorsi via Battisti … da via Trieste giunse una macchina a forte velocità, mi pare bianca, che puntò contro di noi toccandomi di striscio; vi fu una reazione di tutti  giovani che iniziarono ad urlare contro la macchina. Più tardi, ero rientrata in casa, sentii delle grida in strada e vidi che stava transitando nuovamente la stessa autovettura. Mi pare che poi sia passata una vettura della polizia e si ripeté la scena che già ho descritto”.
Curto Calogero: “All’epoca abitavo in via Battisti; dal terrazzo della  mia abitazione, all’epoca privo di barriere perché sottoposto a lavori, potevo vedere le due scuole, via Battisti e piazza Merani. Ricordo che sabato pomeriggio tardi verso le 20 - 20,30, mentre stavo cenando con mio genero, mia figlia e la mia ex moglie sul terrazzo, sentii un rumore sulla strada e affacciatomi vidi un’auto della polizia che si stava allontanando e diversi giovani da entrambi i lati che lanciavano verso l’auto oggetti di piccole dimensioni, potevano essere bulloni o pietre. Ora che mi viene riletto quanto dichiarai a suo tempo, ricordo con più precisione che arrivai ad affacciarmi quando l’auto della polizia si stava ormai allontanando e fu mio genero a dirmi di aver visto transitare due auto della polizia; peraltro oggi non ricordo quanto mi disse mio genero. I giovani continuavano a lanciare oggetti verso l’auto che ormai si trovava in piazza Merani”.

[11] Piccolo Luigi: “Sono Sovr. Capo. All’epoca ero meccanico e provvedevo alla riparazione dei mezzi. Ricordo che era stato prestato un mezzo ed al rientro constatai che aveva il vetro scheggiato e varie ammaccature sulla fiancata. Nulla so sulle cause del danneggiamento. Alla fine è stato sostituito il vetro e riparata la fiancata; il costo della riparazione poteva essere sui due, quattro milioni, ma non ricordo con precisione. Sulla parte superiore del vetro vi erano scheggiature e al centro vi era uno sfondamento non completo; si trattava di un vetro blindato. Vi erano poi ammaccature sulla fiancata”.
Cuccovillo Vito: “Ricordo che un Magnum venne prestato al reparto mobile di Roma; era integro; quando rientrò presentava alcuni danni al portello laterale sinistro ammaccato ed il vetro sinistro sfondato, probabilmente con una pietra. L’autista era l’Ag. Cavalli. Riconosco la relazione amministrativa da me sottoscritta. La relazione dell’Ag. Cavalli ci giunse soltanto dopo qualche tempo, mi pare che pervenne a settembre, ottobre”.
Aiello Raffaele: “Dirigevo il quarto reparto mobile di Napoli; durante il G8 a Genova svolgevo peraltro attività diverse, mentre il reparto era diretto dal vice dirigente dr. Sembiante. Riconosco la relazione di danneggiamento da me sottoscritta, che mi viene mostrata; si tratta di un atto amministrativo che viene poi trasmesso alla Corte dei Conti. Nella mia relazione si fa infatti riferimento a quanto riferito dal conducente, Cavalli, circa la causa del danneggiamento. Io mi sono limitato a trasmettere la pratica”.